13. risveglio traumatico

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PREMESSA: gli insulti fatti a Sara (l'attuale ragazza di Riki) servono solo per la storia, per creare una "nemica". non ho nulla contro di lei.

Infilai un pantalone della tuta e scesi al piano di sotto.
Trovai a tavola mio fratello con Riccardo che ridevano e si facevano dei segni.
D'un tratto arrivò dalla cucina la ragazza che avevo visto nella camera degli ospiti.
Aveva un fisico snello ed era più alta di me.
I suoi lineamenti erano ben definiti.
Aveva degli occhi molto grandi, un naso all'insù e delle labbra molto carnose.
«Ciao.» dissi con voce rauca.
Mi sedetti di fianco a mio fratello, di fronte a Riccardo.
«Ciao Papera.» disse Riccardo ridendo.
«Vuoi che il preservativo te lo spalmo sulla faccia?» chiesi nervosa.
«Uhh, qualcuno qui ha dormito male.» disse Andreas ridendo.
«Invece di rimproverarlo perché lascia preservativi in giro per casa mia, mi vieni contro?» domandai innervosita.
«Dai su Andreas, dopotutto ha ragione. Lei è piccola: si sciocca su queste cose.» disse alzando le sopracciglia la ragazza di fianco a Riccardo. Mio fratello e Riccardo scoppiarono a ridere.
«Scusami, tu saresti?» chiesi nervosa.
«Sara, Sara Gotti.» disse molto sicura di sé.
«Ecco, allora mia cara Sara Gotti fatti dare un consiglio da una più piccola.» affermai con un finto sorriso.
«Quando fai le tue sporche cose con questo ebete davanti a me, non ululare se non sei a casa tua. Non fai dormire gli altri. Dopotutto sappiamo che sei un cane e non abbiamo bisogno della dimostrazione.» dissi più sarcastica che mai. Feci un sorriso falsissimo e poi sospirai. Riccardo e Andreas scoppiarono a ridere mentre lei rimase a bocca aperta.
«Riccardo mi passi la marmellata?» chiesi facendo finta di niente.
Riccardo, con un piccolo sorriso malizioso, me la passò. La spalmai sulla mia fetta biscottata e poi l'addentai guardandola dritta negli occhi.
Finito di fare colazione, Sara si alzò nervosamente e tornò in camera.
«Fede, forse hai esagerato con Saretta.» disse Andreas bevendo il suo caffè.
«Lei non si preoccupa di umiliarmi, perché dovrei farlo io?» chiesi alzando le spalle.
«Perché è la mia ragazza, e come tale le
devi portare rispetto.» disse Riccardo nervoso.
«Riccardo, io non porto rispetto a te, figurati alla tua ragazza che mi da della bambina senza nemmeno conoscermi.» affermai sfidandolo.
Poi mi alzai e andai anche io al piano di sopra, in camera mia.
Che risveglio traumatico.

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