Alle otto e mezza si alzarono per cenare, anche se mangiò principalmente Elliot, dato che agli altri due era passata la fame totalmente.
Prima di mettere Elliot a letto, Jungkook lo prese in braccio per portarlo nel bagno comune con la vasca, per fargli il bagnetto. Tuttavia, una volta entrato, gridò disgustato e correndo nel corridoio come un pazzo.
"Che schifo che schifo! Ahh non riesco a guardare!!" Ciò attirò l'attenzione di Tae, che al momento si trovava sdraiato sul letto.
"Che succede?" Scese di corsa dal letto e raggiunse il più piccolo. Lo trovò stretto al fratellino, con una faccia disgustata, in mezzo al corridoio.
"Tae! C'è un mostro di capelli nella vasca, ti prego toglili!" Si lamentò Jungkook, sembrando più bambino lui di Elliot.
"Uff certo che sei proprio strano" sbuffò prima di entrare in bagno e rimuovere i capelli attaccati alla vasca, per poi gettarli nel gabinetto. Sciacquò la vasca e la riempì con acqua non troppo calda per il bambino.
"Ecco fatto, potete entrare" si sedette ai piedi della vasca, volendo aiutare Jungkook nel lavaggio del piccolo Elliot.
Il minore entrò e posò il bambino, assonnato, un attimo a terra per togliergli i vestiti, infine lo infilò nell'acqua calda.
Prese due spugne e ne passò una a Tae, poi iniziarono a pulire il bambino con delicate carezze su tutto il corpo. Era ancora un po' scosso da ciò che era successo nel pomeriggio, in più i lividi che aveva suo fratello in viso non lo tranquillizzavano per niente.
"Mi ha spiegato perché vostro padre ha reagito così" proferì Jungkook, fermandosi ad osservare il ragazzo a fianco a lui.
"Sì, lo ha spiegato anche a me mentre mi urlava contro" sbuffò l'altro, passandosi una mano tra i capelli.
"Quello stronzo, come può un uomo avere una mentalità così chiusa?" continuò, non riusciva proprio a reggere discorsi del genere. Come poteva un padre giudicare addirittura il proprio figlio solo per i gusti sessuali?
"Tu sei gay?" Esitò prima di concludere la domanda, aveva paura di essere preso in giro anche da lui.
"Sì e non preoccuparti, so che lo sei anche tu" lo rassicurò l'altro, mettendo da parte la spugna.
"Canzonee!" Gridò il bambino, le braccia in aria con i pugni stretti per l'emozione. "Quale vuoi sentire?" Chiese subito Tae, ormai abituato a quella loro tradizione. Ogni volta che toccava a Tae fargli il bagno, il maggiore intonava alcuni versi per rilassare il fratellino, affinché fosse più facile metterlo a letto dopo. "Kookie canta" rispose semplicemente, riprendendo poi a giocare con le due paperelle di gomma.
"Vuole che canti qualcosa" spiegò Tae, dal momento che l'altro aveva stampata in faccia un'espressione confusa.
"Oh va bene, però io non so cantare bene" si asciugò velocemente le mani, ne passò una tra i capelli e chiuse gli occhi pensando alle canzoni che conosceva. Poi alcune parole uscirono fuori dalle sue labbra, ma inizialmente fu difficile percepirle, poiché il tono era così basso che quasi non si sentivano. Quando prese più confidenza, aumentò il tono di voce e diede vita a una melodia perfetta.
"I'm breathing in, breathing out
Ain't that what it's all about?
Living life, crazy loud
Like I have the right to
No more words, in my mouth,
Nothing left to figure out,
But I don't think I'll ever break through,
The ghost of you" intonò l'ultimo ritornello e solo quando riaprì gli occhi si accorse dello sguardo di Tae e del piccolo Elliot quasi addormentato nella vasca.
Lo tirarono fuori da lì e lo asciugarono in fretta, prima di infilargli il pigiama.
Dopo averlo messo a letto, i due si sistemarono nella camera del maggiore, seduti sul letto abbastanza vicini.
"Sei davvero bravo a cantare" ruppe il silenzio, giocando con una pallina anti stress che si trovava nel suo comodino.
"G-grazie...in realtà canto solo qualche volta, niente di speciale" abbassò lo sguardo verso la coperta che stava torturando con le dita. Essere in camera solo con Tae lo rendeva particolarmente nervoso, ma non capiva ancora il motivo. Insomma fino a poco tempo fa si sarebbero sbranati a vicenda, mentre ora poteva parlare insieme con tranquillità.
"Tae perché non lo denunci?" D'un tratto la tensione fu palpabile nella stanza, il maggiore si alzò in piedi sbuffando e si passò una mano tra i capelli, cosa che faceva molto spesso quando era nervoso.
"Non posso" diede le spalle al ragazzo ancora seduto sul letto e si fermò a fissare il vuoto attorno, illuminato solo da un semplice abat-jour.
"Sì che puoi" Jungkook si alzò, ma non si avvicinò troppo al ragazzo, volendo evitare un altro attacco violento nei suoi confronti.
