|Capitolo 16|

5.8K 335 104
                                    


Sabato

La mattina dopo, Jungkook si alzò verso le nove, ma non trovò nessuno in casa se non Elliot, che si era appena svegliato. Gli preparò la colazione per poi andare verso la camera del maggiore, per assicurarsi che non fosse in casa.
Ciò che trovò dentro fu solo un post it attaccato alla porta, nella facciata interna:

Sono fuori, se hai bisogno sai il mio numero.
Tae

Tolse il bigliettino dalla porta e se lo infilò in tasca.
Quanta gentilezza mamma mia! Sbuffò e tornò al piano inferiore. Non sapeva cosa fare, poteva guardare i cartoni con Elliot e giocare un po' con lui. Gli balenò in testa un'idea, un po' rischiosa, ma al tempo stesso molto utile. Corse nel corridoio del piano inferiore e si ritrovò davanti all'ufficio del padre di Tae. Provò ad entrare, ma ovviamente la porta era chiusa.
"Ei Elliot, sai come posso aprire l'ufficio di papà? Ho lasciato il mio cellulare dentro e devo riprenderlo" si avvicinò al bambino, troppo concentrato sui cartoni animati per dargli una vera e propria risposta.
"Elliot?" Riprovò e finalmente ottenne l'attenzione del piccolo.
"Le mette sempre in un cassetto, prima di addormentarsi" tornò a guardare i cartoni, mentre Jungkook corse verso la camera dei genitori. La stanza era invasa da un profumo di lavanda quasi nauseante. Il ragazzo frugò in tutti i cassetti possibili, finché non arrivò a quello decisivo. Infilò una mano e venne a contatto con un indumento in pizzo.
"Ew ma che schifo!" Tolse la mano in fretta, quando si accorse che si trattava delle mutande in pizzo di sua madre. Con un senso di disgusto in bocca, allungò una mano all'interno e dopo qualche minuto riuscì ad afferrare le chiavi.
Wow, che gran nascondiglio.
Uscì di corsa e tornò verso l'ufficio di Mark. Entrò e cominciò a guardarsi intorno alla ricerca di qualche fascicolo, documento o oggetto che potesse attirare la sua attenzione. C'era una armadio in particolare, anch'esso chiuso a chiave, dove dall'interno si potevano intravedere tre fascicoli. Provò ad aprirlo con ogni chiave del mazzo, finché non trovò quella giusta. Afferrò i tre fascicoli e trattenne il respiro, quando lesse il suo nome, quello di Tae e quello di una donna sulle intestazioni. Iniziò a sfogliare il suo, trovando tutte le informazioni più personali ed intime riguardanti la sua vita, la sua famiglia e il suo passato. Non aveva niente da nascondere, questo è chiaro, ma non gli piaceva che un uomo, di cui manco si fidava, conoscesse così tanti dettagli su di lui. Quando terminò con il suo, prese in mano quello di Tae e mano a mano che sfogliava, rimase sempre più scioccato. Afferrò il cellulare dalla tasca della felpa ed iniziò a scattare diverse foto ai fogli, fino a quando non arrivò al terzo fascicolo, che scoprì essere quello della madre di Tae. Mentre leggeva, sentiva i nervi a fior di pelle. Come poteva un padre nascondere tutto ciò ai suoi figli, addirittura nascondere che la loro madre in realtà non li aveva mai abbandonati.
Chiuse velocemente i raccoglitori e rimise tutto al proprio posto, uscendo poi dall'ufficio per chiudersi la porta alle spalle. Tuttavia non si accorse di aver fatto cadere dei fogli presenti sulla scrivania, grave errore.

Quando Tae tornò, Jungkook era già pronto a raccontargli tutto ed a leggere insieme a lui le foto che aveva scattato, ma si sorprese quando insieme al maggiore entrò in casa anche una ragazza.
"Tae devo dirti una cosa importante" si avvicinò il più piccolo, ricevendo uno sguardo preoccupato dal ragazzo.
"Ehm scusami caro, ma io e tuo fratello dobbiamo parlare di cose importanti, quindi glielo dirai dopo" lo scansò lei, tirando il braccio del ragazzo, che si voltò un ultima volta verso Jungkook, prima di salire le scale.
In realtà Tae e la ragazza non avevano nulla di cui parlare, lei era una sua conoscente e voleva uscire con lui, ma il ragazzo non era interessato. Tuttavia la ragazza aveva insistito talmente tanto ad andare a casa sua, da costringerlo ad accettare, per porre fine a quello strazio. Tae aveva già programmato di farla rimanere lì solo una decina di minuti, prima di sbatterla fuori con una scusa inventata sul momento, tuttavia il suo piano fallì.

𝐄𝐬𝐜𝐚𝐩𝐞 - 𝐭𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora