proibito

19. come prima?

Aprì la porta. Aveva un grosso sorriso ma appena vide me si spense. Io aggrottai la fronte e poi scossi la testa come per chiedergli cosa non andasse bene.
«Pensavo ci fosse Andreas.» disse Riccardo nervoso.
«È in camera.» affermai scocciata.
Eravamo a punto da capo: quegli abbracci, quei baci mancati avevano solo peggiorato la situazione.
Lui entrò e io chiusi la porta sbattendola.
Mi buttai sul divano e chiusi di nuovo gli occhi per tornare a pensare.
«Fede..» disse d'un tratto sedendosi ai piedi del divano.
«..nonostante quello che è successo io vorrei..» lo bloccai all'istante.
Sollevai la testa e lo guardai male.
«Ti odio come prima tranquillo.» affermai sorridendo. Lui fece un grosso sorriso e poi annuì.
«Beh, sarai sorpresa ma ne sono felice.» affermò grattandosi un sopracciglio.
«Ok, allora ora puoi sparire? Sto ragionando.» dissi nervosa.
«Su cosa?» domandò curioso.
«Allora dillo che ti piace essere mandato a quel paese.» affermai sbraitando.
Lui scoppiò a ridere e poi salì le scale.
Non feci tempo a ritornare sui miei pensieri che qualcun altro suonò alla porta.
Stremata dalla disperazione, andai ad aprire.
«Voglio sapere tutto.» disse Vittoria entusiasta.
Salimmo al piano di sopra, in camera mia.
Io mi distesi sul letto mentre lei si misi sulla poltrona.
«Beh, forse con te dovrei essere sincera.» dissi in senso liberatorio.
«Ci stavamo per baciare ma lui si è fermato.» affermai un po' triste.
«E perché?!» domandò lei nervosa.
«Penso per rispetto ad Andreas.» dissi aggrottando le sopracciglia.
«Che stupidata.» affermò lei scuotendo la testa.
Mi alzai e guardai la mia migliore amica.
«Meglio così, non potevo iniziare a pensare di intraprendere qualcosa di sentimentale con lui.» dissi nervosamente.
«Tanto so che muori dalla voglia di averlo ma non vuoi ammetterlo.» affermò lei togliendosi le scarpe. Presi una ciabatta e gliela lanciai.
Lei scoppiò a ridere.
«Dai ragione al tuo cuore e prenditelo se ti piace.» disse lei dolcemente.