Dopo aver finito di mangiare il mio amato panino al salame, la bidella, stessa di questa mattina, mi chiama per rientrare a scuola.
Quando entro nell'aula di punizione mi siedo all'ultimo banco.
Penso che anche oggi pulirò qualche aula, come sempre d'altronde.
Poco dopo entra un professore in aula, accompagnato da un ragazzo, che mi squadra dalla testa ai piedi.
«Tu, signorina senza divisa, vieni ad aiutare il signorino Hwang, che non sa nemmeno come si pulisce un banco» mi dice tempestivamente.
È lo stesso ragazzo di stamattina, quello che mi ha fatto i "complimenti" per la macchina.
Che sfigato, si è fatto pure mettere in punizione.
Roteo gli occhi e seguo il professore, che nel mentre è già uscito fuori dall'aula.
Lo vedo entrare in 4^C e quindi lo seguo ed entro anche io.
«Non vi chiedo di lavare per terra, ma almeno di pulire i banchi, perfavore ragazzi, almeno quello»
dice con sguardo implorante ma allo stesso tempo infastidito.Successivamente lascia me e il tipo da soli, chiudendo la porta.
«Uh uh, ci sta la mantenuta qua...» dice Hwang con un ghigno stampato sul viso.
«Non sono mantenuta, anzi, mi guadagno da vivere da sola. Piuttosto, connetti quei due neuroni che ti rimangono alla bocca prima di aprirla per sparare cretinate» dico con tono le stesse parole che avrei voluto dire stamattina.
«Uh, s'è arrabbiata la principessina, beh allora torna a lavorare se ti guadagni da vivere così... o almeno, non penso che spacci» mi dice con lo stesso sorriso di prima.
Caspita questo ragazzo non si spegne facilmente alle mie parole, come qualunque altra persona.
Mi fermo un attimo a guardarlo e noto che ha dei folti capelli neri, che gli ricadono sul viso scompigliati.
I suoi occhi sono neri come la pece ed hanno un taglio a mandorla che lo rende molto fine.
Ora che lo vedo meglio, non è niente male.
Decido di chiudere il discorso lì e afferro uno straccio e della varichina, iniziando a pulire il primo banco a sinistra.
Noto che anche lui fa lo stesso, per poi poggiare la spugna sullo stesso banco che stavo pulendo io.
«Non mi rispondi perché spacci sul serio?» dice incredulo alle sue stesse parole.
Lo guardo schifata e gli rispondo: «Ma fai sul serio? Assolutamente no, lavoro part-time in un pub, solitamente la sera quando sono libera» dico mantenendo la calma.
Non ho alcuna intenzione di litigare con uno del genere, del mio genere, sarebbe solo fiato sprecato.
«Pub? Lavori al Crowl? Quel posto è pieno di pazzi, mi dispiace per te» dice Hwang, ora che ci penso non so nemmeno come si chiami.
«Sì, è pieno di ubriachi ogni sera. Le risse sono all'ordine del giorno e ogni tanto qualcuno va in coma. Te come lo sai? È un posto privato e le cose che succedono lì non escono da quel posto».
Lui distoglie lo sguardo e si sposta su un altro banco, stessa cosa faccio io.
«Sono stato molte volte in quel posto, certe cose le so meglio di te» dice dopo alcuni attimi di silenzio.
Alcuni pensieri invadono la mia mente. Frequenta quel posto? Per quale assurdo motivo tra l'altro.
Avendo toccato un argomento un po' insolito, entrambi ci allontaniamo e continuiamo il nostro lavoro.
Il tempo passa velocemente e non ci scambiamo molte parole.
Quando l'orologio scocca le 16:00, prendo le mie cose ed esco dall'aula, ma una voce mi ferma e mi fa girare di scatto.
«Aspetta! Non so il tuo nome!» esclama il moro a voce alta.
«Park Soyeon, il tuo?» gli sorrido da lontano.
«Hyunjin. Hwang Hyunjin.» risponde ricambiandomi il sorriso.
«Beh, allora ci vediamo in giro, Hyunjin» dico facendogli un cenno con la mano per poi voltarmi e incamminarmi verso l'uscita.
Chissà se Minso ha finito la sua prima lezione al corso di arte, devo assolutamente raccontarle del ragazzo.
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𝒂𝒊𝒓𝒑𝒍𝒂𝒏𝒆 𝒎𝒐𝒅𝒆 ;; hwang hyunjin
Fanfiction| 20190802 | AIRPLANE MODE. Posò la sua mano dietro il mio collo e si fiondò sulle mie labbra, cercandole con passione. Inizialmente non seppi cosa fare, poiché lui era probabilmente ubriaco. Eppure non si sa per quale assurdo motivo ricambiai quel...