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《O dio, Jungkook!》

Venne preso dalle braccia del suo parente dopo essere stato buttato fuori.
Aveva la camicia di Taehyung, alcuni segni sul collo, i capelli spettinati e le lacrime a solcargli il volto.

Cercava di dimenarsi in tutti i modi, ma più si dimenava piu Yoongi lo stringeva forte, pensando fosse per la paura di restare chiuso lì dentro o di rimanere solo quando si fece buio nel locale.

Fidati di me...
Iniziò ad urlare di non toccarlo, la sua mano andò a finire tra i suoi capelli e venne attraversato da una forte serie di singhiozzi, che lo portarono a disperarsi ancora di più.
《NON DEVI TOCCARLO! NON DEVI TOCCARLO! NO, JACKSON NO!》

Yoongi e Jimin si guardarono più volte, così come Jin e Namjoon. Aveva capito che c'entrava qualcosa il suo "caro" studente, ma doveva scoprire anche cos'era successo e cosa stava accadendo.

Yoongi cercò di tranquillizzare il piccolo, tentava di chiamarlo, dirgli che finalmente era uscito da lì e che sarebbe andato tutto bene.

Appena capì chi fosse, Jungkook iniziò a tranquillizzarsi, ma poi scoppiò in un pianto ancora più forte, pensando all'altra persona lì con lui, che gli aveva salvato ancora un'altra volta la vita.

Jimin chiese spiegazioni immediatamente, sia riguardanti il labbro ancora sanguinante, sia riguardanti la sua camicia, sbottonata.
Il piccolo non riusciva a pensarci, piangeva solamente più forte, così Yoongi gli diede una piccola sistemata, pettinandogli con la mano i capelli e abbottobandogli la camicia,lo portò fuori dal locale per fargli prendere un po' d'aria, lasciando tutti dentro, Jimin compreso che disse di chiamare immediatamente le forze dell'ordine. Quella volta non l'avrebbe fatta franca.

Cercò di farlo respirare, mentre cercava anche un modo per consolarlo senza spingere più in fondo il coltello nella piaga.

《Dimmi che non è successo ciò che penso o sfonderò quella porta per poi dargliela in testa》

Jungkook quasi rise a quella battuta, a Jackson non avrebbe fatto per niente male, sarebbe stato immobile per un po' e avrebbe avuto finalmente avuto la degna punizione.

Jungkook gli raccontò tutto tra le lacrime, sentendosi più leggero ma anche più colpevole, non avrebbe dovuto mai accettare che il suo hyung rischiasse per lui.
Avrebbe dovuto essere lui in quel bagno.
Se solo pensava alle mani di quel mascalzone sul corpo di Tae gli venivano i brividi.
Si stringeva ogni secondo di più in quella camicia, non meritava assolutamente di indossarla, avrebbe dovuto stare attento mentre le luci si spegnevano e non allontanarsi da Tae, sarebbero rimasti in pista a divertirsi.

Perché doveva essere così stupido?
La colpa era tutta sua, Taehyung lo avrebbe odiato, lo avrebbe accusato per il resto dei suoi giorni di avergli rovinato la vita.

Yoongi provò a farlo tornare dentro, ma il piccolino era impassibile, una parte di lui voleva rientrare per vedere se lo Hyung stava bene, ma l'altra voleva solo scappare via da quel posto e rifugiarsi tra le stesse braccia che lo avevano salvato anche quella volta.

Stavano parlando da ormai un po', quando sentirono delle sirene in lontananza.
Erano di due tipi di veicoli diversi, il menta ne ebbe la certezza quando vide due uomini in divisa scendere da un'auto e altri due in camice scendere da un altro dietro di loro.

Si precipitarono all'interno del locale, i due in divisa avevano già la pistola in mano, mentre i professori stavano cercando di calmare tutti gli altri studenti.

Jungkook rimase fuori, Yoongi tornò dentro e disse a Jin e Namjoon di accompagnarlo a casa, almeno non avrebbe dovuto andare in ospedale per quella notte.
I due accettarono subito, Namjoon però  aspettò un momento prima di accendere la macchina, doveva vedere Jackson in manette, non tollerava più il suo comportamento, doveva solamente aspettare quel fatidico momento.

Gli stessi uomini in divisa di prima tenevano tra le braccia quello strafottente, quell'insensibile ragazzo, che non cercava neanche di ribellarsi, ma accettava con quel sorrisetto la sua pena.

Partì immediatamente con la macchina, mentre i paramedici stavano portando fuori anche un ragazzo con una barella.
Aveva la mano tagliata, mentre la causa di essa ora era nella mano di Jimin, che gliela tolse dalle mani quando riuscirono a sfondare la porta.

Lo avevano trovato in una condizione orribile, mentre Jackson lo guardava, non gli importava nulla del freddo, né tanto meno cosa gli aveva fatto, si stava semplicemente lavando le mani, mentre l'altro era a terra, privo di sensi, con il sangue scorrergli dalla mano.

Non aveva altre ferite, per fortuna, ma non sembrava stare comunque bene, aveva moltissimi segni rossi su tutto il corpo, dal collo fino all ombelico, quel mostro lo aveva fatto a pezzi.
Perché tutto quell odio?
Perché aveva dovuto farlo?
Non poteva lasciarlo uscire e non peggiorare la situazione?
Ci avrebbe rimesso sicuramente qualche anno, o almeno era ciò che tutti speravano.

Il primo bacio?Rubato, tanti mesi prima, sempre dalla stessa persona che gli stava rubando anche il secondo, il terzo,il quarto.
Era successo tutto qualche mese prima, non aveva ancora incontrato nessuno tra i suoi salvatori.
Era solamente concentrato sul cielo mentre camminava,quella notte la Luna splendeva particolarmente, la sua luce era preziosa, sentiva la sua pelle venir accarezzata con dolcezza.
Non si accorse di un ragazzo ubriaco che andava nella direzione opposta alla sua.
Lo trascinò in un vicolo , dove successe ciò segnò di molto il suo contatto con le persone.
Non andava più a passeggiare, restava sempre su quella piccola parte di spiaggia, nessuno si avvicinava e lo guardava, era invisibile, ma voleva esserlo, non aveva nessuno con cui confidarsi, non aveva le forze per camminare, solamente per mettersi seduto o alzarsi.

Quella sera aveva conosciuto il suo nome, da ubriaco, poi continuamente da sobrio, andava da lui, a picchiarlo, a ripetergli che doveva solamente morire e che non meritava l'affetto di nessuno e che mai e poi mai, si sarebbe riscattato.
Quella fu la sua prima volta, quella sera invece ci fu la seconda.
La terza? Sperava non ci sarebbe mai stata.


I colpi alla porta non cessavano, più si facevano forti più facevano male a Taehyung, inerme, che cercava di rialzarsi per riprendersi le chiavi ed uscire, ma l'altro era pronto a rigettarlo per terra.

Notò qualcosa di luccicante appesa al collo di quel corpo magro, era un qualcosa simile a un ciondolo, di colore viola.
Sicuramente era di valore, quindi perché non prenderlo?

Glielo strappò via dal collo, ma mentre stava per allontanarsi, proprio colui che fino a poco fa era inerme, ora era completamente perso dalla rabbia.
Raccimolò tutte le sue forze, gli sferrò un pugno in pieno volto e finalmente riuscì a riprendersi la sua collanina.
La strinse con tutte le sue forze, fino a far sanguinare la sua mano.

Cadde a terra, nell'esatto momento in cui sentì qualcuno sfondare la porta.



In ambulanza andarono sia Jimin che Yoongi, diretti verso l'ospedale.
L'ex biondo stava pulendo quella pietra viola dal sangue del suo proprietario, al quale un infermiere stava fasciando la mano.

Quella pietra era riuscito a salvarlo, avrebbe dovuto rimetterci una catenina, non potevano lasciarla così.

Yoongi guardava il corpo del ragazzo, sperava solamente che Taehyung avesse evitato il peggio, ogni tanto aveva notato strani comportamenti quando si trattava di avere un contatto con qualcuno, sperava solamente non fosse stato violentato, gli avrebbe rovinato la vita e i suoi progressi nel mangiare si sarebbero azzerati.

Chiamarono Jin per dirgli dov'erano e si assicurarono che Jungkook stesse bene, poi rimasero ad aspettare fuori, nel corridoio, forse per tutta la notte.

In quegli esatti momenti,  nessuno stava dormendo.

C'era chi faceva avanti e indietro per il corridoio dell'ospedale, chi cercava di confortare qualcun'altro che si sentiva in colpa, chi stava passando un momento difficile in caserma, chi non riusciva nemmeno a stendersi immaginando l'altra vittima e chi, stremato, non riusciva neanche a riposare per i demoni nella sua testa e più niente da stringere.

Aveva perso, di nuovo.

Poor, Blind Love |Vkook|✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora