|Capitolo 11|

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Sabato

Due mattine dopo i genitori andarono a lavoro, mentre i figli rimasero in casa.
Jungkook stava ancora dormendo, quando sentì un forte rumore al piano inferiore. Si precipitò a vedere e si accorse del piccolo Elliot in ginocchio sull'ultimo scalino, mentre piangeva e si copriva il viso con le mani.
"Elliot!" Gridò il ragazzo, scendendo le scale a una velocità razzo.
"Dove ti sei fatto male?" Iniziò ad esaminarlo, per cercare ogni minima ferita o rossore sul corpicino del bambino.
"Qui" indicò una delle ginocchia che, in effetti, si era sbucciata nel momento del contatto violento con il pavimento.
"Oh piccolino, andiamo ti aiuto" lo prese in bracciò e risalì lentamente le scale.
Ma Tae non se ne è accorto? Si domandò mentalmente il ragazzo, alzò le spalle e decise di occuparsi prima del bambino sofferente.
"Adesso darà un po' fastidio, tu stringi forte Cooky" lo avvertì, vedendo il bambino già attaccato al suo peluche.
In pochi minuti lo disinfettò ed Elliot, per fortuna, non fece una piega, bensì rimase impassibile durante tutto il procedimento.
Coprì il taglio con un cerotto colorato, dove poi ci posò un bacino.
"Andiamo a mangiare" lo riprese in braccio e si diresse in cucina.
Ma dov'è Tae? Sono già le nove e mezza.
Preparò la colazione per il bambino e mangiò una banana, non sentiva troppo la fame.
"A Cooky piacciono i cereali!" esclamò il bambino, contento per i suoi cereali al cioccolato.
"Piacciono tanto anche a me" gli scompigliò i capelli ed aspetto che finisse di mangiare.
Pose le stoviglie nel lavandino e riportò Elliot in bagno, per lavarsi i denti insieme a lui e fare anche i loro bisogni. Lo lasciò sul divano del salotto a guardare la televisione, mentre entrò in camera del maggiore per vedere se si trovava lì.
"Tae? Sei sveglio?" Sussurrò, ma il letto era disfatto e non vi era nessuno sopra. Capì che si trovava nel bagno della sua camera dalla luce e dai rumori che provenivano da esso. Aprì lentamente la porta e, quando vide il maggiore piegato sul gabinetto, corse verso la sua figura.
"Ei, che è successo?" Tirò indietro alcune ciocche dei suoi capelli, affinché il ragazzo riuscisse ad espellere tutto.
"Volevo studiare meglio il gabinetto, secondo te? Sto male" disse l'altro sarcastico.
"Wow, anche quando stai così, sai essere antipatico" sbuffò il più piccolo con un sorriso sulle labbra. Quando l'altro finì, Jungkook lo aiutò ad alzarsi e gli fece risciacquare il viso e la bocca, mentre lui arieggiava il bagno da quel puzzo indecente.
Accarezzò la schiena del ragazzo e si accorse che era bollente.
"Sei tutto sudato, vai a letto che prendo il termometro" lo fece camminare fino al letto, lo fece sdraiare e prese il termometro.
"Non è alta, ma meglio evitare che peggiori. Mi spieghi come hai fatto ad ammalarti?" Gli domandò dopo aver guardato il risultato sul termometro, trentotto e due.
"Non lo so, ma fa caldo" iniziò a muoversi disperatamente, lanciando le coperte giù dal letto.
"Lo so, devi farti la doccia. Io intanto ti cambio le coperte e poi ti do le medicine" rispose il più piccolo, spingendolo con delicatezza verso il bagno.
Una volta fatta la doccia, con non poca difficoltà, il maggiore si stese sul letto appena fatto e profumato. Intanto Jungkook aveva preparato una bacinella con dell'acqua e degli asciugamani, per bagnare la fronte del maggiore.
"Tieni, prendi questa. Forse ti farà abbassare la febbre entro oggi" gli porse una pastiglia con un bicchiere pieno di acqua e si alzò dal letto.
"Dove vai?" Si allarmò Tae. Voleva avere sempre vicino il ragazzo più piccolo, perciò preferiva approfittare di quei momenti, anche se non era nelle condizioni migliori.
"Vado a controllare Elliot" uscì dalla camera e arrivò dal bambino, che dormiva dolcemente sul divano. Lo prese in braccio delicatamente e lo mise a dormire in camera con Tae, così da controllare entrambi. Ovviamente si premurò di tenerli lontani, affinché il piccolo non si ammalasse.
"Tae, mi dai il tuo numero?" Chiese Jungkook d'un tratto, facendo ridere il maggiore.
"Eii, non ridere. Metti caso che ci sia un'emergenza!" Brontolò incrociando le braccia al petto.
"Dammi il tuo cellulare" scambiò i loro numeri e tornò a sdraiarsi sul letto.

