1. La Lady Vampiro

108 1 0
                                    

Ero appena uscita dall'ufficio del direttore quando mi arrivò un messaggio:

-Ciao Sof! Stai ancora a scrive pel giornalino della scuola? Vedi di moverti perchè stase vorrei uscì co' quell'artri!

Sorrisi tra me e me. Mai una volta che lui impari a scrivere bene!

-Ciao Tyler! Hai indovinato! Sono ancora a scuola! Ma tra poco esco, se vuoi appena posso ci incontriamo tutti quanti!

Avrei voluto aggiungere “perchè non impari a scrivere come si deve?” ma evitai, sapendo che lui mi avrebbe risposto con un “tanto in fabbrica un serve sapè parlà!” questa è la sua massima aspirazione, che ne dite?!? ma guarda un po' che personaggi frequento...

Feci una capatina nel vicino bagno per bere un po' d'acqua, visto che nemmeno riuscivo a parlare da quanto la mia gola era secca.

Mi puliì le mani con la carta che si trovava lì vicino, e mi fermai a guardare il mio viso: avevo due grosse occhiaie che circondavano i miei occhi grigi, dovute forse alle notti passate insonni (non pensate male! Ve lo spiegheròà più avanti!).

I miei lunghi capelli neri aggiunti alle occhiaie facevano sembrare il mio viso ancora più pallido del solito, cosa che rendeva facilmente intuibile l'origine del soprannome che avevo a scuola: la Lady Vampiro!. Ero una specie di Anti-Cheerleader, e molti mi ringraziavano per questo, perchè così la subdola Stacy Jackson non riusciva ad attuare i suoi malefici piani!

Usciì dal bagno e mi diressi verso l'uscita quando, a metà strada, mi ricordai di andare a vedere a che punto erano le foto che volevo sviluppare. La camera oscura era a metà del corridoio, tra lo sgabuzzino dei bidelli e l'aula di scienze applicate.

Apriì la maniglia ad entrai nella stanza buia. Accesi la luce, che inondò con il suo rosso cupo le pareti, rendendo la stanza il mio covo preferito. Mi diressi verso le foto appese ad asciugare: c'erano alcune foto degli allievi della classe di fotografia, poi c'erano le mie ed infine c'era la foto di un lupo che riconobbi subito. Fu in quel momento che mi accorsi di un'altra presenza nella stanza.

“Che ci fai qui, Tyler?” chiesi, mentre due braccia mi avvolsero da dietro.

“Verai sapevo che eri a scuola! Così sono venuto ad aspettarti! Ma siccome non uscivi sono venuto a sviluppare la foto del mio cucciolo!”

“non è più un cucciolo ora! Dovrai accettarlo prima o poi!” dissi girandomi tra le sue braccia.

Mi ritrovai davanti due occhi neri, incorniciati da un viso dai tratti esotici. Tyler era di discendenza Cheyenne, e questo lo rendeva molto attraente. Portava i capelli all'altezza delle spalle e, siccome erano riccioli, tutti lo chiamavano 'pecoro' o 'pecora metallara'

“esci stase?”

“Dove? Allo Wild Youth?” dissi sciogliendomi dall'abbraccio

“Si!”

“Siamo i soliti?”

“Sì! I soliti idioti!”

“Fai meno lo spiritoso! Lo sai che domani sera ho un lavoro, quindi devo andarci piano con alcol e varie!” dissi facendogli l'occhiolino.

“Ci vediamo lì alle otto!” disse lui intuitivo come sempre

“Ok!” dissi semplicemente, ma lui era già fuori.

Presi le foto, le misi nel raccoglitore e usciì, percorendo il corridoio a passi svelti, poi spalancai le porte ed il buio della notte mi assorbì, facendomi finalmente sentire libera.

Vidi in quel momento Tyler, che sgommava via, sulla sua moto blu, alla volta del nostro pub.

“ci vediamo tra poco!” pensai, mantre salivo in macchina. Poi accesi il motore e mi avviai verso casa.

Casa mia era divisa in due parti: in una ci abitavo io, perchè sono sempre stata una a cui piace avere più privacy possibile, e nell'altra ci viveva mia zia.

Non ho mai conosciuto mio padre, mia zia non ne ha idea, mentre di mia madre ho pochi ricordi, infatti mi ha cresciuto zia Lindah.

I miei migliori amici sono Tyler, Alex e Sarah, e sono come una famiglia per me. Insieme siamo la famigerata associazione conosciuta con il nome “Lady Vampiro & associati”, che gestisce i più loschi traffici della scuola (quali testi dei compiti, esercizi già svolti, domande di interrogazioni ma soprattutto siamo i più grandi produttori di bigliettini della storia!)

Il tempo che non passo a scuola lo passo con loro o a studiare piani per il mio 'lavoro': la ladra.

Black Thief (I diari della gazza ladra)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora