16. ci tengo a te

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Arrivati a casa sua, mi portò al piano di sopra e si diresse verso il bagno. Mi adagiò nella vasca e mi sciacquò.
Il bagno era davvero bello: un color grigio scuro, quello che io amo tanto.
Prese dello shampoo ed iniziò a lavarmi i capelli.
«Perché?» chiesi traumatizzata.
«Cosa perché?» ribatté sciacquandomeli.
«Perché mi aiuti?» domandai guardandolo negli occhi.
«Perché a differenza tua, io a te ci tengo.» rispose tenendo il mio sguardo. Feci un piccolo sorriso e poi gli feci finire di lavarmi i capelli.
Quando ebbe finito si alzò e mi disse di farmi una doccia. Lui uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
Iniziai a spogliarmi riponendo i vestiti sul tappeto fuori dalla vasca. Mi sciacquai per bene in qualsiasi angolo del mio corpo.
Mi avevano buttato la pipì addosso, si sentiva dall'odore.
Quando ebbi finito, presi un accappatoio blu scuro ed uscì dal bagno.
Entrai in una camera e lo trovai solo con i jeans neri. Era a petto nudo che frugava nei cassetti.
Appena sentì la mia presenza, si voltò e mi sorrise.
«Ti sta bene il mio accappatoio.» disse ridendo.
«Oh, non sapevo fosse il tuo.» dissi mortificata.
Lui si avvicinò a me, molto vicino, fino ad abbattere lo spazio tra di noi.
Mise la mano sopra la mia testa e mi asciugò un po' i capelli con il cappuccio dell'accappatoio.
«Sta meglio a te che a me.» affermò con una piccola risata contagiando anche me.
«Mi spiace per quello che ti hanno fatto.» continuò mortificato.
«Anche a me.» dissi facendo scendere una lacrima. Lui subito mise una mano sulla mia guancia e me l'asciugò.
«Non voglio che tu pianga Fede. Sei così bella quando ridi.» affermò con voce profonda.
Mi morsi il labbro inferiore e poi accennai un sorriso. Da quando era così dolce?
Avvicinammo le nostre labbra sempre di più.
Lui mi accarezzò il labbro inferiore.
Quando fummo ad un millimetro di distanza lui si fermò e poi si allontanò.
Andò verso il letto indicandomi dei vestiti.
«Qui ci sono dei boxer e una maglia che può farti da vestito. So che non è il massimo ma..» lo bloccai.
«Va bene grazie.» dissi secca.
«Ok, quando sei pronta ti porto a casa.» disse venendo verso di me. Annuì.
Mi diede un dolce e tenero bacio sulla guancia e poi se ne andò chiudendo la porta.

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