Jungkook passò così tutta la giornata, tra curare Tae e seguire Elliot in ogni suo movimento. Arrivato alla sera era stanco morto, tuttavia aspettò l'arrivo dei genitori prima di lasciare il piccolo Elliot da solo.
Appena finì di cenare, corse in camera sua per farsi una doccia veloce e dopo tornò a controllare il maggiore.
"Ei, come ti senti?" Si avvicinò alla figura stesa sul letto, avvolta dalle calde coperte.
"Mmh meglio, tu piuttosto? Hai fatto da mamma per tutta la giornata" ridacchiò l'altro, nonostante fosse anche lui tremendamente stanco.
"Un po' faticoso, ma niente di che. Il peggio è stato quando Elliot ha sganciato la sua aria davanti alla mia faccia" ricordò con sguardo disgustato, al solo pensiero di quel odoraccio.
"Aaah chissà che puzza!" Rise Tae, le lacrime agli occhi e una mano a tenergli la pancia.
"Sì tu ridi, ma ero io quello che rischiava di venir soffocato" lo spinse leggermente, mordendosi un labbro per la tenerezza. Non se lo spiegava, ma voleva stringersi all'altro e non allontanarsi più.
"È meglio che vada a dormire ora, mi raccomando prendi la medicina e se stai male di notte, svegliami" si alzò dal letto e raggiunse la porta della camera.
"Notte Kookie" mormorò Tae, quasi del tutto addormentato.
"Notte TaeTae"

Domenica

"Ti ha toccato anche il posteriore?" sgranò gli occhi Jimin, avvicinando di più il cellulare all'orecchio.
"Ssh! Abbassa la voce, comunque sì e Tae ci ha visti" sussurrò Jungkook, infilato tra le coperte. Era l'una di notte e aveva deciso di chiamare il suo amico per raccontargli tutto. Jimin, per fortuna, era ancora sveglio e riuscì a rispondere al cellulare.
"E non ha detto niente?"
"Che intendi dire?"
"Non si è arrabbiato?" Dal tono che aveva, Jimin sembrava scioccato.
"Beh non credo, cioè non mi sembrava arrabbiato per quello. Perché dovrebbe?" Si rigirò nel letto, provando a trovare una posizione comoda.
"Scusami eh, ma hai i prosciutti sugli occhi?"
"Perché?"
"Ah Jungkook! Non ti sei accorto di piacergli?" Disse con tono ovvio l'amico.
"Che?! Io a Tae? Ma sei fuori?!" Si drizzò a sedere, come se qualcosa lo avesse punto sulla schiena.
"Dico seriamente"
"Anche io, non posso piacergli. Lui è stupendo, mentre io sono solo un ragazzino logorroico" abbassò lo sguardo, torturando il povero lenzuolo con le dita.
"Lo conosco da un po' di tempo ormai, abbastanza per dire che gli piaci. Ma se non mi credi, verifica tu stesso"
"Cioè?"
"Appuntamento" disse semplicemente.
"Appuntamento?"
"Sì"
"Ma dopo capisce tutto" Jungkook si sentiva particolarmente confuso, non riusciva a capire le intenzioni del suo amico.
"Ma noo, un appuntamento indiretto"
"Non capisco"
"Uff usciamo tutti insieme, però tu ti vesti particolarmente bene così da lasciarlo senza parole. Poi durante il corso della serata vedi come si comporta" spiegò come se fosse la cosa più logica del mondo.
"Sembra avere senso, ma dove andiamo?"
"Organizzo tutto io, tu pensa solo a vestirti bene"
"Non ti azzardare ad andare in discoteca" proferì in tono duro. Non sopportava le discoteche, troppe persone, troppo sudore e poca aria pulita.
"Dai!! Perché no?" Piagnucolò Jimin.
"Io odio le discoteche"
"Cosa ti piace?"
"Dormire, mangiare e ascoltare la musica" elencò il moro, contando le attività sulle dita.
"Allora ti porto all'ospizio" disse il rosa sarcastico.
"Come sei simpatico" fece una smorfia, peccato che il suo amico non potesse vederlo.
"Già lo so, grazie mille. Che ne dici di una festa?"
"È come la discoteca" ribatté subito, cercando di sfuggire anche a quella possibilità.
"Non proprio, dai ci divertiamo!"
"Festa di chi poi?" Stava quasi per cedere.
"Un mio amico"
"Ma non lo conosco"
"E allora? Nemmeno Tae e Yoongi lo conosco"
"Va bene, ma voglio un regalo poi" sbuffò, prima di passarsi una mano dietro il collo.
"Mi ringrazierai, fidati" Jungkook poté avvertire il sorriso malizioso sulle labbra di Jimin, anche se non poteva vederlo.
"Sì certo"
Si salutarono e chiusero la chiamata, prima di addormentarsi.
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Scusate per questo capitolo un po' noioso, è una sorta di capitolo di passaggio.
Vi voglio bene, grazie per tutto!!
Buona serata

𝐄𝐬𝐜𝐚𝐩𝐞 - 𝐭𝐚𝐞𝐤𝐨𝐨𝐤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora