Eren P.O.V.-un anno prima-
Oramai, sono morto. Istintivamente mi alzo in piedi, sentendomi incredibilmente leggero. Girandomi, riesco a vedere il mio corpo senza vita, ancora tra le braccia di Levi. Mi stringe a sé, con le lacrime ferme sul suo viso. È tutto fermo. "Eren" una voce chiama il mio nome. Girandomi, vedo una ragazza bionda. Mi sta sorridendo. "Ymir..." la mia voce è atona. Il suo sorriso si spegne, ma ritorna quasi subito. "Allora, sei pronto?" mi chiede porgendomi una mano. Mi giro un'ultima volta, guardando chi lascerò indietro. Il posto sembra cambiare, facendomi vedere tutti gli altri. Sembra che il mio desiderio di farmeli vedere un'ultima volta, verrà esaudito. La mia mano passa autonomamente sui volti di Nanaba, di Petra e di tutti gli altri. Hanji piange con la lettera in mano. Una stretta al cuore sembra volermi far tornare indietro, ma ormai non ci sarà la possibilità. Vorrei chiederle scusa, dirle che non voglio vederla così, ma è tardi. "Eren, non c'è più tempo" sussurra Ymir al mio orecchio. Sospiro, ma prima di andare, voglio salutare un'ultima volta Levi. Mi inginocchio vicino a lui, sussurrando con una stretta al cuore "Levi, ti amo, e ti amerò sempre. Sei la persona migliore di questo mondo ai miei occhi. Nonostante la tua altezza, hai sempre combattuto meglio di tutti gli altri. Avrei voluto stare con te fino alla fine dei tempi, e chiederti di sposarmi in un modo più... come dire... consono alla situazione. Ora, però, non ne avrò la possibilità. Addio, mia anima gemella, mia anima, mio eterno amore. Ti ho amato prima di conoscerti personalmente, e ti amo ancora di più adesso". So che non potrò mai più vederlo, e che lui non potrà mai più vedere me. Forse, però, è meglio così. Mi giro verso Ymir, prendendole la mano, e poi buio.
Della luce arriva al mio viso, dandomi non poco fastidio. Provo a coprirmi con un braccio, ma sembra provenire da ogni parte, perfino dal pavimento. Fa male agli occhi. Aspetta un attimo... Ma io sono morto! Apro gli occhi, e sono costretto a chiuderli subito per la luce forte. Devo provare più di una volta prima di riuscire a tenerli aperti. Mi metto in piedi, anche se non so se sono effettivamente in piedi. Qui, dove sono ora, non esistono pavimenti, né altre forme di spazi chiusi. Sembra di essere nel Sole, se fosse fatto di soli gas. La luce è ovunque, e ci metto del tempo per abituarmi completamente ad essa.
Inconsciamente, mi ritrovo a camminare. Sempre che io mi stia spostando. "Eren" una voce chiama un nome. Che sia il mio? "Eren, girati" credo sia effettivamente il mio, quindi mi giro. La ragazza mi sorride, dicendo "A quanto pare riconosci il tuo nome". Io scuoto la testa, sussurrando sconsolato "L'unica cosa che ricordo... è che sono morto". La vedo sospirare, poi sembra venirle un'idea. L'immagine di una figura appare davanti a me. Il cuore fa male, ma non è solo dolore. Io so di amare questa persona. Io voglio ricordare quella persona. Io... Io so il suo nome, e lo grido "Levi!". Le lacrime iniziano a scendere. Mi manca terribilmente. So di averlo fatto soffrire, anche se non ricordo il perché. "Ti ricordi di lui, ma non il tuo nome? Interessante..." dice pensierosa, cominciando a camminare in cerchio. "Riportarmi da lui! Ho bisogno di Levi! Io... io amo Levi più della mia vita!" le mie urla sono disperate. Lei sembra molto sorpresa, anche se non capisco il perché. "Quindi," dice con un tono che non riesco a capire "non ricordi né il tuo nome, né come sei morto, e nemmeno la tua vita. Eppure... Eppure ti ricordi di Levi, del tuo amore per lui e sai anche di averlo fatto soffrire". "Perché?" mi chiede avvicinandosi velocemente al mio viso "Perché tutti i tuoi ricordi sono spariti, eccetto lui? Perché lui sembra non poter sparire