Love? No, thanks -Namjin

ㅈ - Jin

Apro la porta del mio appartamento con il fiatone, mi serviva qualcosa che potesse distrarmi così ho deciso di camminare fino a casa, visto che la distanza non è poi così tanta rispetto all'hotel, solo che ad un certo punto mi sono ritrovato a correre, quindi ora oltre ad essere accaldato per la situazione passata, sono anche sudato. Mi dirigo in bagno il più in fretta possibile, mentre mi libero dei vestiti impregnati dell'odore di Namjoon. Appena entro in doccia, lascio che il getto gelido mi colpisca e mi lavi via quella giornata estenuante, decido di uscire solo una volta che inizio a sentire freddo, segno che il mio corpo si è raffreddato a sufficienza. Una volta messo il pigiama, mi butto sul letto sperando di addormentarmi il prima possibile e iniziando a sentire davvero la stanchezza prendere il sopravvento. 
Ripenso agli avvenimenti di qualche ora prima: stava andando tutto bene finché non sono rimasto solo con Namjoon, e io, troppo accecato dalla sua bellezza e dal suo odore, mi sono lasciato andare talmente tanto, che stavo per commettere il più grande errore della mia intera vita, stavo per distruggere tutto perché troppo stupido da non riuscire più a ragionare e perdere la testa in sua presenza. Se non mi fossero venuti in mente tutte le scene del mio futuro da quel punto in poi, non so cosa avrei potuto fare. Tutte quelle immagini: i miei genitori che mi voltano le spalle come il resto della società, anni di duro lavoro buttati al vento, il disprezzo e il disgusto delle persone alla mia vista...non posso ancora credere di aver quasi avuto un attacco di panico davanti a lui, mi spiace solo che si sia preoccupato così tanto, so che pensa sia stata colpa sua, ho visto la tristezza e il senso di colpa nei suoi occhi, ma non potevo dirgli che stavo piangendo per colpa mia. Non potevo dirgli che stavo piangendo perché mi odio, perché odio il mio essere un Omega e non poter essere felice come le altre persone. Non potevo dirgli che desideravo con tutto me stesso che mi baciasse, non posso digli che effetto mi fa...ma trattenermi fa male. Tanto male, è come se mi stessi strappando via un arto. Fa dannatamente male, ma non posso farne a meno, e sapendo tutto ciò, le lacrime ricominciano a scorrere giù dalle mie guance bagnando il cuscino con il mio dolore. 

○時

Mi sveglio di soprassalto ancora con il fiatone. Non facevo un sogno così brutto sin da quando ero ragazzo e credo anche di sapere il motivo: la mia vicinanza con Namjoon sarà la mia distruzione, ne sono consapevole, ed il fatto che non posso fare a meno di provare certe cose per lui, è ancora peggio. Guardo l'orario al cellulare e noto che manca solo mezz'ora alla gita per Seoul che abbiamo organizzato, così mi fiondo in doccia anche se avrei solo voglia di restare a casa a piangere tutto il mio dolore. Visto che sono in ritardo e non ho né tempo né voglia di decidere cosa mettere, prendo un paio di skinny jeans neri e una semplice maglia rosa a maniche corte, per poi afferrare il giubbino di pelle nera, chiavi e cellulare e correre nel luogo dell'incontro sperando di non essere troppo informale e in ritardo...più del dovuto.
Arrivo con la macchina sotto l'hotel e vedo che Namjoon è già fuori che guarda prima l'orologio e poi si guarda a destra e a sinistra alla chiara ricerca di qualcuno. Abbasso il finestrino e suono al clacson per attirare la sua attenzione e lo vedo avvicinarsi un po' confuso.

"Ehi straniero, stai cercando qualcuno?"

Vedo che la confusione sul suo volto lascia il posto ad un sorriso meraviglioso con tanto di fossette e il mio cuore non ci mette molto ad accelerare

"In realtà sì, sto aspettando il ragazzo più bello del mondo e credo di averlo proprio trovato"
dice soddisfatto prima di aprire la portiera ed entrare in macchina. Il suo sguardo su di me non passa inosservato e soddisfatto lo stuzzico un po'

"Vedi qualcosa che ti piace?"

"Soltanto un dio greco con dei jeans e una maglia rosa. Aish e io che pensavo che almeno in vestiti casual saresti sembrato più un ragazzo normale...ma ovviamente parlando di te non poteva essere il caso"