Nuovo giorno, nuovo fine settimana, solita merda.
Stamattina mi sono alzata mezz'ora prima della sveglia, vi rendete conto? Mezz'ora!
"Signorina siamo arrivati, deve scendere." Mi dice l'autista.
"Sì sì, certo. Scendo." Rispondo.In tutto ciò, non mi va proprio di fare la prima ora di matematica. Entro alla seconda ora? Si.
Mi avvio verso il bar vicino la scuola e ci resto per tutta l'ora. Un'ora in cui mi sono annoiata a morte. Ma tutto meglio della matematica!
"Salve, dovrei fare il permesso per entrare." Dico alla segretaria.
"Certo. Il signor preside dovrebbe uscire a momenti. Si sieda pure." Dice sorridendomi e facendo cenno di sedermi su una delle sedie poste dietro di me.Dopo qualche minuto la porta si apre rivelando la figura del preside seguita da... Niccolò.
"Signorina, venga." Dice il preside.
Una volta entrata aspetto che il preside mi faccia il permesso e sparisco nei corridoi, in mezzo a quel gregge di pecore che chiamano alunni.
Sto quasi per arrivare al mio armadietto quando all'improvviso mi sento osservata. Troppo. Mi giro e noto Niccolò appoggiato al suo armadietto che mi fissa, con tutti i suoi amici a cerchio.
"Ei bionda! Ti è piaciuta la doccia dell'altro giorno? Posso fartene un altra, ma con qualcos'altro per bagnarti." Urla uno degli amici di Niccolò.
Calma Giulia. È solo uno dei soliti fusti playboy del cazzo. È un idiota.
Decido di non rispondere e aprire il mio armadietto, sfortunatamente a 3 armadietti di distanza da loro.
Dopo averli ignorati alla perfezione e aver sbattuto il mio armadietto per poi aver guardato quelle teste di cazzo con uno sguardo omicida dopo l'ennesima battutina da cazzoni quali sono, decido di dirigermi verso la classe in cui ho lezione.
5 ore sono passate finalmente.
"Cazzotti amari! Ho dimenticato il libro di filosofia!"
Mi dirigo all'interno della struttura e vado verso il mio armadietto. All'improvviso mi ritrovo schiacciata tra un qualcuno a caso e l'armadietto. C'è anche una strana presenza...sotto. Da dietro. Uccidetemi..
"Ei bionda, sai che non devi rivolgerti così a me, vero?" Mi dice quel coglione di Travis, l'amico di Niccolò.
"In realtà non sto dicendo nulla. Stai facendo tutto tu." Dico. Ma la sua stretta sulla mia testa, che mi fa schiacciare ancora di più all'armadietto, si fa più forte.
"Potrei vendicarmi in un sacco di modi sai?" Dice con voce sensuale iniziando a percorrere con il palmo della mano i miei fianchi.
"Travis, stai esagerando, vattene." Dico. Ma la mia voce non esce sicura.
"Non è questo che vuoi bionda? So che ci tieni tanto a Niccolò, sono un caro amico di lui, potrei fargli davvero male.. a meno che..."
"A meno che, cosa?" Domando allarmata. So che magari Niccolò a me non ci tiene più di tanto. Ma io a lui ci tengo e darei la mia vita. Non voglio che gli venga fatto del male. Voglio solo il suo bene. Nonostante ciò che mi ha fatto o che mi farà, il suo bene verrà sempre prima del mio.
"A meno che non fai quello che ti chiedo.." continua lui mettendo le mani al di sotto della mia maglietta, per poi abbassarle fino a levarle e metterle sul mio sedere.
Nella mia testa però c'è solo: 'Niccolò, farò di tutto per proteggerlo.'
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Innamorata di uno stronzo. [ULTIMO]
Roman d'amour(Ultimo in questa storia non è famoso.) Giulia è una ragazza italiana di 19 anni, trasferitasi in America a causa del lavoro di suo padre quando era molto piccola. La madre è morta da un mese, un mese in cui Giulia ha preferito rinchiudersi in camer...