dalla tua mente?". Indietreggio leggermente, affermando di non averne idea. "I-io... Io non lo so! Davvero!" le dico. Eppure... Eppure qualcosa mi dice che non è così. Qualcosa mi dice che lui è collegato a me, in qualche modo. Chi era lui per me? Chi era veramente lui per me? "Dimmi, chi sei tu?" non era davvero quello che volevo chiedere, ma credo sia importante. Mi sorride, e risponde "Ymir. Il mio nome è Ymir. Io sono Ymir Fritz, e sono la Dea di questo mondo". Poi, comincia a spiegarmi brevemente ciò che è successo. "Tu vieni da una realtà alternativa a questa," i primi ricordi di mia madre tornano, "e sei venuto qui per salvare tutti." poi l'anime che seguivo, "Quando sei arrivato qui avevi già i tuoi poteri," la mia prigionia e gli esperimenti di quei bastardi, "e alla fine ti sei sacrificato per sistemare un casino che io stessa avevo creato". Ora inizio a ricordare quasi tutto, tranne come sono legato a Levi. "Tu... Tu sai per caso come sono legato a Levi?" chiedo, continuando poi dicendo "Insomma, so di essere innamorato di lui, che è molto importante per me, e che gli ho fatto molto male... Ma perché? Chi è lui per me?". Ymir si mette a ghignare, sussurrando in modo inquietante "Perché non lo scopri da solo?".
Sotto di me sparisce ciò che mi tiene in piedi, e cado per qualche secondo prima di atterrare su un vero pavimento. Riconosco il luogo. Sono a casa. Vedo mia madre corrermi in contro con il sorriso sulle labbra, e sono pronto ad abbracciarla, ma ciò che tocco è il nulla. Questa è solo un'illusione, un ricordo. Mi giro e vedo che sta abbracciando un piccolo me, estremamente felice di stare con la sua mamma. Mi si stringe il cuore a vedermi così. Ancora non potevo immaginare cosa sarebbe successo. La scena si sposta ad una delle tante partite di carte con le tre donne della mia vita: Chiara, Lorelai e mia madre. Dio, quanto mi mancano. Mia madre vince, Rory mette il broncio, e sia io che Chiara ci mettiamo a ridere per la sua reazione. La scena si sposta nuovamente, ma stavolta sono solo brevi scene. Passo da quando ho iniziato a seguire la storia di Attack on Titan, a quando ho scoperto i miei poteri, passando poi a quando sono riuscito a scappare dall'edificio. Le scene sono sconnesse fra loro, ma i ricordi ritornano tutti. L'unica cosa che non riesco a capire, è il rapporto tra me e Levi. Poi, vedo lui e me insieme, su una spiaggia, mano nella mano. Ci sussurriamo paroline dolci, entrambi con l'anello al dito. Una piccola bambina corre verso di noi, chiedendoci di entrare in acqua. La scena cambia, e la ragazza è ora vestita da sposa. Io sono nella carrozza accanto a lei, mentre Levi le sta davanti. Un altro cambio che mostra la ormai donna col pancione "Papà Eren, papà Levi, muovetevi!". La stiamo aiutando a partorire, col marito che chiede di lei da fuori la porta. Ymir appare vicino a me, sussurrando "Sai, queste scene non sono ancora successe. Ma potrebbero succedere, se mi dirai una cosa". Mi giro verso di lei, aspettando che mi chieda quello che vuole. "Dimmi, se potessi tornare in vita, cosa diresti?" senza esitazione le rispondo che farei di tutto per tornare da Levi "Devo farmi perdonare, qualunque cosa io abbia fatto". Quando però mi chiede "Anche se per farlo dovessi prendere un'altra persona? Una vita per un vita, ricordi?", ci devo pensare qualche secondo. La felicità di poco prima viene sostituita dalla consapevolezza. Io non accetterò. Lo so già. Non potrei mai fare una cosa simile. Anche se è difficile, le rispondo sicuro "No. Preferisco essere io quello che si sacrifica. Per quanto io ami Levi, lui ora ha la sua famiglia e i suoi amici. Non potrei mai prendere la vita di un'altra persona, solo per salvare me stesso". "Nemmeno se fosse qualcuno di davvero stronzo