|Capitolo 15|

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Venerdì

Venerdì pomeriggio sia Jungkook, sia Taehyung si stavano preparando per andare alla festa. Il maggiore era tranquillo, non era la sua prima festa, perciò sapeva come comportarsi. Indossò una semplice maglietta a maniche corte nera, che infilò dentro i jeans chiari, infine si mise tra i capelli una bandana ed indossò delle converse rosse.
Jungkook, invece, era parecchio agitato. Voleva attirare l'attenzione del maggiore, senza risultare volgare o imbarazzante.
Optò per una camicia bianca leggermente trasparente, degli skinny jeans neri e degli stivaletti anch'essi neri.
Si truccò leggermente, non voleva esagerare perciò mise solo un po' di matita e del burro cacao rosa.
Prese poi la sua giacca in jeans ed uscì dalla camera. Raggiunse il più grande all'entrata e rimase a bocca aperta per la sua immensa bellezza.
Quella bandana gli sta da Dio, pensò Jungkook prima di incrociare lo sguardo dell'altro.
"Vuoi davvero uscire così?" Domandò Tae, squadrando la figura del ragazzo, prestando particolare attenzione alla vita, alle gambe e al sedere, messo in risalto da quei jeans strettissimi.
"Non mi sta bene?" Si imbronciò Jungkook, dal momento che credeva di essere lui il problema. In realtà Tae non voleva che uscisse così perché quel outfit risaltava troppo le sue forme, attirando l'attenzione di molti sguardi curiosi.
"No, anzi sei stupendo. Resta vicino a me però" gli afferrò la mano ed uscì di casa, dopo aver salutato i genitori con un "ciao" urlato dalla porta.
Viaggiarono nella macchina di Yoongi, il ragazzo di Jimin, il quale era venuto a prenderli, affinché nessuno si perdesse.
"Wow Jungkook sei uno schianto! Attirerai sicuramente tanti bei ragazzi" lo incoraggiò Jimin, facendogli l'occhiolino, ma tutto ciò che ricevette in risposta fu lo sguardo basito dell'altro.
"Jimin chiudi il becco" lo rimproverò Tae, portandosi la mano stretta in un pugno davanti alla bocca.
"L'importante è che tu non attragga nessuno" chiarì Yoongi, il quale aveva inteso perfettamente il gioco del suo ragazzo. Voleva far ingelosire Tae, affinché dichiarasse i suoi sentimenti a Jungkook.
Il più piccolo lasciò perdere i due ragazzi davanti e si voltò verso Tae, che in quel momento osservava i palazzi fuori dal finestrino. Il minore poggiò una mano sulla sua coscia per attirare la sua attenzione e ci riuscì, poiché Tae girò la testa di scatto per ascoltarlo.
"Dopo balliamo insieme?" Il viso di Jungkook era di rosso accesso, facendo trasparire tutta la sua innocenza.
"Certo" rispose lui, accarezzandogli il mento con due dita.
Arrivarono alla festa in pochi minuti e subito vennero accolti da forti urla, musica altissima e un pesanti odore di alcol ed erba.
"Wow Jimin, che bel posto" mormorò Tae, esprimendo i pensieri di tutti i suoi amici in quel momento.
"Divertitevi piccioncini" esclamò Jimin, prima di allontanarsi con Yoongi in una zona privata, probabilmente per darsi piacere a vicenda.
Jungkook, ancora imbarazzato per il diminutivo usato dal suo amico, cercò in tutti i modi di evitare lo sguardo del maggiore.
"Dai, non volevi ballare?" Lo trascinò in pista Tae, avendo avvertito le prime note di un lento. Mise le mani sui fianchi del più piccolo, godendo della loro morbidezza. Avvicinò a sé il corpo dell'altro, provando ad aumentare di più il contatto tra loro due. In tutto ciò Jungkook portò le mani dietro al collo del maggiore, accarezzandolo di tanto in tanto, provocandogli così innumerevoli brividi alla spina dorsale. Avvicinò il viso a quello di Tae, potendo annusare il forte profumo di quest'ultimo.
Per un paio di minuti rimasero così, uno perso negli occhi dell'altro, senza scambiarsi una minima parola. In quel momento tutte le altre persone attorno a loro erano sparite, potevano percepire solo il rumore del respiro l'uno dell'altro, il calore dei loro corpi e i loro profumi che si mescolavano.
"T-Tae io..." iniziò Jungkook, pronto a fare un passo avanti nel loro rapporto. Voleva fargli sapere ciò che provava per lui, non aveva paura in quel momento, voleva solo baciarlo e stringerlo forte. Ma qualcosa andò storto. Qualcuno si mise in mezzo a loro due, spingendo a terra il più grande che ringhiò per il fastidio.
"Ma che fai?!" Gridò Jungkook, una volta riconosciuto il ragazzo di fronte a sé, Adrian. In risposta Adrian lo tirò con forza verso il suo petto, infilando una mano nella parte posteriore dei jeans, così da entrare in contatto con il sedere del più piccolo, coperto solo dai boxer.
"Mollami, schifoso!" Lo spinse lontano, ma riuscì a liberarsi del tutto solo quando Tae si rialzò e saltò addosso ad Adrian.
"Testa di cazzo!" Urlò, iniziando a tirargli alcuni pugni sul viso.
"Tae! Fermo!" Provò a tirarlo indietro il più piccolo, ma fu tutto inutile poiché il ragazzo era ormai diventato una furia.
Solo con l'intervento di Yoongi, Tae riuscì ad allontanarsi dal corpo di Adrian per poi correre fuori dalla casa. Quasi nessuno si era accorto della rissa, dal momento che erano quasi tutti ubriachi o fatti.
Jungkook corse fuori, lasciando Jimin e Yoongi davanti ad Adrian, disteso a terra dolorante. Per fortuna, però, Tae non lo aveva ridotto in condizioni critiche, era solo un po' ammaccato ma niente di grave.
"Tae! Fermati!" Corse Jungkook, provando a raggiungere il ragazzo che stava camminando a passo svelto verso la fermata dell'autobus.
"Io lo denuncio! Quel pezzo di merda! Come diavolo si è permesso?!" Si fermò il maggiore in mezzo alla strada, portandosi entrambi le mani alla testa per l'agitazione.
"Tae calmati, ti prego" provò ad avvicinarsi Jungkook e a farlo ragionare, ma venne malamente respinto dall'altro ancora più arrabbiato.
"No stai zitto! Non osare dirmi di calmarmi. Ti avevo detto di denunciarlo, è tutta colpa tua perché sei un fottuto idiota!" Urlò Tae, puntandogli il dito contro.
"Colpa mia?! Non ho sfogato io la mia rabbia su quel ragazzo!"
"Ti ha messo le mani dentro al pantalone! Cosa avrei dovuto fare?!" Si alterò ancora di più al solo ricordo delle sue mani sul corpo del ragazzo.
"Stare calmo ed aspettare!" Disse Jungkook con fare ovvio.
"Il tuo stupro?! Sai cosa, sei solo un bambino Jungkook. Cresci un po', poi forse potrai tornare a parlare con me!" Si voltò ed iniziò a camminare in fretta verso casa.
Jungkook rimase fermo, in mezzo al marciapiede, sentendo un vuoto doloroso dentro di sé. Non sapeva cosa pensare, in quel momento voleva sia scusarsi con il maggiore, sia urlargli contro i peggio insulti. Era ferito, triste, frustrato e schifato dalla situazione. Ogni volta che faceva un passo avanti verso il ragazzo, era costretto ad indietreggiare di almeno dieci passi.
Cominciò a camminare lentamente, trascinandosi a fatica fino a casa sua, che distava parecchi minuti di camminata da quella villa. Arrivò a casa dopo una ventina di minuti, ancora arrabbiato e deluso. Afferrò velocemente il cellulare per andare un messaggio a Jimin, in modo da avvisarlo del loro ritorno a casa. Si diresse in camera sua e si sistemò per dormire. Doveva essere il loro quasi primo appuntamento, nel quale mostrare i propri sentimenti al maggiore e notare qualche cenno di ricambio, ma tutto ciò che ottenne fu una violenta lite. Si addormentò con ancora quei pensieri in testa, non riuscendo a capire dove avesse sbagliato.

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Ciao, come state??
Spero tutto bene
Vi chiedo scusa per gli errori, sono stanca morta e molto spesso non me ne accorgo.
Spero vi piaccia, grazie mille per i voti, i commenti, le visualizzazioni e anche per aggiungere le mie storie ai vostri elenchi di lettura!!
Grazie di cuore, non me lo aspettavo ahah.
Ci vediamo al prossimo capitolo, buona giornata♡♡

𝐄𝐬𝐜𝐚𝐩𝐞 - 𝐭𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora