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Arrivarono la sera, dopo un lungo e spossante viaggio in treno, del 23, a Daegu.

Erano sfiniti, ma Namjoon era comunque agitato, voleva andasse tutto bene con la famiglia di Jin, voleva piacere al padre o cercare almeno di convincerlo a fargli approvare la relazione, non voleva che venisse ripudiato dalla famiglia per la sua omosessualità, ma che potevano farci, loro, se si amavano?

Quella notte la passarono in albergo, volevano passarne un'ultima insieme prima dell'inferno, infatti sarebbe stata l'ultima passata insieme per almeno tre giorni, sicuramente li avrebbero fatti dormire in camere isolate, una all'ultimo piano e una a piano terra, con i rispettivi genitori alla porta accanto, avrebbero controllato ogni loro spostamento e movimento, giorno e notte.
Non avrebbero potuto neanche incrociare gli sguardi, lontani a tavola, non avrebbero potuto neanche discutere sul meteo!

Si svegliarono, felici di aver dormito insieme, si cambiarono e andarono a farsi un bel giretto per la città, decorata a dovere per tutte le festività natalizie.
Fecero colazione in un bar lì vicino, comprarono qualcosa da regalare ai genitori, perché no...ancora non lo avevano fatto, e tornarono in albergo a prepararsi, il padre di Namjoon li voleva lì alle sei di pomeriggio e già sembrava loro di star facendo tardi, dovevano farsi la doccia ma più importante era l'abbigliamento.

Arrivarono finalmente in quella reggia, nonché casa Kim, e si sentirono già a disagio, a loro non sarebbe mai piaciuto niente di tutto ciò, nessuna villa, nessuna azienda, solamente una vita normale.

Jin volle aspettare ad entrare, doveva essere sicuro di aver sistemato tutto per la la scatolina, e per fortuna aveva chiesto a una cameriera di metterla sotto l'albero, così da poter stare tranquillo.
La busta,invece,doveva essere messa sotto al cuscino, come richiesto.

I genitori di Jin arrivarono poco dopo di loro, entrarono quando i due giovani si stavano togliendo le giacche, ed erano... strani?
I due giovani erano letteralmente appiccicati ma ai più grandi non sembrava importare molto, parlavano tranquillamente tutti e quattro, ogni tanto entravano nella conversione, ma sembrava essere tutto a posto.
Non si nascosero sguardi confusi, ma uno dei due signor Kim spiegò tutto.
《Lo sapevamo già tutti qui, tranquilli, basta che stasera non ci sia molto rumore,sapete miei cari, ho il sonno leggero》
I più datati in età risero, e ancora di più quando i due giovani si imbarazzarono, ma erano felici, erano stati accettati dalle loro famiglie e quella notte avrebbero potuto passarla insieme.

L'unica ad avere una risata e un sorriso falso era sicuramente la madre di Namjoon.
Guardava ogni tanto il suo cellulare , sembrava disinteressata alla conversazione e raramente apriva bocca, sembrava concentrata su qualcosa e si lasciava scappare qualche sguardo contrario ai due neofidanzati, che sembravano non dar peso alla cosa, e ogni tanto scambiava qualche parola con la madre di Jin, che le sembrava molto simpatica, infatti posò il telefono poco dopo averci iniziato a parlare.

Si misero finalmente a tavola, i due uomini sembravano essere diventati migliori amici, parlavano di lavoro, di sport, di calcio, di vestiti, così come le loro madri, che non perdevano occasione per imbarazzare i due figli ricordando aneddoti interessanti, a causa dei quali Namjoon scoppiò a ridere svariate volte immaginandosi Jin, che però fece lo stesso con l'altro.

Era stata tutto sommato una bella serata, si erano divertiti tutti, specialmente i due uomini, che andarono in terrazzo a continuare la loro chiacchierata.

《Prima stavamo curiosando per casa e abbiamo notato una porta diversa dalle altre, era bianca, chiusa a chiave, sa dirmi chi dorme lì? 》

Il padre di Namjoon capì subito a chi si stava riferendo, di quell'uomo si fidava, ma non voleva le mogli sentissero, così chiuse la fienstra momentaneamente per non essere sentito.

Poor, Blind Love |Vkook|✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora