Parte 66

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Levi P.O.V.

I giorni passano, e Kenny sembra essere ormai di famiglia. Per giustificare la sua aggiunta abbiamo detto che sa cose, non specificando cosa sa. Nessuno è a conoscenza dell'uccisione di Erwin da parte sua, tranne me, Eren, Hanji e May. Abbiamo parlato di come recuperare gli altri titani, e Zeke si è proposto di andare con Mikasa, fingendo di averla catturata. Quando il colossale, il martello e il trasportatore si faranno vivi, Eren agirà, controllando le loro menti e costringendoli a farsi mangiare da Mikasa. A quel punto Kenny potrà far diventare Historia Reiss un titano, e dopo che li avrà mangiati si metterà in contatto con chi ha inizialmente preso il potere. Sarà difficile, ma non impossibile.

È finita ora di cena da un pezzo, ma io e il mio uomo siamo rimasti in mensa, a causa del freddo che c'è esternamente. L'inverno sta arrivando, e così anche il mio compleanno si avvicina. Vedo Eren sbadigliare, appoggiando la testa su una mano, e quasi chiudendo gli occhi. "Sei stanco?" chiedo, e con un cenno affermativo mi risponde "Non so perché, ma sono incredibilmente stanco. Forse tutti questi avvenimenti. O forse ho troppo sonno da recuperare", mettendosi poi a ridacchiare. Mi alzo dalla sedia, andando a prenderlo di peso e portandolo in camera. Durante il tragitto si addormenta, e dopo avergli tolto gli stivali, lo metto a letto. Mai mi sarei aspettato di ricevere una botta in testa tanto forte da farmi svenire, o almeno non in camera.

Mi risveglio in un posto che non conosco, legato ad una sedia e imbavagliato. La testa pulsa, ma non così tanto da non farmi tenere gli occhi chiusi. La luce arriva da sopra di me, dandomi fastidio. Intorno a me pareti bianche, pulite, e una porta senza maniglia. Davanti riesco a scorgere una figura minuta, anch'essa legata e imbavagliata. Cerco di chiamarla senza risultati, finché non alza la testa. È May. Vorrei gridare, parlarle, ma qualcosa che ho sulla bocca me lo impedisce. Uno scienziato entra in stanza, prendendo un foglio e chiedendo distrattamente "May Caruso e Levi Ackerman?". Sento una scossa attraversarmi la schiena, provocandomi molto dolore, mentre il signore richiede "May Caruso e Levi Ackerman?", stavolta con un tono più autoritario. Annuisco, e poco dopo mi si avvicina, togliendomi ciò che mi impediva di parlare, e facendo lo stesso con May. "May, come stai?" chiedo subito preoccupato, e lei risponde fredda "Io sto bene. Ma Eren è nuovamente in questo inferno. E non possiamo fare niente per aiutarlo", incrociando i suoi occhi spenti con i miei sgranati.

Eren P.O.V.

Mi risveglio dolorante, e quando apro gli occhi mi accorgo di non essere dove mi sono addormentato. Mi alzo di scatto, facendo svegliare di soprassalto la figura accanto a me, che riconosco come la mia madre adottiva. "M-mamma?" chiedo già con le lacrime agli occhi, e quando lei mi abbraccia dicendo contenta "Grazie a Dio ti sei svegliato. Eren, non sai quanto sia felice di vederti stare bene", non posso fare a meno di scoppiare a piangere. Ci sfoghiamo entrambi, troppo contenti, anche per rendermi che c'è qualcosa che non va. Almeno finché non mi guardo le mani. Sono tornato giovane? "Cosa- che cosa è successo?" le chiedo mentre mi asciuga le lacrime, non preoccupandosi delle sue. Mi risponde sorridendo "Non ricordi? I bulli che ti avevano fatto entrare in coma la prima volta ci hanno riprovato. Ma non preoccuparti, ora sono in un posto in cui li potranno curare", e dopo essersi alzata e avermi dato un bacio sulla testa, esce dalla stanza d'ospedale, finendo con "Ora vado a chiamare il dottore, così ti visita". Mi sdraio nel letto, guardandomi intorno. Da quanto sono qua? Se ero in coma significa che tutto quello era un sogno? Anche Chiara, Lorenza ed Erika? Tutti gli anni passati, i poteri, le perdite, gli esperimenti... tutto un sogno? Beh, forse non è poi così male. Magari avrò anche più fortuna e incontrerò qualcuno come Levi. Certo che inventarsi tutto questo, tutta quella vita, è qualcosa di incredibile. Magari ci scriverò una storia. Sento i muscoli dolere, le ossa scricchiolare e gli occhi abituarsi del tutto alla luce. Eppure qualcosa non mi convince. Il dottore passa, e resto con mia madre fino alla fine delle visite.

Accendo la TV col telecomando appoggiato sul comodino, che riesco a prendere con non poca fatica, e lo dirigo sui cartoni. Guardo Doraemon, Rossana e altri ancora, fino a che non penso 'E se non fosse stato tutto un sogno, e la mia mente fosse sotto il controllo di qualcuno?'. C'è solo un modo per confermarlo. Mi concentro sul mio corpo, come facevo durante gli addestramenti, e cercando di sentire tutto ciò che ho intorno. Riesco a percepire perfettamente ogni fibra del mio corpo, mentre l'esterno, l'aria e le persone sembrano inesistenti. Perfino la coperta che ho addosso sembra fatta d'aria. Mi alzo dal letto, strappandomi di dosso tutto ciò che trovo, e non sento minimamente dolore quando l'ago esce dal mio corpo. La ferita si rimargina senza far uscire una singola goccia di sangue, ed è in quel momento che la stanza diventa vuota, infinita, bianca, con solo mia madre accanto a me. "Sei sicuro di non voler restare?" mi chiede accarezzandomi una guancia, ed io rispondo, anche se a malincuore "Sì sono sicuro. C'è una persona che mi aspetta. Una persona reale, che mi ama. Anzi, in realtà sono tante le persone che mi vogliono bene. Tu invece... tu sei solo un ricordo sfocato di mia madre, e non potrai mai sostituirla". Mi abbraccia dicendo "Sono fiera di te", e lasciandomi poi cadere nel vuoto.

Mi risveglio per davvero stavolta, e usando i miei poteri, fingendo di dormire, riesco a capire dove sono. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Ho poco tempo prima che si accorgano che mi sono svegliato dal coma indotto, e devo riuscire ad prendere più informazioni possibili prima di agire. Un calcio in faccia mi fa sputare del sangue, e aprendo gli occhi noto uno scienziato e una guardia davanti a me, la stessa che poco prima mi ha tirato un calcio. "Eren Jeager?" chiede annoiato, e conoscendo le conseguenze annuisco immediatamente. Sono legato ed imbavagliato su una sedia, e il nastro adesivo mi impedisce di parlare. Lo scienziato ghigna, facendo un segno alla telecamera prima di mettersi davanti a me, strappando via il nastro adesivo. Prendo dei grossi respiri per non arrabbiarmi. Non posso scaldarmi subito. Avranno sicuramente aumentato il livello di sicurezza, e non so cosa possa succedere.

Quando lo scienziato si sposta, il muro bianco davanti a me inizia ad alzarsi, e noto altre due sedie. 'Altri prigionieri? Probabilmente vogliono farmi nuovamente combattere' penso, e sono tranquillo all'idea di scontrarmi con altri mutanti. Avrei preferito mille volte di più questa opzione, al posto di quella che mi si presenta. Levi e May, legati alle sedie, ancora addormentati. Si svegliano, e lo scienziato che poco prima era qui ora è lì. Quando li nomina e loro non rispondono, riceveno una scossa. Non posso reagire, non ora, non ancora. Devo aspettare. Devo assolutamente aspettare ancora.

Lo scienziato strappa via i nastri adesivi dai due, che iniziano a parlottare. Non so se siano effettivamente dall'altra parte del muro, e non so le conseguenze in caso volessi attaccare. Devo aspettare il momento giusto, altrimenti potrebbero ucciderli.

L'interfono si accende, e riesco a sentire cosa dicono. Parlano anche di me, e quando May gli chiede "Secondo te Eren ci verrà a salvare?" lui le risponde "Ma certo May. Lo sai che ci tiene a noi!". In quel momento entrano sia la guardia che lo scienziato, ed il secondo chiede freddamente "Cosa sei per Eren?". Nessuna risposta, se non uno sputo in faccia. Attivano la scossa elettrica, ma non risponde. Quando però la guardia tira fuori un coltello, puntandolo alla gola della ragazza, Levi afferma "Sono il suo fidanzato".  


Angolo autrice

Levi: per una volta non ha niente da dire. è troppo impegnata a perfezionare i capitoli seguenti...... quindi potete anche levarvi

Eren: Levi! non essere così cattivo...... è tanto impegnata per i capitoli perché ci tiene a dare un senso alla storia. quindi vi salutiamo abbracciando tutte le lettrici e i lettori, nel caso ce ne siano :D

Levi: e datele dei consigli. questa non sa scrivere per un cazzo. tsk

*da un'altra stanza* ti ho sentito! 

Non abbandonarmiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora