Poor, Blind Love |Vkook|✔

30

Taehyung riportò  dentro il piccolo biondo, che teneramente si era accucciato tra le sue braccia,stringendo anche la sua maglietta. Di quel passo avrebbe attaccato la febbre a tutti, ma poco gli importava, non poteva lasciare che Jimin dormisse sulla sabbia, era scomodo, lui ne aveva di esperienza, sapeva fosse brutto.

Jimin si svegliò quando sentì il minore poggiarlo sul letto, aveva gli occhi socchiusi, ma sufficienti per controllare l'orario, erano le 22.30, Yoongi di solito era a casa a quell'ora, invece non era ancora tornato. Stava iniziando a preoccuparsi, mentre Taehyung stava pensando ad un modo per farlo sentire un po' meglio. Non sarebbe stato il caso di fargli di nuovo quella domanda, c'erano centinaia di asili a Daegu, non sarebbero potuti finire davvero nello stesso.

Jimin ricominciò a piangere, non riusciva a capire  il comportamento del suo ragazzo quel giorno, durante il pranzo era rimasto sempre a parlare con Hobi,non avevano spiccicato parola, l'unico gesto di Yoongi nei suoi confronti fu quella mano sotto al tavolo. Perchè avrebbe dovuto dargliela?

Toccò la fronte di Tae, in ginocchio vicino al letto,la febbre stava scendendo,per fortuna, se si fosse ammalato anche lui, Yoongi avrebbe dato di matto. 
Il minore stava cercando come tirarlo su, quando sentì un rumore dal piano di sotto. Avvisò Jimin, che poi si alzò per andargli dietro, spaventato.
Ladri a quest'ora?

Scesero le scale, quando videro Jungkook intento ad andare verso la cucina, mentre i due tirarono un sospiro di sollievo.

Jimin chiese subito perchè si fosse alzato, ormai alle 11 di sera,mentre Taehyung osservò il suo viso, con quei piccoli lineamenti che lo rendevano bellissimo.

<<Ho un po' di fame..in più non riuscivo bene a dormire, scusate se vi ho svegliati..>>

Taehyung subito gli passò una mano tra i capelli, poi chiese a Jimin il permesso per utilizzare la cucina,che ricevette subito, mentreJimin fece sedere Jungkook su uno dei banconi, da dove videro Taehyung lavorare ai fornelli. Non stava cucinando niente di che, solo del ramen istantaneo, ma l'odore fece subito svegliare meglio Jungkook, che stava assaporando a pieno quella fragranza. Jimin, invece, vedeva le sue mosse, era molto preciso, pulito e curato.

Appena pronto, servì le tre porzioni e si mise a mangiare del più e del meno, poi raccontarono anche a Jungkook di Yoongi, ma il piccolo sapeva bene cosa voleva fare, così si limitò a dirgli di aspettare. Ormai si erano fatte le 23.15, ma nessuno dei due  aveva sonno, così Taehyung, vedendo il volto cupo di Jungkook, gli chiese cosa non andasse, mentre Jimin si sbadigliava sul divano. Jungkook non disse nulla, aveva paura che anche loro sarebbero diventati bersagli di Jackson, così mantenne il silenzio.

Sentirono la porta aprirsi, Jimin si era addormentato sul divano l'ennesima volta, mentre Jungkook e Taehyung stavano sistemando la cucina.

Era Yoongi, era letteralmente distrutto. Aveva dovuto ricomporre da zero quella canzone, fortunatamente la conosceva a memoria e aveva avuto l'aiuto di Hobi, che già aveva una bozza della traccia. Taehyung lo guardò meglio, le mani gli tremavano, era affaticato, così lo prese per le spalle e lo fece sedere sul bancone, poi gli tolse la giacca pesante e iniziò a preparargli un té, mentre Jungkook si sedette accanto a lui.

Cercando di non svegliare Jimin, Taehyung gli disse di tutto quello di cui Jimin aveva parlato, facendo scoppiare a piangere il maggiore, che si diede del coglione. I due più piccoli cercarono subito di rincuorarlo, ma Yoongi era semplicemnte diventato una cascata. Lo abbracciarono e Jungkook cercò di consolarlo al meglio, dicendogli che, anche se lo aveva evitato, Jimin sarebbe stato contento.Informò anche Taehyung, che si rivelò felicissimo e pieno di supporto, poggiandogli davanti il té che gli aveva preparato.
Fortunatamente non era nulla di grave, ora avrebbe dovuto solo pensare a tenere lontano Jimin da tutte le sue paranoie.
Yoongi si stava beando del tè , Taehyung aveva azzeccato in pieno il suo gusto preferito con la giusta dose di zucchero.
Si sentiva già molto meglio e ringraziò internamente il minore moltissime volte, era fortunato ad averlo trovato.