e che merita di morire?" chiede, ma anche questa volta rispondo "Anche fosse qualcuno di stronzo... se non fa male a nessuno, allora non merita di morire. Quindi resta un no". "E se fosse qualcuno di davvero cattivo che sta per uccidere o peggio? E magari sta per farlo a Levi o a qualcuno che non conosci?" questa volta ci metto di più a rispondere, ma resto sempre della stessa idea "No. Piuttosto, preferirei morisse e basta. Non voglio essere responsabile di una morte, soprattutto se non so chi sia o se non lo uccido io per proteggere altre persone". Ymir sembra stupita da questo mio discorso e, quando mi chiede se sono comunque sicuro di ciò che dico, io le rispondo di sì. Una luce ancora più abbagliante che sparisce poco dopo sembra aver fatto apparire due porte. "Una ti porta alla vita, in cambio di un'altra," dice indicando quella alla mia destra, "mentre l'altra ti porta alla morte definitiva, e farà sì che io possa occuparmi di questo mondo nel migliore dei modi", indicando successivamente l'altra porta. Guardo entrambe, e poi, con il sorriso sulle labbra e le lacrime che scendono, le chiedo "Fa che siano tutti felici. Soprattutto Levi. Voglio che stia bene". Corro verso la seconda porta, la apro e precipito. Chiudo gli occhi, pronto alla morte, ma non succede.
La luce fa male agli occhi, ma non è la stessa di prima. Questa è reale. Questo è il Sole che mi abbaglia, mentre mi alzo da terra e cerco di abituarmi. Sono tornato in vita. Sento la voce di Ymir accanto a me "Eren, tu eri disposto a sacrificarti del tutto perfino per le persone che non lo meritano. Per questo voglio che tu viva. Hanno bisogno che tu sia vivo, e che li aiuti. Senza di te, qualcuno non sarà mai felice. Ora vai, torna dalla tua famiglia". Pian piano, riesco a capire dove sono. Questo è il mare, dove ho visto me e Levi felici, con nostra figlia. Sorrido, e decido di tornare a casa dalla mia vera famiglia. Anche May sarà in pensiero. Apro un portale e torno a casa. Sento mia madre piangere, e May dire che è tutta colpa sua. "Chissà cosa diranno quando mi vedranno nuovamente in vita" sussurrro con il sorriso sulle labbra. Però ho un'idea a dir poco idiota. Mi tolgo la maglia e le scarpe, appoggiando delicatamente a terra, e mi faccio spuntare delle ali bianche da angelo. "Ok, Eren. Questa è decisamente una pessima idea, e Rory ti prenderà a calci nelle palle quando scoprirà la verità" dico tra me e me, avvicinandomi lentamente al soggiorno. Mi illumino un pochino, giusto per rendere il tutto realistico. Quando mi vedono entrare, iniziano a piangere ancora di più. Ok, è una stronzata quella che sto facendo, ma ormai non si torna indietro. Con voce sacrale, dico "Madre, sorella, cugina, amica... Non serve disperarsi. La morte non è mai la fine del-", ma May interrompe il tutto, affermando con un tono tra l'arrabbiato e il divertito "Ehy, ma che cazzo stai facendo? Non fingerti un angelo, anche perché non ti avrebbero mai preso. Smettila di fare il coglione e torna normale". Resto un attimo a bocca aperta, sbatto un paio di volte le palpebre, e cerco di tornare nel personaggio, ma nuovamente vengo fermato "Non. Sei. Divertente". Stavolta è arrabbiata. Meglio non peggiorare la situazione. Le ali spariscono, e anche la luce che mi faceva sembrare angelico. Neanche il tempo di aprir bocca, che mi ritrovo a terra a causa di un calcio nello stomaco di Lorelai. Sento una costola incrinarsi, e venir aggiustata subito dopo grazie alla rigenerazione, ma stavolta sento dolore. Neanche il tempo di alzarmi, che si mette sopra di me iniziando a riempirmi di pugni. Le sue lacrime cadono sul mio viso, finendo anche sul mio petto. Un dente si rompe... Dio caro, quanto cazzo fa male con questo nuovo corpo! Preferivo essere pieno di cicatrici, ma almeno il mio corpo era abituato a qualunque tipo di dolore. Rory mi prende per il colletto, cominciando a farmi sbattere la testa sul pavimento. Sento il cranio rompersi e venir rigenerato non so quante volte. "Ehy, hai molta più forza adesso" riesco a dire tra una botta e l'altra. Subito dopo aver detto questa frase, mia madre la ferma tirandola su. Chiara aiuta me ad alzarmi, e vengo subito abbracciato da tutte e quattro. "Mi farete spiegare, prima o poi. Almeno spero" dico ridacchiando mentre le quattro donne piangono di gioia. "Il mio bambino... Sei davvero tornato..." sussurra mia madre, aggiungendo anche "Fammi preoccupare nuovamente così, e giuro che ti castro". "Sei un coglione" afferma in lacrime mia cugina, e Rory rincara la dose con un "No, non è un coglione. Sarebbe più intelligente, in quel caso". "Non sai quanto mi sei mancato, amico mio..." aggiunge May singhiozzando. Rispondo a tutte e quattro con un "Mi siete mancate anche voi, ragazze. Da morire. Ma state tranquille, resterò con voi per sempre.", aggiungendo infine col tono ridacchiato "Quindi non serve minacciarmi di morte o castrazione". Rabbrividisco al solo pensiero, sapendo che ora lo sentirei per bene il dolore. Ci mettiamo a ridere, ma quando May nota che sto piangendo, e me lo fa notare, metto il broncio. "È colpa vostra se piango. Sembrate avere il Niagara negli occhi! Spero non allagherete casa" dico scherzosamente, facendo ridere perfino Rory. Finalmente l'atmosfera sembra farsi più leggera.
Quando ci stacchiamo, vado a rimettermi scarpe e maglia, dando le spalle al salotto. "Ma... Eren... Le tue cicatrici..." sussurra May stupita. Io mi giro, guardandola con sguardo interrogativo, a cui lei risponde solo "Sono sparite". Ci metto qualche secondo per capire cosa intende dire, poi mi do una manata in fronte e le dico "Ora capisco cosa intendi, May.", poi, rivolgendomi a tutte e quattro, aggiungo "Non preoccupatevi. Venite, adesso vi spiego". Mi dirigo in cucina e, dopo essermi seduto, spiego brevemente ciò che è successo.
Qualche minuto dopo aver finito, ancora non sento un singolo suono. Poi, Rory si getta verso May con l'intento di picchiarla. Fortunatamente riesco a prenderla da sotto le braccia. "Tu! È colpa tua se stava così male quando è andato via! Per colpa tua, abbiamo rischiato di non vederlo mai più! Non voglio più vederti, brutta puttana! Spero tu possa morire tra atroci sofferenze! Non meriti la vita! Dovevi morire tu, non lui! Tu meriti solo di soffrire! Appena ti metto le mani addosso, giuro che ti disintegro! Ti faccio pentire di essere nata! Ti faccio mangiare il pavimento!" faccio perfino fatica a tenerla. "Eren," dice May terrorizzata "ho paura di lei. Posso tornare dai giganti, vero?". "Scusa Rory" sussurro, e mentre lei mi sta chiedendo per cosa io mi stia scusando, la faccio svenire. "Sai vero che ti ucciderà?" dice Chiara ridendo. "Ma cosa... Questa è bava per la rabbia?!" perfino mia madre non riesce a credere alle sue stesse parole. May, rialzatasi, afferma terrorizzata "E grazie al cazzo! Tra poco le usciva il sangue dagli occhi per quanto era incazzata! Insomma, io ho spiegato la situazione, ma forse lei non aveva realizzato del tutto". Dopo aver trascinato Rory sul divano, la poso e la copro con una coperta. Tornato in cucina, mia madre mi chiede se, ora che sono tornato, voglio tornare anche in pasticceria. Per qualche momento ci penso seriamente. May mette una mano sulla mia, sussurrandomi sicura e sorridente "Dove vai tu, vengo io". Metto la mia mano sopra la sua, come a ringraziarla. Poi, con determinazione, affermo "Io so di essere nato in questo mondo, in questa realtà, e di appartenere a questa famiglia". Mia madre mi guarda sorridente, ma la sua espressione cambia quando finisco ciò che stavo dicendo "Però, quando sono arrivato là, ho sentito di aver trovato il mio posto. Non... non sarei del tutto felice restando qui". Per qualche attimo resta a bocca aperta, mentre May già si prepara ad andare. Io vado su a prendere una valigia, iniziando a riempirla di cose utili e che potrò effettivamente utilizzare. Mia madre mi raggiunge, bianca in faccia, e chiedendomi cosa io abbia intenzione di fare. Con un po' di dispiacere nella voce, le rispondo "Torno là. È il mio posto. Lì potrò aprire una mia pasticceria". Sentendola singhiozzare, mi giro e corro ad abbracciarla. "Non è un addio, mamma. Verrò a trovarti ogni giorno. Anzi, sai che faccio? Ogni sera torno qui a cenare e dormire. Così, se vorrai venire con me, potrai sempre farlo" dico staccandomi leggermente dall'abbraccio e sorridendole. "D'accordo." mi risponde annuendo "A patto che poi, appena finiti i lavori, porti anche me". Resto a bocca aperta per qualche attimo, chiedendole di ripetere. Con un sorriso in volto, ed asciugandomi le lacrime che stanno iniziando a cadere, afferma lentamente "Appena avrai finito i lavori della pasticceria, verrò con te". Chiara appare dalla porta e aggiunge "Beh, certamente non sarai in grado di occuparti di casa, pasticceria e rapporti personali completamente da solo". May arriva e, mettendo il broncio, afferma "Ehy, guarda che non sarebbe solo! Ci sono io!". Con tono scherzoso le chiedo "Davvero? Ma non porteresti solo più casino?", ricevendo un libro in testa. Ci mettiamo a ridere tutti e tre, finché mia madre non nota che il mio ciondolo è sparito. Mi ero dimenticato di spiegare questo passaggio. "Quando..." le parole sembrano per un attimo morirmi in gola, ma mi riprendo subito "Quando sono tornato laggiù, ho scritto una lettera a Levi. Gli ho spiegato quella che è la verità, e anche che avrei tanto voluto sposarlo. Nella lettera gli ho anche detto di aprire il ciondolo, così avrebbe avuto ciò avrei voluto dargli di persona. Ho anche scritto una lettera per tutti gli altri. Dovevano pensare che fossi d'accordo con May, così mi avrebbero odiato". Appena finito, la stanza sembra più cupa ai miei occhi.
Mentre scendo le scale per andare a salutare Rory, mi ricordo di una cosa. "Eren?" sentendo la voce di May, incuriosita dal mio essere fermo in mezzo alle scale, mi costringe a girarmi. "May, io mi sono ricordato una cosa." affermo, con lei che inclina la testa "Non siamo più collegati da quando sei qui. Dobbiamo ricollegarci". La valigia si sarebbe rotta se non l'avessi fatta finire sul pavimento con la telecinesi, visto che la ragazza mi è letteralmente saltata addosso, facendomi rischiare di cadere all'indietro. "Eren!" si mette a piangere continuando a ripetere il mio nome, mettendosi perfino a tremare. Si stringe alla mia maglietta, bagnandomela completamente tante sono le sue lacrime. "Neanche ti avessi proposto di diventare madrina!" dico ridacchiando, facendo quasi svenire mia madre. "No, aspetta!" le dico preoccupato "Non intendevo quello! Io-". Le parole si fermano in gola mentre ricordo ciò che mi ha mostrato Ymir. "Eren? Tutto bene?" chiede May cercando di sistemarsi. I suoi occhi si spalancano, mentre quasi urla "Non avrai cambiato idea, vero?!". Ridacchio, squotendo la testa, ed abbracciandola stretta. Nel momento in cui le metto una mano dietro la nuca, appena dopo che i suoi occhi incontrano i miei, ci colleghiamo. È diverso dalla scorsa volta.
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Non abbandonarmi
RomanceQuesta è una Fan Fiction yaoi tra Eren e Levi. Se non vi piace o non vi interessa, guardate altrove. Se siete sensibili a scene brutali o sessuali BoyxBoy non leggete. Per le Ereriste: spero di essere all'altezza Cosa succederebbe se Eren entrasse...