Resta ancora un po'

12 Christopher.

Christopher era tornato a casa subito dopo aver accompagnato Rebecca. Ad aspettarlo all'ingresso c'era suo padre, con uno strano sorriso sul volto. «Tu e Rebecca, eh? Le hai finalmente detto che ti piace?»

Chris si passò una mano tra i capelli imbarazzato, tirando un po' le punte marroni. «E tu come fai a sapere che mi piace?» gli chiese cercando di deviare la domanda. 

«Chris, ti si legge in faccia che hai un debole per lei. Vieni sul divano, facciamo due chiacchiere»

Christopher accettò l'invito di suo padre e lo seguì in soggiorno. Dopo essersi entrambi seduti, seguirono cinque minuti buoni di silenzio nell'imbarazzo più totale da parte di lui. Christopher non si era ancora abituato a quella situazione nonostante si presentasse ogni volta che Vincent voleva parlare con suo figlio di cose importanti. Ma infondo, chi potrebbe mai abituarsi ad essere fissati per cinque minuti in totale silenzio? Vincent credeva che così facendo riuscisse a trovare i punti deboli di suo figlio per toccarlo maggiormente e farlo ragionare, affinché le decisioni che avrebbe preso sarebbero state giuste. Nonostante tutti questi buoni propositi, essere fissato metteva solo il ragazzo a disagio e lo faceva agitare, cosa che suo padre non riusciva a capire nonostante Chris glielo avesse detto più volte.

Chris sbuffò forse per la quinta volta quando suo padre gli chiese: «Ti piace proprio, vero? Altrimenti non saresti così agitato»

«Mi fai agitare tu quando mi fissi» mormorò Chris stendendo la schiena sulla testiera del divano. «Comunque sì, hai vinto, mi piace proprio e non posso negartelo. Penso di aver sorriso come un imbecille per tutta la mattinata»

«È vero. E indubbiamente tu piaci a lei, perché altrimenti non sarebbe venuta qui da sola né sarebbe rimasta a dormire qui. Tra l'altro, spero che abbiate solo dormito altrimenti-»

«Ci siamo addormentati mentre guardavamo un film, papà. Non mi permetterei mai di fare una cosa del genere, soprattutto con voi in casa» ci scherzò su Chris con un fondo di verità. Il papà lo guardò storto e lui alzò i palmi delle mani in segno di resa. «Scherzavo»

«Spero comunque che abbiate valutato attentamente la situazione» Vincent portò con eleganza una gamba sopra l'altra e una mano sotto al mento. Chris guardò suo padre con le sopracciglia corrugate nel muto tentativo di farlo continuare. «Tu sai quanto affetto ho per Rebecca, Chris. Per me è come una figlia, e tu per Philip sei come un figlio. Vi vogliamo bene ed è bello sapere che tra di voi c'è qualcosa, ma voglio che tu pensi bene a tutte le conseguenze che questa storia può avere. Se nel caso tu e Rebecca vi metteste insieme e poi vi lasciaste, si creerà una frattura tra le nostre famiglie ed io non voglio che accada una cosa del genere. Sono troppo legato a Philip, insieme abbiamo anche una fluente attività. Se sai che quello che provi per lei non è qualcosa di forte, allora vale la pena rischiare di perdere così tanto? Tu perderesti l'affetto di Daniel, che penserà giustamente a sua sorella, mentre tra me e Philip si creeranno sempre più tensioni sia sul lavoro che a casa. Ripeto, ne vale la pena?»

Chris si prese tutto il tempo per riflettere alle conseguenze di una possibile relazione con Rebecca. In effetti, se le cose sarebbero andate male tutta la sua famiglia ne avrebbe sofferto, non solo lui. Suo padre avrebbe perso il suo migliore amico di sempre e la sua attività, lui avrebbe perso Daniel che era come un fratello, il tutto per una ragazza. Ma d'altro canto, sapeva quanto amore provava per Rebecca. Ogni volta che la vedeva gli mancavano le parole e gli tremavano le gambe. Era bella da far paura, vera come l'aria, pura come l'aurora, incantevole come una principessa. Anche prima di stringere un legame, lui l'amava incondizionatamente. E ora che non solo erano diventati amici ma stavano cominciando a comportarsi come qualcosa di più, Chris aveva capito di amarla senza riserve, nel modo più totale, vero e indissolubile che potesse esserci.