t w e n t y - o n e

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Alla fine ieri, cercai disperatamente qualcuno con cui andare al ballo, ma non lo trovai. Mi sarebbe bastato anche qualcuno che non conoscevo, io volevo assolutamente andare a quella festa.
Il motivo non era ben chiaro, ma volevo sapere perché Hyunjin aveva scelto Yoora, sempre se è così.

Ammetto di essere molto gelosa.

Proprio mentre ero al limite di scegliere di non andare alla festa, mi si presentò davanti un ragazzo, che fino ad ora non avevo preso in considerazione.

Era abbastanza alto, magrolino e con i capelli corvini che gli ricadevano sul viso dolcemente. Aveva la cravatta rossa un po' allargata e la camicia bianca della divisa arrotolata sulle maniche.

Lo conosco molto bene, dalle medie in realtà.
Lui è Mark Lee dell'ultimo anno, un ragazzo simpaticissimo, ma non di quelli affettuosi, che mi migliora le giornate con le sue battute. Lui è quel tipo di persona con cui ti ci vedi solo a ricreazione per parlare. C'è ancora un po' di confidenza, ma non so che amicizie ha ora.

«Ci si rivede dopo tanto eh?» parla lui per primo.

«Ehi Mark, che ci fai qui? Tra poco inizia la partita, dovresti riscaldarti» gli suggerisco dato che non ho la minima idea del perché sia venuto da me.

«Sisi stavo andando. Solo che volevo chiederti una cosa» mi dice mentre lo vedo un po' turbato.

Io gli faccio cenno di continuare.

«Vuoi venire al ballo con me?».

Onestamente non so che dirgli. Da una parte accetterei perché comunque è un mio caro amico, dall'altra è un po' sospetto. Lui, che ha sempre la cerchia di ragazze attorno, è rimasto da solo?

«Ma come, non ci credo che non te l'ha chiesto nessuna» chiedo cercando spiegazioni.

«Tu mi conosci, sai che non voglio cose serie. Quelle ragazze si aspettano tutto il contrario, quindi onestamente non me la sento. Per questo ho chiesto a te» mi spiega gesticolando un po'.

«Va bene allora, andiamo insieme» accetto sorridendo.

«Okay, ci vediamo dopo la partita» mi saluta tutto felice per poi scappare nello spogliatoio maschile.

Lo saluto con la mano e mi rendo conto che la partita sta per iniziare anche per me e che mi devo riscaldare per l'apertura. Mi sistemo il mio gonnellino bianco e la mia canottiera rossa, che portano sopra lo stemma e i colori della scuola. Metto un po' di lacca alla mia coda e raggiungo le altre.

Dopo che il preside ha finito di dare il benvenuto a tutti gli studenti per il nuovo anno scolastico, le due squadre entrano in campo e si posizionano in fila.

Dopodiché ci introducono ed entriamo in campo per fare la nostra esibizione.
La musica parte e una serie di ruote e capriole si fa spazio fino al centro del campo. La sequenza quest'anno è molto più difficile rispetto agli altri anni, ma di conseguenza molto più scenica. Il pubblico esita e applaude, rimanendo stupito ad ogni salto mortale. A fine musica siamo posizionate in una perfetta piramide umana, la cui punta è la mia migliore amica. Il calore del pubblico fa sorridere tutte noi e ritorniamo nello spogliatoio, ovviamente non prima di aver fatto un doveroso inchino.

Mi era mancato fare tutto ciò, esibirsi in pubblico e venire acclamate dai nostri studenti. Ciò che si prova è decisamente rivitalizzante e ti spinge a tifare per la tua squadra ancora più di prima.

La partita inizia e la palla viene presa dalla nostra squadra. Il quarterback a questo punto deve decidere cosa fare, quindi Hyunjin inizia a correre con l'intento di invadere il campo avversario.

All'inizio sì, mi stavo godendo la partita, ma poi mi soffermai con lo sguardo sulle cheerleader poste all'altro  lato del campo, quelle avversarie. Tra di loro c'era Yoora, la traditrice.

«Ragazze, perché Yoora tifa contro di noi? Eppure fa la nostra scuola» chiedo un po' schifata.

«Non lo sai? Si è fidanzata con Seo Sunoh il quarterback dei Wolfs» risponde una ragazza, anche lei schifata.

Improvvisamente scoppio a ridere. Sunoh deve essere proprio disperato senza di me per arrivare a scegliersi una come Yoora.

Il primo tempo finì e i giocatori si avvicinarono alla panchina vicino la nostra, per bere un po' d'acqua e riprendere le forze.

Hyunjin era accaldato e molti suoi compagni gli davano pacche sulle spalle, poiché se stavano andando bene era grazie a lui. Lui sorrise e bevve dalla sua bottiglia, senza però far attaccare le labbra: fallì miseramente, perché gran parte dell'acqua gli si rovesciò addosso. I suoi amici scoppiarono a ridere e a me non potè che non scappare un leggero sorriso sul viso.

Poco dopo i suoi occhi si incontrarono con i miei, mentre il tempo sembrava andare a rilento e fermarsi in quell'istante preciso. Sembrava che tutto il mondo si fosse fermato e che tutte le persone attorno a noi si fossero ammutolite, smettendo di esultare per le loro squadre e fermandosi di fare quello che stavano facendo, rimanendo immobili.

Non seppi ben descrivere quello che successe dopo, ma ci ritrovammo l'uno di fronte all'altro.

«Soyeon» mi chiamò.

«Andrai con qualcuno al ballo?» aggiunge poi con il suo tono naturale.

«Sì, con Mark Lee» risposi senza esitazione.

«Ah».
Rimase zitto.

«Senti, io volevo venire con te. Te l'avrei anche chiesto, ma mi hanno riferito altro» risposi al suo tono superiore.

«Scommetto ti hanno detto che andavo con Yoora, vero?» domandò.

«Sì, ma dopotutto ci sei andato ogni anno con lei, o sbaglio? Quindi, sai com'è, mi sono trovata qualcuno» dissi acidamente.

«Andavo con lei giusto per accompagnarla, poi lei se ne andava dalle amiche sue e io dai miei amici.
In breve, ho sempre fatto quello che farà Mark con te sabato» rispose diversamente alla mia acidità.

«Quindi che vuoi fare? Io ormai ho detto di sì a Mark» rimasi acida.

«E io a Yoora».

.

«Perfetto».

.

«Ci si vede sabato».

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𝒂𝒊𝒓𝒑𝒍𝒂𝒏𝒆 𝒎𝒐𝒅𝒆 ;; hwang hyunjinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora