|Capitolo 22|

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Mercoledì

Si svegliarono entrambi leggermente scombussolati dalla sera precedente, si erano uniti per la loro prima volta ed era stato indimenticabile e unico.
Il minore, che dava la schiena a Tae, si girò tra le sue braccia e gli sorrise ammirandolo.
"Ciao" passò una mano sul suo volto, accarezzando ogni minimo particolare di quel ragazzo stupendo.
"Ciao amore, come stai?"
"Bene"
"Non hai male da qualche parte?"
"No tranquillo, ho solo molta fame" rise, prima di dargli un veloce bacio sulla bocca e scendere dal letto per prepararsi.
Sarebbero partiti quel pomeriggio stesso, perciò prepararono i loro borsoni appena svegli, per godersi così il resto del tempo con i loro nuovi amici.
"Quanta strada ci manca?"
"Non troppa, stanotte dovremmo arrivare al primo villaggio. Quello dei tuoi nonni è il terzo, entro domani pomeriggio dovremmo essere arrivati. Siamo vicini Tae" spiegò per poi accarezzargli il viso.
Mangiarono insieme ai loro amici e passarono la mattinata a divertirsi insieme, mentre ogni tanto Jungkook ricontrollava il percorso che avrebbero dovuto fare nel pomeriggio.
Dopo pranzo i due ragazzi presero i loro borsoni e caricarono la macchina. Si avvicinarono poi alla reception per pagare e Hobi gli restituì i documenti.
"Grazie per averci fatto compagnia, siete davvero gradevoli" li ringraziò Jin, stretto al suo ragazzo.
"Dovete proprio partire?" Chiese poi Namjoon, era dispiaciuto perché erano stati i primi clienti con cui avevano legato così tanto.
"Purtroppo sì, ma verremo a trovarvi!" Tae non voleva andarsene, ma la sua famiglia era troppo importante. In ogni caso non sarebbe stata l'ultima volta in cui si sarebbero visti.
"Già, anzi datemi il vostro numero così ci teniamo in contatto" lo interruppe Jungkook, prima di scambiarsi il numero con quello dei ragazzi.
"Allora buona fortuna per tutto" li abbracciò Hobi, sorridendo nonostante stesse cercando di trattenere le lacrime.
"Grazie, ci vediamo ragazzi" li salutarono un ultima volta, prima di uscire dall'edifico per entrare in auto.
"Questo posto resterà per sempre nei miei ricordi" affermò Jungkook, mentre riprendevano il viaggio.
"Anche a me. Oltre a essere una delle tappe per trovare i miei parenti, qui ho incontrato dei ragazzi fantastici e sopratutto ho avuto al mio fianco il mio ragazzo, che non potrò mai ringraziare abbastanza." Gli afferrò una coscia, per poi accarezzarla dolcemente.
"Ti amo" Jungkook gli prese la mano e gli baciò le nocche, prima di stringerla al suo petto.
"Ti amo anche io" rispose il maggiore. Tornò poi a concentrarsi sulla strada mentre il minore chiamava Jimin, il quale lo informava degli scleri di sua madre. A quanto pare i genitori dei due ragazzi non avevano messo in mezzo la polizia, ma direttamente le guardie del padre i quali stavano provando a rintracciarli attraverso i cellulari e la macchina.
"Ma non ci sono ancora riusciti, vero?" Si spaventò Jungkook, il cellulare attaccato all'orecchio.
"Ancora no, ma non credo vogliano seguirvi"
"Come no?" Era confuso, Mark non voleva proprio quello?
"Tuo padre ha detto che non troverete niente e che non ha senso seguirvi. Vuole solo controllarvi, credo" Jungkook si sorprese, ma era anche sollevato da quella notizia. Non dovevano preoccuparsi troppo del padre, ora l'unica cosa che importava era trovare i parenti.

Durante la notte si fermarono nel primo villaggio per prendere del caffè e qualcosa da mangiare. Tornarono in macchina, dove il più piccolo si addormentò con la mano stretta alla gamba del suo ragazzo.

Giovedì

Verso mezzogiorno riuscirono ad arrivare al villaggio dove vivevano i parenti di Tae, per fortuna quelle stradine non erano occupate da auto di notte, così riuscirono ad arrivare più in fretta del previsto.
"Siamo arrivati, credo. Che facciamo ora?" Si voltò Tae, dopo aver parcheggiato la macchina a lato di un campo vicino al luogo.
"Ora dobbiamo chiedere agli abitanti" Jungkook iniziò a tirare fuori dalla borsa i documenti sulla famiglia del suo ragazzo.
"Sarà una lunga giornata" sbuffò Tae. Spostarono l'auto dentro al villaggio, per poi uscire e cominciare a chiedere ai passanti se conoscessero i signori Kim.