"No Jungkook, non posso! Non ho il coraggio di farlo perché non saprei dove andare, non ho un lavoro e non riuscirei nemmeno a trovarlo. Non ho fatto l'università, il mio titolo di studio non mi permetterà mai di avere un futuro." Gridò prima di girarsi verso il ragazzo di fronte a lui, ma stavolta mantenne la calma appena incrociò i suoi dolci occhi scrutarlo con attenzione.
"C'è una soluzione a tutto Tae, non avete un qualche parente lontano?" Chiese lui, avanzando verso il maggiore e posando una mano sul suo braccio.
"Ci sarebbero i nostri nonni, ma dopo la fuga di mia madre anche loro hanno perso i contatti con noi" abbassò il capo e respirò profondamente, non poteva mostrarsi debole davanti a un ragazzino più piccolo di lui e tremendamente carino.
"Vi aiuterò, ti aiuterò. Non sei più solo Tae, siamo entrambi in questa situazione ora" sussurrò il ragazzo, prima di circondargli il busto con le braccia e posare la testa sul suo petto. Il più grande ricambiò dopo qualche secondo, stordito dalla forte scarica che aveva ricevuto da quell'abbraccio. Era come se, toccandolo, il corpo di Tae fosse magicamente rinato. Iniziava a sentirsi vivo dopo un bel po'.
"Ho solo una domanda, perché hai la mia felpa?" Domandò poi, facendo scoppiare a ridere il ragazzo tra le sue braccia che gli donò un sorriso che non si sarebbe mai dimenticato. Un sorriso sincero, pieno di gioia e amore. Avrebbe voluto vederlo sempre, dalla mattina alla sera e anche nei suoi sogni. Era un sorriso che trasmetteva solo emozioni positive, tutto sembrava bello anche se in realtà non era per niente così.
"Mi piaceva il tuo odore, poi è morbida e grande" rispose semplicemente, prima di allontanarsi da Tae. Prese poi un elastico da suo polso e si avvicinò di nuovo al ragazzo.
"Che vuoi fare? No, ti prego" piagnucolò il più grande, capendo le intenzioni del ragazzo.
"Daii, sei carinissimo" legò la parte alta dei capelli in un piccolo codino che lo fece sembrare un bambino. Si allontanò e scatto una foto con il suo cellulare.
"Anche se si vede poco, sarà il mio nuovo sfondo" rise subito dopo, trasmettendo un'immensa felicità al maggiore.
"Ora posso toglierlo?" Sbuffò Tae, allungando una mano per trovare l'elastico. Fece per tirarlo via, ma si bloccò a metà per via di un nodo.
"Noo, che palle" arrivò in suo soccorso Jungkook, il quale troppo vicino al viso del maggiore, sfilò delicatamente il nodo e riuscì a liberarlo. Abbassò le braccia e rimase a fissare Tae, il cui viso si trovava a pochi centimetri di distanza dal suo.
Si morse un labbro a disagio e questo attirò l'attenzione del maggiore, mandando completamente in tilt ogni sua abilità motoria. Desiderava solamente toccare quelle labbra e morderle anche lui, ma dovette trattenersi. Non poteva spaventare il piccolo Jungkook con le sue mosse azzardate, lui neanche ricambiava i suoi sentimenti, lo vedeva solo come un amico.
"Ehm...vado a dormire, ci vediamo doma-" si incamminò Jungkook verso la porta, ma si bloccò all richiesta del ragazzo.
"Resta qui. Cioè dormi con me...non voglio stare solo" tornò indietro verso il letto e lo fissò un po' indeciso, poi quando vide Tae stendersi, fece lo stesso anche lui.
"Allora buonanotte" mormorò Jungkook, baciando la guancia di Tae, per poi voltarsi e dargli le spalle.
Rimase in quella posizione per tutta la notte, con l'unica differenza che alla mattina dopo la schiena del più piccolo aderiva totalmente al petto di Tae, il quale lo circondava con le braccia come a proteggerlo.
Per la prima volta in quella casa, Jungkook riuscì a dormire beatamente, senza svegliarsi neanche una singola volta. Tae, invece, per la prima volta non si sentì spaventato e riuscì anche lui a godersi i sogni.
L'unico problema arrivò alla mattina, poiché i due ragazzi si erano dimenticati di chiudere la porta della camera a chiave, permettendo così a chiunque di vederli e caso volle che fosse proprio il padrone di casa.
~~~~Ciao, come state?
Se ve lo state chiedendo la canzone che canta Jungkook è Ghost of you di Selena Gomez. So che non è tra le cover che ha fatto, ma quella canzone merita davvero tanto e ho voluto inserirla lo stesso.
Scusate per eventuali errori♡
Spero vi sia piaciuto il capitolo, grazie mille per le visualizzazioni, i voti e i commenti. Non me lo aspettavo e davvero non so come ringraziarvi.
Buona giornata!!♡
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𝐄𝐬𝐜𝐚𝐩𝐞 - 𝐭𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤
Fanfiction|COMPLETATA| Jungkook, un semplice ragazzo di periferia, si trova a dover far fronte a una nuova vita, caratterizzata da una nuova famiglia e sopratutto un nuovo "fratello". Ciò che ancora non sa, è che tra i due il rapporto sarà tutt'altro che di...