Vittorie.
Inutile sottolineare il fatto che i giorni successivi all'attacco siano trascorsi nel pieno dell'agitazione. Numerosi sono stati gli studenti che hanno deciso di mettere le loro forze a disposizione degli abitanti di Hogsmeade, offrendosi disponibili a ricostruire con la magia parte degli edifici e delle strade distrutti e bruciati. Io stesso ho trascorso ore intere con la bacchetta in mano, pronunciando a memoria quegli incantesimi che hanno permesso di riportare in vita pietra dopo pietra, tegola dopo tegola, mattone dopo mattone.
Certo, in questi giorni non è stata solo la solidarietà a emergere tra le mura del Castello: purtroppo, il clima di sempre maggiore agitazione ha diffuso una più evidente consapevolezza del reale stato in cui siamo costretti a vivere. Non è più sufficiente che il Ministro della Magia cerchi di camuffare la vera natura di questi attacchi, tacciandoli come fortuite circostanze o sporadici attentati facilmente evitabili: ogni singolo giornale ha infatti riportato accuratamente la notizia dell'attacco a Hogsmeade, facendo nascere conseguentemente un ulteriore problema.
In questi giorni, per l'appunto, i gufi che portano le lettere e i quotidiani hanno avuto un gran daffare a distribuire ad ogni studente innumerevoli fogli di pergamena, in cui i genitori si mostravano enormemente turbati e chiedevano al Preside di eliminare la possibilità di fare delle gite o, peggio, di far tornare definitivamente a casa gli studenti. Silente è stato per fortuna irremovibile sotto questo punto di vista, convincendo tutti del fatto che il pericolo sia nascosto ovunque e che, anzi, il Castello sia un luogo certamente più sicuro di tanti altri.
Il giorno dopo l'attacco, l'Ordine della Fenice si è nuovamente riunito al Quartier Generale per schiarirsi le idee e fare il punto della situazione. Tutti eravamo ancora enormemente scossi, ampiamente consapevoli del fatto che, se non c'è stata alcuna vittima, è stato solo un caso di pura fortuna. Adesso loro sanno che anche noi siamo pronti a ogni evenienza - e lo saremo ancora di più, visto che abbiamo deciso di buttarci a capofitto nella messa a punto di vincenti strategie d'attacco - e tutto sommato possiamo dire di essercela cavata bene.
E così ancora una volta ci ritroviamo qui, nella famosa stanza delle riunioni, seduti intorno al grande tavolo ovale in una gelida sera di metà marzo. Ognuno qui ha un ruolo ben preciso e siamo diventati a tutti gli effetti una potente macchina da guerra. Guerra che, per l'appunto, ormai occupa la maggior parte dei nostri pensieri.
Non abbiamo più tempo per cercare di proteggere chi amiamo, questo lo sappiamo tutti: lo sa mamma, che ormai si è arresa al fatto che io, Sirius e i miei amici combatteremo ad ogni costo. Lo so io, che mi ritrovo costretto ad accettare l'eventualità che Lily sia lì, in prima fila, con incantesimi e fatture che volano in ogni direzione. Ma è esattamente questa la guerra e noi non possiamo farci nulla.
«Trovato niente?» domanda Gideon, affiancando me e Remus che, sommersi da plichi di pergamena e fotografie delle famiglie Purosangue più in vista, cerchiamo di rintracciare qualche volto conosciuto.
«Ancora no. Non abbiamo molte informazioni, i tratti del volto erano totalmente nascosti dalle maschere.» sospiro, passandomi una mano tra i capelli.
«Ci sono solo due studenti che si sono mostrati in volto.» precisa Moony. «Ma i nomi li abbiamo già detti: Rodolphus Lestrange e Bellatrix Black.»
«Allora è quasi doveroso includere le famiglie Lestrange e Black tra quelle che si sono unite a Voi-Sapete-Chi.»
La frase pronunciata da Dedalus ha il potere di far calare il gelo, mentre alcuni di noi si scambiano un'occhiata impaurita. Perché il fatto che anche la famiglia Black sia inclusa tra i sospettati, porta subito a considerare Regulus un pericoloso soggetto da tenere sotto controllo. Io so che Sirius lo ha visto a Hogsmeade il giorno dell'attacco, so che aveva una maschera in mano e so anche che ha salvato Lily dalle fiamme. E vorrei sul serio poter fare qualcosa per lui, tirarlo fuori da questo casino e magari farlo anche combattere con noi, dalla nostra parte.
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From A to Z
Fanfic«Se osi anche solo fare l'idiota, mettermi in imbarazzo o spaventare gli studenti, hai finito di vivere.» sibila affiancandomi, mentre i primini finiscono di raccogliersi all'inizio delle scale. «Cerca di essere meno James Potter, per una buona volt...