29 Christopher.

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Quando Christopher vide entrare Rebecca a scuola fu l'equivalente del ricevere uno schiaffo in pieno viso. 

Tutti si erano fermati al suo passaggio e avevano preso ad osservarla. Tutti, nessuno escluso. Chi per parlare alle sue spalle, chi perché curioso di conoscere il soggetto degli ultimi gossip, chi per osservare quanto bella fosse. Christopher era decisamente nell'ultimo gruppo, perché rimase estasiato dalla bellezza di quella ragazza come quella volta che la vide vestita di tutto punto per il ballo, quando si rese conto di essere innamorato di lei. 

Rebecca aveva i capelli mossi lunghi portati sciolti sulla schiena, solo una ciocca era dietro l'orecchio tatuato. Non era truccata troppo, ma il semplice mascara e l'ombretto scintillante avevano messo in risalto i suoi magnifici occhi azzurri, stupendi, sì, ma decisamente spenti. Com'era vestita, poi.. Sotto alla giacca a doppio petto rosa antico portata aperta, aveva una bralette in pizzo dello stesso colore della giacca e un paio di pantaloni neri a sigaretta. Se non avesse avuto al piede le solite Puma rosa ma dei tacchi, sarebbe stata perfetta per una sfilata di alta moda. 

Quel mix tra Rebecca e Beth era quasi letale per Chris. Non aveva mai visto la donna di cui era sempre stato innamorato in questo modo nuovo, diverso, tutto suo. Se non fosse stato arrabbiato con lei, probabilmente avrebbe corso per raggiungerla e l'avrebbe baciata lì davanti a tutti. Bella com'era, non sapeva nemmeno se si sarebbe limitato a un semplice bacio. 

Ma tutto ciò che era successo tra loro lo spinse a rimanere lì fermo, ad osservare la sorella del suo migliore amico stringere i libri al petto e camminare a testa alta nonostante si vedesse che voleva sprofondare da un momento all'altro. Chris si sentì quasi in pena per lei, sapeva quanto sia a Rebecca che a Beth non piacesse stare al centro dell'attenzione. Mentre adesso tutti gli sguardi erano su di lei, anche quelli dei professori. 

Parlando di sguardi, per un attimo quello di Chris incrociò quello di Rebecca. La ragazza parve sussultare quando successe. Schiuse le labbra e alzò il petto, Chris capì che le era appena mancato il respiro perché anche lui aveva avuto la stessa reazione. La osservò ancora, questa volta con più intensità, finché il dolore al petto non accentuò quando Rebecca pronunciò il suo nome. Chris non la sentì, ma riuscì a leggerle il labiale e provò un'intensa voglia di andar via. Fu ciò che fece, non appena tornò a riallacciare il suo sguardo a quello di lei. Andò via, lasciandosi alle spalle - o almeno, provando a lasciarsi alle spalle - tutto ciò che Rebecca gli stava facendo provare. 

Non lo avrebbe mai ammesso, ma quel giorno la cercò con lo sguardo ogni qual volta cambiava aula per le lezioni. A mensa sperò di vederla prendere il suo solito posto con le sue compagne di danza, ma non lo fece, anzi non si fece proprio vedere. «È fuori.- gli disse Archie, notando lo sguardo di Christopher tra i banchi della mensa. -Perché non vai da lei?- 

-Non so di cosa tu stia parlando.- rispose Chris facendo il finto tonto. Si sedette e prese a mangiare. 

-A chi vuoi darla a bere, amico?- mormorò Archie quel poco da farsi sentire soltanto da lui. -Sappiamo entrambi che muori dalla voglia di andare da lei.- 

Chris dovette fare uno sforzo immane per non farsi trovare colpevole. Finse di mangiare con serenità, quando in realtà dentro aveva il caos. -Sarà, ma per me può anche stare fuori. Meglio lì che alla mercé di tutti.- 

Archie questa volta non lo smentì, si trovava d'accordo con il suo amico. Non volendo ulteriormente forzare il discorso lo lasciò cadere e Chris gliene fu grato, perché pur non volendo ammetterlo, sapeva che dentro di sé avrebbe avuto voglia di correre da Rebecca e passare il pomeriggio con lei, perché gli mancava terribilmente. 

Nonostante i suoi sentimenti, le giornate scolastiche successive volarono e ben presto arrivò il venerdì prima del saggio. Aveva incontrato Rebecca poche volte durante il cambio d'ora, ogni volta perché si guardavano solamente e quando lei sembrava sull'orlo di dire qualcosa, Christopher scappava con la coda tra le gambe. Sapeva quanto male stesse. Sapeva quando male ci rimanesse. Ma nonostante ciò, non voleva tornare al passato ma guardare verso il futuro. Un futuro senza di lei, che non sarebbe stato il futuro che voleva ma un futuro che comunque avrebbe potuto accettare. 

Resta ancora un po'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora