23 Beth.

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Erano tre giorni che Beth aveva la testa tra le nuvole. Niente di nuovo in realtà, Beth era sempre su un suo pianeta. Che fosse per pensare a quanto la vita sia strana o a quanto i capelli di Chris fossero setosi nonostante i ricci, Beth era sempre con la testa per aria. 

Quella mattina in particolar modo. Il giorno prima era stata a casa di Chris come al solito, avevano studiato per la gara di dibattito del sabato successivo e Beth aveva passato la maggior parte del suo tempo ad osservare il profilo di Christopher mentre leggeva le informazioni al computer e prendeva appunti. Aveva notato che quando leggeva curvava le sopracciglia e gli occhi scorrevano veloci tra le righe. Se si concentrava si portava avanti con le spalle e stringeva le braccia al petto, spesso si mordeva le labbra e quando non ci capiva niente sbuffava. Anche se avrebbe dovuto concentrarsi, Beth non riusciva a non pensare a quanto bello fosse il suo migliore amico che era innamorato del suo alter ego e a quanto avesse voluto essere lei quella a mordergli le labbra per poi baciarle. 

Dopo lo "studio", poi, erano andati nel salotto dove c'era il pianoforte e Christopher le aveva fatto ascoltare una melodia che aveva composto lui durante l'ultimo mese. Lei ci aveva ballato su, attirando su di sé gli sguardi del moro. Si sentiva la protagonista di un mondo tutto loro. Era come se esistessero solo loro, e non c'era niente di più bello. Chris poi aveva smesso di suonare e le aveva chiesto di insegnargli a ballare. Lo faceva spesso, non era per niente pratico con la danza, ma imparava in fretta e a Beth faceva impazzire il suo essere così bravo nell'apprendere. Quando Chris la attirava a sé prendendola per la schiena, poi. Avrebbe potuto morire lì e dichiararsi felice, perché non c'era niente di più bello dello stare tra le braccia dell'uomo che si ama, essere guardate da lui negli occhi, vedere il nascere di un sorriso dovuto alla vicinanza. 

Beth ripensava ancora a quegli avvenimenti mentre arrivava a scuola. Salutò Jackson e scese dall'auto di fretta. 

Non pensò agli sguardi straniti dei suoi compagni di scuola che la vedevano correre per arrivare all'entrata, né diede importanza alle cheerleader che ridevano a vederla. Ormai era abituata a quelle ochette e i loro sguardi, soprattutto si era abituata a vederle alzare gli occhi al cielo e sbuffare quando lei era con Christopher. Infatti, quando Beth si avvicinò al moro e gli piazzò un bacio sulla guancia, le ragazze aprirono le labbra quasi indignate e si girarono facendo svolazzare i capelli. Come se i giocatori di football fossero di loro proprietà.

«Siamo di buon umore, oggi?» chiese Chris girandosi e osservando i look di Beth. «Sei bellissima con questo maglioncino»

«Grazie» mormorò lei abbassando lo sguardo imbarazzata. Aveva indossato un maglioncino in filo bianco sopra ad un jeans aderente e alle Puma bianche. «Anche tu stai bene»

«Solo bene?» la prese in giro Chris alzando e abbassando le sopracciglia. 

Beth rise e lo guardò da capo a piedi. Aveva adosso una t-shirt blu con sopra la felpa della squadra, un jeans scuro e delle Nike. «Solo bene» mentì lei, tornando ad alzare i suoi occhi sul viso di Chris, che era rimasto con le sopracciglia alzate. «Va bene, sei un gran figo, sei contento adesso?»

Chris rise e le poggiò un braccio sulle spalle mentre insieme si avvicinarono al resto della squadra di football che stava parlando di allenamenti, tecniche e schemi tirandosi la palla da football. Archie salutò Beth con un occhiolino, lei gli sorrise e alzò la mano per salutare il resto del gruppo. 

Quello non era proprio ciò che Beth preferiva fare, non le piaceva stare in mezzo a tanta gente, ma per Chris avrebbe fatto qualsiasi cosa. Con lui si era ritrovata a fare esperienze che non aveva mai vissuto, la prima della quale avere un amico con cui confidarsi. È vero, in passato aveva avuto Terrence, ma tra lei e Chris era diverso. Era nato tutto all'improvviso, non c'era niente che li legava come il sangue, avevano solo voglia di conoscersi. Stavano bene insieme, si capivano, erano l'uno il complemento dell'altra. Beth si era ritrovata ad avere un migliore amico maschio senza neanche rendersene conto, e il solo pensiero di poterlo perdere prima o poi le faceva mancare il respiro. Non sapeva come avesse fatto in tutti quegli anni senza di lui. Che scopo aveva la sua vita prima di stringere un legame così profondo? Sapeva di non essere mai stata abbastanza per sé stessa, ma com'era riuscita a sopravvivere a tutto ciò che era successo in quegli ultimi anni, da sola?

Resta ancora un po'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora