Christopher aveva deciso di tornare a scuola in anticipo per cominciare ad allenarsi un po' prima rispetto al resto della sua squadra. Si sentiva frustrato in quei giorni a causa di tutti gli impegni scolastici e dalla chiacchierata che aveva avuto col papà la sera prima, ma aveva deciso di non pensarci per non deconcentrarsi dalla partita.
Prese le chiavi degli spogliatoi dalla segreteria, Chris percorse in silenzio i vari corridoi della scuola pensando agli anni trascorsi all'interno di quell'edificio, agli sforzi fatti, i baci rubati, i compiti copiati al primo anno, o le risse che erano all'ordine del giorno. Ancora non credeva che quello fosse il suo ultimo anno, era un Senior ormai e, entro sette o otto mesi si sarebbe diplomato. Niente più corse tra i corridoi per arrivare presto in aula, niente più professori che richiamavano i ragazzini combina guai, niente più corsi obbligatori, niente più sfacchinate per riuscire a prendere sempre il massimo dei voti per essere ammessi ad una buona università. O almeno, le sfacchinate per prendere buoni voti ci sarebbero sempre state, ma per uscire con ottimi voti dalla buona università.
Con quel pensiero entrò nel corridoio che portava agli spogliatoi. Era un corridoio lungo, dipinto di bianco che col tempo era diventato quasi grigio, al fine del quale c'era il campo da football. Sulla destra si trovavano gli spogliatoi maschili, sulla sinistra quelli femminili e quelli delle squadre ospiti.
Mentre stava per entrare nel suo spogliatoio, sentì esclamare «Oh, merda», che gli fece aggrottare le sopracciglia.
«C'è qualcuno?» chiese, alludendo alla voce che aveva sentito poco prima. Era una voce femminile, piuttosto conosciuta, per cui con paio di falcate arrivò fuori gli spogliatoi femminili.
La porta, che era stata precedentemente chiusa al seguito dell'esclamazione, si aprì di scatto verso l'interno rivelando la figura di Beth, coperta solo da un asciugamano. Gli occhi di Chris guizzarono sul corpo della sua amica, stupefatti. L'asciugamano di Beth le copriva fino a metà coscia, aveva le braccia scoperte e i capelli raccolti in un asciugamano rosa. Era indecifrabilmente bella, non c'era che dire, e Chris ne era era rimasto completamente affascinato e ipnotizzato.
Talmente ipnotizzato che forse aveva guardato la ragazza un po' più del dovuto, infatti Beth tossì imbarazzata in modo che le guardasse il viso e non il corpo. «Sono solo io, pensavo non ci fosse nessuno» ammise abbassando lo sguardo sul pavimento, non nascondendo un sorriso.
Chris dovette ammettere che Beth era davvero mozzafiato. Era molto magra, ma non per questo non aveva per niente forme, anzi. Dal viso, Chris abbassò lo sguardo sulle clavicole evidenti, poi sul seno non troppo prosperoso ma giusto per la sua corporatura. Aveva le braccia magre ma decisamente forti nonostante non fossero troppo muscolose, le dita lunghe e affusolate. Le gambe erano snelle e sode, da vera ballerina, e i piedi con qualche livido e cerotto. Ma nel complesso era stupenda.
Oltre a dover ammettere che la sua migliore amica fosse bella da mozzare il fiato, Chris dovette anche lottare contro una voglia improvvisa e malsana di baciarla. Si schiarì la gola tornando ad alzare gli occhi e incrociandoli ai suoi. «Cosa.. Come.. Cioè, dove stavi andando così? Non sei tornata a casa oggi?»
Beth si poggiò al muro accanto alla porta. «Dato che durante le ultime due settimane sono stata un po' assente a danza e miss Leroux se n'è resa conto, ho pensato di restare a provare la coreografia per il saggio qualche volta in più. Sarei comunque dovuta tornare qui per vederti giocare, stasera. Sei emozionato?»
«Non hai risposto all'altra domanda, bambolina» Chris incrociò le braccia al petto e poggiò tutto il suo peso su una sola gamba mentre aveva ancora il borsone sulla spalla.
Beth alzò gli occhi al cielo e leccò le labbra prima di aprirle in un sorriso. Chris osservò ogni movimento quasi estasiato. Era attratto da lei in modo quasi inconcepibile, amava Rebecca ma in quel momento non poteva non ammettere a sé stesso che provava un'attrazione troppo forte nei confronti della sua amica da poter resistere.
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Romanzi rosa / ChickLitRebecca Lewis è una ragazza californiana di diciassette anni. Sogna di frequentare la Juilliard, la famosissima scuola di danza di New York, ma sa che il suo destino è un altro: ovvero diventare un avvocato, come vuole suo padre. Dopo un trauma avv...