Noi.

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Mi alzo si soprassalto sentendo la sveglia suonare. Ma quando finisce la scuola? Io non ce la faccio più!

Scendo dal letto e mi rifugio in bagno, dove mi lavo e mi vesto. Indosso una maglietta bianca con dei jeans a vita alta neri.

Scendo in cucina a fare colazione con un caffè. Quando finisco mi avvio alla porta e nello stesso momento in cui esco, esce anche Niccolò. Non lo vedo da due settimane, da quella sera. Ricordo tutto, ma lui crede di no. Ci siamo solo scontrati nei corridoi della scuola qualche volta, ma niente di più.

Mentre sto per entrare nell'auto, sento chiamarmi, e guarda caso chi poteva mai essere?

"Giulia!" Urla Niccolò ma faccio finta di non sentirlo.
"Giuliaaa!" Urla ancora.

Cosa vuole ora!?

"Si Niccolò, dimmi." Dico fredda senza far trasparire emozioni.

"Stai bene?" Mi domanda guardandomi strano.
"Si."

E invece no! Vorrei urlargli tutto quello che provo! Tutto quello che sento! Magari un po' merda ci si sente anche lui. Ma non lo faccio.

"Senti, io volevo chiederti scusa di tutto. Di quello che ho fatto negli ultimi anni e come ti ho trattata partendo dagli scherzi e dall'ignorarti." Dice.

Qualche settimana fa avrei avrei accettato con piacere le sue scuse. Ora? Non lo so.

"Ok. E quindi?"
"E quindi vorrei ritornare al rapporto che avevamo prima. Immagina io e te come qualche anno fa, ci incontriamo, immagina il mare,il mare ècalmo,il calore del sole ci bacia ,immagina io e te seduti su una panchina,lontano da tutti,immagina noi che all'improvviso ci guardiamo e poi iniziamo a raccontarci,senza paura di essere giudicati,senza quei muri,senza inibizioni,senza orgoglio,semplicemente noi siamo lì e ci raccontiamo,"

Mi ricordo..era 3 anni fa, siamo scappati come due deficienti e ci siamo rifugiati al mare, per poi passeggiare per ore e ore e sederci ogni 20 minuti su una panchina a parlare. A dirci tutto.

"Iniziamo a parlare di tutto ciò che ci fa stare male,tutto ciò che ci uccide dentro,delle nostre paure,di ciò che ci blocca."

Fa una pausa.

"Ma anche di ciò che ci stampa un sorriso sulla bocca ogni volta,di tutti i sogni che vorresti realizzare. Iniziamo a parlare del tuo cibo preferito,di cosa ti piace fare,di come ti senti in mezzo agli altri,ci raccontiamo,così senza riserve,di come eravamo da bambini,di come ci vedevano,cosa pensavano gli altri di noi."

Fa di nuovo una pausa, i suoi occhi sono lucidi, mi guarda, mi tiene una mano.

"Iniziamo a raccontarci di tutte quelle volte in cui siamo caduti ma ce l'abbiamo fatta lo stesso, di tutte quelle volte in cui abbiamo creduto di non farcela e invece ce l'abbiamo fatta, delle volte in cui temevi che quel dolore ti avrebbe cambiata davvero e invece sei rimasta la stessa, con quello stesso cuore,quel cuore che ha tanto amore,ma lo nasconde per paura."

Una lacrima mi riga la guancia.

Perché? Perché fare tutto sto bordello e litigare ogni santissimo giorno per poi ritornare cosi? Ritornare noi. Perché io accetterò le sue scuse. Le accetterò senza esitazione. Perché sento che abbiamo ancora una possibilità.

"Giulia tu..." Continua, ma lo blocco.
"Shhh, shh. Accetto le tue scuse Niccolò, dio se le accetto!" Gli salto in braccio e lui mi prende.

Ho riavuto il mio migliore amico. Colui che è sempre stato al mio fianco, colui che tiene, alla fine, a me più di chiunque altro. Colui che non cambierei mai con nessun'altro. Colui che è la persona che amo, ma che non lo sa..

"Posa la macchina Fernando! La porto io!" Dice Niccolò al mio autista. Non posso fare altro se non sorridere come un ebete..

Saliamo in macchina e continuo a sorridere come del resto anche lui. E non posso fare a meno di guardarlo.

"Sono troppo bello, lo so. Ma smettila, mi sciupi e dopo non rimane nulla per le ragazze." Dice guardandomi con la coda dell'occhio.

"Oh ma certo, scusami." Rido.

La mattinata passa così, tra risate e divertimento assoluto. Ma non avevo idea di quello che mi aspettava, anzi, di quello che aspettava me e Niccolò.


Innamorata di uno stronzo. [ULTIMO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora