Parte 58

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Eren P.O.V.

Durante la notte mi sveglio a causa di una sensazione, e notando Levi dormire beatamente, decido di uscire dalla casa senza fare rumore. Prima di ieri, prima di utilizzare i miei poteri avrei esitato, ma ora non importa più. Sanno che sono qui, e per proteggere le persone a cui tengo devo imparare ad utilizzarli più spesso. Con un mio potere perlustro l'area nel raggio di un kilometro, ma non trovo niente. "Che strano..." dico tra me e me, continuando a guardarmi intorno, e continuando a non trovare nessuno. Torno nella casa, e con carta e penna scrivo un appunto che dice: se ti svegli e non sono lì è solo perché sto perlustrando l'area, quindi non preoccuparti. Ti amo. Do un'occhiata a Levi, che dorme beato nel letto, e gli rimbocco le coperte, con un sorriso da ebete sulla faccia. È davvero carino quando è così rilassato. Mi tolgo la maglia, lasciandola sulla sedia accanto alla lettera, e dopo aver dato l'ennesima occhiata all'uomo nel letto, al mio uomo nel mio letto, solo dopo aver messo al sicuro l'area, spicco il volo. Non posso permettere a nessuno di portarmelo via. Inizio a girare e girare, esaminando ogni cosa sospetta: un cespuglio, un albero, una famiglia di conigli. Niente viene lasciato al caso.

Dopo un'ora di ricerca, e non avendo trovato nulla di sospetto, torno da Levi, trovandolo però seduto sul letto. "Oi, come mai sei uscito?" chiede assonnato, e rimettendomi la maglia gli rispondo "Se avessi letto il biglietto lo sapresti. Peccato, sarà per un'altra volta", giusto per stuzzicarlo. Quando prendo il biglietto in mano Levi si alza, venendo verso di me, e successivamente cercando di prenderlo. "Forza, dammi quel dannato biglietto, moccioso" il suo tono tra il divertito e l'incazzato non può fare a meno di farmi ridacchiare. Metto il braccio in alto, girando per la stanza e prendendolo in giro, dicendogli scherzosamente "Sei basso, e quindi non riuscirai mai a prenderlo", oppure "Senti nano, arrenditi", o ancora "Levi, è inutile che cerchi di prenderlo! Non saprai mai che cosa c'è scritto". Non mi accorgo di fare il giro della stanza più volte, troppo concentrato a schivare gli "attacchi" di Levi, fino a che indietreggiando non finisco davanti il letto, e lui ne approfitta per farmici cadere, seguendomi però a ruota. Ci guardiamo qualche secondo, e poi io inizio a ridere, senza quasi riuscire a respirare. Levi coglie l'occasione per strapparmi il biglietto dalle mani, alzandosi e leggendolo. Lo ripiega accuratamente, mettendoselo nella tasca, e venendo subito a baciarmi. Smetto di ridere immediatamente, incominciando a godermi quel contatto stupendo, e chiudendo gli occhi. Poi si stacca, dicendo "Ti amo anche io", e scompigliandomi i capelli. Ora sono io a prendere l'iniziativa, tirandomelo addosso per un braccio e bloccandolo poi sotto di me. Dopo un primo momento di stupore chiede ghignando "Ora chi è che ha intenzioni diverse da dormire?". Sorrido, ma subito ripenso a tutto ciò che gli ho raccontato, ed il mio sorriso si spegne. Mi stacco chiedendo scusa, quasi sussurrandolo, e mi alzo dal letto.

Freddo come gli scorsi giorni gli ordino "Vattene", restando di spalle rispetto a lui. So di farlo soffrire, ma non riesco ad affrontarlo del tutto. Ha visto il mostro che sono, è venuto qui per sapere la mia storia, ma alla fine non sa tutto. Lo sento sospirare e poi dire "Eren, non direi mai un qualcosa di così melenso a nessuno, ma", fa una piccola pausa, per poi continuare "dove vai tu, vengo anche io. Dove ci sei tu, ci sono anche io. Non ho intenzione di abbandonarti, nonostante tu abbia cercato di abbandonare me. Quindi mettiti in quella testa piena di merda che ti ritrovi che non ti libererai mai di me".

Lo sento ridacchiare, affermando "Sai, finalmente ho capito perché Isabel dicesse sempre quella frase. Ne ho compreso finalmente il significato". Mi giro verso di lui, curioso come non mai di sentire ciò che ha da dire. No, anzi, curioso come sempre di sapere ciò che pensa. Con gli occhi puntati l'uno sull'altro, mi spiega che "A primo impatto sembra che dica semplicemente di imparare dai propri errori, utilizzando la conoscenza passata per salvare le persone che ami, ma senza lasciare che i tuoi errori passati ti influenzino negativamente". Sedendomi accanto a lui chiedo, con un po' di timore "E...... e invece?". Con un piccolo sorriso malinconico mi risponde "Invece significa che devi affrontare ogni giorno il tuo passato e i tuoi errori, senza ignorarli e senza scappare da loro. Il tuo passato ti rende ciò che sei, e i tuoi errori ti hanno permesso di imparare. Vedi Eren, nella vita si fanno tanti errori, tanti sbagli, e ci si pente ogni giorno di aver preso le decisioni sbagliate. Ci si chiede: se quel giorno avessi fatto così, se quel giorno avessi reagito in modo differente, cosa sarebbe successo? E ci si convince di aver sbagliato tutto, di aver preso la scelta sbagliata, di essere nel torto. E forse è anche vero, magari siamo nel torto. Per esempio, se tornassi indietro, andrei con Isabel e Farlan, invece di cercare quei documenti. Ma non so come sarebbe andata in quel caso. Magari sarei morto anche io. Magari sarebbero morti due, tre giorni più tardi. O forse sarebbero ancora qui. Questo nessuno può saperlo. Possiamo scegliere, e credere di aver preso la decisione giusta, ma fino alla fine il risultato resta incerto". Questa frase...... dove l'ho già sentita? Aspetta... aspetta un secondo... è la SUA frase! Ok Eren, non puoi metterti proprio ora a fare il fan. Anche perché odiavi il suo personaggio, e non avrebbe senso. Giusto? "Eren, ci sei?" la sua faccia a pochi centimetri dalla mia mi fa tirare un urletto di paura. "S-scusa. Devo essermi incantato" dico grattandomi nervosamente la testa, mentre sento le guance diventare rosse.

Dopo aver chiacchierato un altro po', ed essendo entrambi molto stanchi, propongo di tornare a letto. Almeno non mi ha chiesto il perché della mia alquanto strana reazione. Tanto domattina sarà May a svegliarci. Il resto della notte passa tranquilla, con i nostri respiri rilassati, e qualche mugolio infastidito se uno dei due si muove. Ma, come già detto, nessuno dei due si sveglia fino all'arrivo di May, che insieme a Mikasa arrivano con la nostra colazione. E so già che inizierà l'interrogatorio più lungo della mia vita.  


Angolo autrice

io AMO le citazioni :D

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