24. eravate insieme?

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«Dove sei stata?» mi chiese Vittoria preoccupata.
«È quasi mezz'ora che ti cerco!» affermò lei nervosa. Misi una mano sulla nuca e poi sbuffai.
«Ho fatto una passeggiata nei dintorni.» dissi scuotendo la testa.
«Avevo bisogno di un po' d'aria.» continuai leccandomi le labbra.
«L'hai trovata!» affermò d'un tratto Andreas spuntando dal nulla.
«Sì e vedo che tu hai trovato Riki.» disse Vittoria appena notò Riccardo dietro mio fratello.
Riko si mise accanto a me ed io abbassai subito la testa per l'imbarazzo.
«Non eravate insieme vero?» chiese Andreas scuotendo la testa.
«Certo che no!» affermò Riccardo subito.
«Io ero in bagno con una ragazza.» precisò alzando le spalle.
«Io invece stavo facendo una passeggiata nei dintorni.» ribattei alzando le sopracciglia.
«Non eravamo insieme, non lo sopporto.» dissi dando una finta gomitata a Riki.
«Eh, nemmeno io.» affermò Riki facendo la stessa cosa. Eravamo dei pessimi attori.
«Ok.» disse Andreas annuendo.
«Io sono molto stanca.» affermai facendo un finto sbadiglio.
«Anche io. Se ti va ti accompagno a casa.» disse Riccardo dal nulla. Io ed Andreas lo guardammo male.
«In amicizia logicamente.» si corresse alzando le sopracciglia.
«Se le tocchi solo un capello, ti uccido.» disse Andreas puntandogli il dito.
«Non lo farei male.» disse Riki alzando le mani al cielo. Andreas annuì.
Salutai la mia migliore amica e mio fratello e poi andai via seguita da Riki.
«Se fai così capiscono subito che c'è stato qualcosa.» dissi nervosamente.
«No, non credo.» affermò lui con aria dura.
Entrammo nella sua macchina e poi sfrecciamo in strada per andare a casa mia.
Appena arrivammo lui si fermò ma tenne le mani sul volante.
«Non voglio dimenticare una cosa così magica Fede, ma forse è meglio evitare di ricordarlo e pensarci. Per il bene di Andreas.» affermò seriamente. Annuì.
Lui rivolse lo sguardo verso il mio e poi fece un sorriso.
«Sei una bella tipa Carta, non mi aspettavo una cosa del genere da te.» disse scuotendo la testa.
«Mi sottovaluti Marcuzzo.» ribattei sorridendo.
Lui mi prese la mano sinistra, l'avvolse tra le sue e poi me la bacio.
«Stai attenta.» disse con occhi dolci.
Annuì e poi gli diedi un bacio sulla guancia.
Lui mi lasció libera la mano ed io aprì lo sportello ma mi fermai per un secondo. Non potevo andarmene così.

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