Camminarono per ore, al freddo pungente. Ogni persona alla quale chiedevano, rispondeva allo stesso modo. Non conoscevano i signori Kim, cosa abbastanza strana dato che il villaggio non era poi molto grande. Dopo ore e ore di ricerca, preso dalla stanchezza, Tae camminò a passo svelto verso la macchina, per poi sorpassarla.
"Tae! Fermati! Dove vai?" Gli corse dietro il minore, afferrandogli in tempo la manica della giacca.
"Dove vuoi che vada eh?! Siamo dispersi in un paesino e queste ricerche sono solo una perdita di tempo! Non troverò mai i miei nonni, ormai l'ho capito!" Urlò il maggiore esasperato dalla situazione, non aveva dormito tutta la notte per arrivare fin lì e ora non riuscivano ad avere delle risposte.
"Ma non puoi arrenderti così! Ci sono ancora alcune persone a cui possiamo chiedere!" Lo interruppe di nuovo Jungkook, puntando le mani sulle sue braccia.
"No! Lasciami, voglio stare un po' da solo" lo strattonò Tae, prima di camminare verso il campo a lato della strada.
Jungkook abbassò lo sguardo, triste e deluso di se stesso per non essere riuscito a rendere il maggiore felice. Si voltò e tornò verso il centro del villaggio ormai senza speranze, quando vide una donna di almeno quarant'anni con un fiore nei capelli scuri, una gonna lunga e una grossa giacca a coprirla dal freddo.
Corse verso di lei, non sapeva il perché ma aveva un'aria famigliare.
"Scusi, posso chiederle se conosce i signori Kim? Dovrebbero vivere in questo villaggio" la donna corrugò le sopracciglia e si avvicinò al ragazzo.
"Chi sei?" La sua voce tremava, il suo viso era pallido come se avesse visto un fantasma.
"Ehm sono Jungkook, vengo da Londra. Io e il mio ragazzo abbiamo un bisogno urgente di parlare con loro" spiegò il minore, addolcendo la donna con i suoi occhi da cerbiatto.
"Tu e il tuo ragazzo?" Sembrava quasi sul punto di piangere.
"Ehm sì, è il loro nipote...dunque lei sa dove abitano?" Sorrise Jungkook debolmente, quella signora sembrava aver bisogno di un'ambulanza da un momento all'altro.
"Il loro nipote?...Taehyungie?" Si portò una mano all'altezza del petto e strinse forte la maglia.
"Signora si sente bene?" Si preoccupò, vedendo che la donna era quasi sul punto di svenire o avere un infarto.
"Vivono in una casa verso il fondo del villaggio, ma posso accompagnarvi? Ti prego" incrociò le mani per pregarlo, saltando sul posto come una bambina.
"Mi scusi, ma come conosce Tae?"
"Io sono...sono sua madre" rivelò la donna, facendo sobbalzare il cuore di Jungkook dalla gioia. Non poteva crederci, non solo Tae poteva rivedere i suoi nonni, ma poteva incontrare anche sua madre dopo anni di mancanza.
"Lei è...oddio" si portò una mano in fronte, gli occhi lucidi, il cuore a mille e stampato in faccia il sorriso più sincero che potesse mai fare.
"Ti prego portami da lui" lo afferrò la donna, capendo che il ragazzo aveva dei legami stretti con suo figlio.
"Certo! Ho un'idea migliore, può indicarmi la strada per raggiungere la casa dei suoi nonni in macchina?" Chiese, tirando fuori dalla tasca la mappa del villaggio che, anche se piccolo, era parecchio confusionario.
"Sì, dammi la mappa" la donna gli segnò la strada, che conduceva fino a una casetta abbastanza isolata, circondata da un grande campo di raccolti.
"La ringrazio, ora vado a parlare con Tae e vi raggiungiamo là" Jungkook iniziò a correre verso l'auto, sentendo solo le ultime parole della donna "Sì, grazie!".
Corse a perdi fiato, fino a quando non arrivò nel punto dove aveva lasciato Tae l'ultima volta. Aveva detto di voler restare da solo, ciò comportava che si fosse allontanato a piedi da quella zona. Iniziò a correre in mezzo al campo, fregandosene delle foglie secche che gli pungevano le gambe, dei sassi che ogni tanto calciava, delle buche che gli avrebbero provocato sicuramente una slogatura alla caviglia. Corse il più velocemente possibile, nonostante il freddo rendesse il tutto più difficile, brucandogli l'ossigeno nei polmoni. Si fermò a riprendere fiato solo quando vide in lontananza la figura di Tae, fermo ad osservare l'orizzonte.

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Ciao, come state?
Stiamo per giungere alla fine di questa ff, non so cosa pensare aiuto. Come sapete non ero sicura se postarla o meno, perché la ritengo un po' strana. In più è più corta e "veloce" di Treasure, però ora siamo qui!!
Grazie per tutto
Buona serata!!

𝐄𝐬𝐜𝐚𝐩𝐞 - 𝐭𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora