<Capitolo 14 ♡>

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Aurora
Ilenia aveva ragione, basta staccare la mente e non pensarci più.
Sono seduta sul divano per vedere Chievo-Roma. Non vedo l'ora di vedere giocare sia Alessandro che Stephan.
-Allora. Il tuo spasimante sta per entrare eh- alzo gli occhi al cielo e guardo Ilenia. Odio quando lo chiama così, siamo solo amici non voglio iniziare una nuova relazione ora come ora dopo l'accaduto con Nicolò che mi turba.
-Vieni a vedere piuttosto il tuo caro marito-
-Non gioca titolare, entrerà dopo. Tu guarda il tuo- si siede e mi da un pacchetto di patatatine.
-Sto diventando una botte a vivere qua-
-Ma se dobbiamo seguire tutti la dieta di Alessandro. Si mangia quasi niente, su uno strappo alla regola. Ne ho altre in cucina-
Inizio a mangiarle mentre prendo il telefono, apro la chat con Stephan e gli scrivo

Vedi di giocare bene che ti guardo sta sera 🙃 ci vediamo domenica👋🏻

Non vedo l'ora di rivederlo giocare, quando la telecamera lo inquadra lo noto diverso. Ha una luce fantastica che brilla negli occhi, se ha visto il mio messaggio sarà al settimo cielo e sono sicura che darà il suo massimo solo per fare gol e vincere nonostante sta volta non ci siano scommesse in mezzo. Dopo pochi minuti il numero novantadue inventa un gol impossibile a rado della porta. Segna e tutti gli corrono incontro mentre lui mima con le mani una A. Penso che sia mezzo pazzo ma questa volta provo una grande emozione, per la prima volta nella mia vita sento come un filo che collega il mio battito del cuore alle sue mani ed a quello che hanno appena fatto. Ilenia mi abbraccia ed esulta come penso di non averla mai vista.
-È cotto... Non me lo illudere-
-Esistono trecento persone che si chiamano con la A che conoscerà... Magari suo fratello ha un nome che inizia per la A-
-Magari suo fratello si chiama Manuel e quindi no, sveglia è per te... Ti aiuterò io a tenerlo segreto se vuoi- la abbraccio. Finiamo di vedere la partita, la Roma ha vinto 3 a 0 contro il Chievo Verona e domani mattina torneranno a Roma con l'aereo. Domenica mattina usciremo ed è meglio mettere in chiaro le cose con lui, lo vedo solo come un amico, niente di più.

Stephan
Mi vesto come l'altra sera. Non voglio che nessuno mi riconosca, mi metto un po' di profumo ed esco di casa. Vado all'indirizzo che mi ha mandato Aurora, è un centro commerciale. La vedo arrivare e quando entra ci baciamo sulla guancia.
-Ti porto in un posto ok?- lei annuisce. Giro la macchina e vado verso il mio posto preferito di Roma, chiamato da tutti Lo Zodiaco. L'ho scoperto una sera che giravo per Roma in macchina, era dei giorni dopo che mi ero lasciato con Ester. Scendiamo dalla macchina e ci sediamo sul bordo della ringhiera a guardare Roma, è più figa di sera ma anche di mattina ha il suo fascino.
-Sai che non c'ero mai stata qua. È bellissimo- commenta mentre io mi siedo vicino a lei. Vedo che si copre il polso con un orologio.
-Non mettevi l'orologio a sinistra?-
-Cambio a volte...-
Non me la bevo. Inizio a pensare e poi mi viene in mente quella frase: Nicolò mi ha fatto male. Le prendo il polso cercando di non farle male e le apro l'orologio.
-Lascia stare-
-No. Questo è un livido e si chiama violenza. So che non puoi denunciarlo perché c'è di mezzo tutto ma cazzo Aurora, hai un livido nero... Vieni con me a casa mia, ti metto una crema-
-Stephan forse non te ne rendi conto ma ho quasi vent'anni e non tre, sembri  Ale quando ti preoccupi cazzo-
Non la ascolto e la guardo e basta, mi fa uscire pazzo
-Senti, lo so, ti ha fatto stare male. Ma non è una cosa brutta prendersi cura di una ragazza. Aurora, ascoltami... Non so cosa ci sia tra di noi, ma partiamo da un'amicizia va bene? Ora non vedere malizia nel mio gesto, insomma ti ha fatto un livido ed io lo voglio far andare via. Prima che Alessandro lo veda...-
Vedo che continua a guardare il suo livido mentre a volte lo tocco leggermente. Si tocca la schiena e poi mi guarda

-Non mi ha fatto solo quello, sulla schiena ho un altro livido. Mi ha spinto prima di prendermi il polso. Ma stanno andando via, Ilenia mi ha messo la crema ed ora sta andando via. Ci metterà meno di un mese-
-Si, ma ci vuole il ghiaccio spray. Ma non me lo porto mica dietro, vieni da me. Giuro che non ti tocco manco con un dito- lei mi guarda per poi riguardare Roma. Mi fa pena un sacco, avere diciannove anni ed il cuore distrutto è una cosa orrenda. Vorrei tanto menarlo, ma so come fargliela pagare. Lei si alza e mi viene di fronte, la guardo bene mentre due lacrime le hanno bagnato la guancia. Mentre è così con una felpa sembra ancora più bimba di quello che dimostra di essere. Le tolgo le lacrime mentre la stringo a me.
-Andiamo Auri?-
-Si, andiamo-
Però le ragazze, chi le capisce è davvero bravo. Fino a due minuti fa mi urlava contro ora vuole venire a casa mia. Non ci penso e salgo in macchina e mi appunto in testa il bello scherzo che dovrò fare a Zaniolo.

Innamorata di Stephan El Shaarawy ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora