06 Christopher.

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Christopher era dovuto andare a farsi una doccia per riuscire a tenere a freno tutti i pensieri che avevano cominciato a balenargli nella mente quel giovedì. Erano solo le sei e mezza del mattino, eppure era già sveglio da due ore e non era più riuscito a prendere sonno a causa dei pensieri.

Il primo era Rebecca. La sua bella e dolce Rebecca. Era dalla domenica precedente che non la vedeva non essendo andato a casa sua in quei giorni, eppure gli mancava terribilmente. Non riusciva a capire da dove provenisse tutto l'amore che provava per lei, negli ultimi anni non era riuscito nemmeno ad intavolare una conversazione decente in cui i vocaboli principali non fossero "ehm" o "ahm" o "s-sì, certo". Diventava un pappa molle quando si trattava di lei, tornava ad essere un ragazzino alle prese con la sua prima cotta, uno stupido liceale troppo insicuro per riuscire ad esprimere i suoi sentimenti. Il punto era che Rebecca gli piaceva sul serio. Amava il modo in cui si portava una ciocca di capelli dietro l'orecchio quando si arrabbiava; amava la piccola ruga che le si formava tra le sopracciglia quando era contrariata; amava il modo signorile con cui si muoveva; amava quando gli sorrideva nonostante lui ne avesse detta un'altra delle sue. Più di tutto, amava i suoi occhi azzurri, che celavano tutto ciò che lei non riusciva più ad esprimere a parole. Ormai conosceva ogni loro imperfezione, come quella punta di verde che contornava la pupilla e che Chris credeva rendessero lo sguardo di Rebecca ancora più vero. Rebecca era la ragazza più meravigliosa che Chris avesse mai conosciuto.

E qui subentrava il secondo pensiero, ovvero Beth. Beth era una vera e propria carica esplosiva. Era misteriosa, Chris sapeva che nel suo essere si celava un dolore molto forte ma ciò nonostante era sempre allegra, col sorriso stampato sul volto, sempre pronta a camminare a testa altra tra la gente e a fregarsene di tutti. Gli era piaciuto passare del tempo con lei il giorno prima, aveva scoperto alcuni aspetti della sua personalità a cui non aveva mai fatto caso. Be', infondo nei tre anni precedenti Beth per Chris era sempre e solo stata una ragazza strana ma con un grande coraggio. Non avevano mai parlato davvero se non per scambiarsi idee e argomentazioni per il dibattito e a Chris era andata bene così, infondo non pensava nemmeno a trovarsi una ragazza all'interno della scuola dal momento in cui il suo cuore apparteneva a Rebecca. Stare con Beth era stato più semplice di quanto in realtà Chris immaginasse, non per niente il giorno prima non aveva avuto problemi a chiederle di andare a casa sua l'indomani per studiare. Tra di loro c'era feeling e non poteva negarlo, e proprio qui si creava il problema: il feeling.

Con Beth aveva più feeling di quanto ne avesse con Rebecca e, in un certo senso, Chris pensava di star tradendo Rebecca stando con Beth. Se si fosse innamorato di lei? Sarebbe stato un disastro. Chris sapeva di dover fare attenzione per non tradire la sua amata, ma Beth e Rebecca erano talmente simili da sembrare gemelle separate alla nascita. Avevano gli stessi lineamenti del viso, del corpo e addirittura lo stesso timbro di voce. Ma il carattere e le aspirazioni erano completamente diverse per l'una e per l'altra. Rebecca sarebbe diventata un avvocato, Beth invece viveva alla giornata. Rebecca era più timida e chiusa, spesso si rifugiava in un libro o nella danza o nello studio per passare il tempo, Beth invece sembrava così spensierata. Erano decisamente due persone completamente diverse, e Chris si sentiva così confuso quando a scuola era con Beth.

La scuola era il terzo pensiero che aveva attanagliato la mente di Chris quella mattina. Da quella settimana in poi, ogni venerdì avrebbe giocato per il campionato di football regionale tra le scuole. Era emozionato, il football era tutta la sua vita, ma era agitato perché sapeva che da quel momento in avanti ci sarebbero stati rappresentati dei college, per offrire borse di studio per il football ai giocatori migliori in campo. Chris non aveva bisogno di una borsa di studio per entrare in un prestigioso college e questo lo sapeva data la sua media scolastica, il suo comportamento sia dentro che fuori scuola, per non parlare del patrimonio che avevano i suoi genitori. Chris sognava di andare a Princeton per studiare al dipartimento di lingue romanze ed entrare a far parte dei Princeton Tigers, che erano in assoluto la squadra di football collegiale migliore di tutta la storia americana con ben ventotto titoli vinti dal 1869 a quella parte. Pazzesco, vero? Sarebbe stato un sogno per lui. Entrare a far parte di una squadra di football al college, aiutare i suoi compagni di squadra a vincere un altro titolo, alzare la coppa mentre tutti acclamavano il suo nome. "Chris! Chris! Chris!". Un vero e proprio sogno, se non fosse che suo padre aveva altri piani per lui.

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