Non abbandonarmi

Parte 84

(chiedo scusa a chi segue la storia. non riuscivo a trovare la vena creativa. non riuscivo a scrivere, e non potevo assolutamente cannare questa scena)

La figura entrata in stanza aveva lasciato cadere le buste della spesa. Eren e lei si guardavano negli occhi, senza riuscire a parlare. Sembrava quasi non respirassero. Dopo minuti interi di silenzio, in cui Levi aveva cercato di uscire allo scoperto, una singola parola uscì dalle labbra del castano. "M-mamma?" fu ciò che riuscì a dire con voce rotta, prima di andarle incontro ed abbracciarla. Ma sarà davvero lei?

Julia P.O.V.

Appena uscita dall'auto e già devo rispondere al telefono. Guardando il display noto che è Rory, e così accetto la chiamata. Mi dice le solite cose, ci scambiamo due chiacchiere, e intanto prendo la spesa. Stasera ci sono lei e Chiara a cena, e ho promesso di fare delle lasagne anche da portarsi a casa. Credo di avere più o meno sei o sette ore. Sto prendendo le chiavi quando sento un rumore all'interno della casa. La prima cosa a cui penso è di aver lasciato la TV accesa, anche se non credo di aver guardato qualcosa oggi, visto il poco tempo a disposizione. "Ehy, senti, ne parliamo direttamente stasera, va bene? Ciao" le dico al telefono inserendo le chiavi ed aprendo la porta. Non le do il tempo di rispondere che chiudo la chiamata. Spero pensi che sono solo di fretta, e non che ho la sensazione di avere qualcuno in casa. Sicuramente sarà solo la mia immaginazione. Non sarebbe la prima volta che mi succede. Per poco non urlo quando vedo una figura avvicinarsi. Arriva abbastanza vicino da poterlo vedere in faccia, grazie alla luce proveniente dalla porta alle mie spalle. Il mio cuore si arresta per un attimo, battendo subito dopo ancora più forte. La sua voce rotta arriva alle mie orecchie, chiamandomi mamma, abbracciandomi e mettendosi poco dopo a piangere. Sento le lacrime uscire mentre lo abbraccio, con la paura che possa svanire da un momento all'altro. "Il mio piccolo Eren. Piccolo mio" gli sussurro piangendo e stringendolo forte a me. Le gambe mi cedono e sono costretta a mettermi sulle ginocchia, seguita da Eren. Solo quando siamo a terra mi accorgo di aver lasciato cadere le buste della spesa, che ora è riversa sul pavimento, ma poco importa. Prendo il suo viso tra le mani e lo allontano quanto basta per osservarlo bene. "Il mio piccolo" continuo a ripetere tra le lacrime "Il mio piccolo bambino è tornato". Passo i pollici sulle sue guance cercando di asciugargliele, ma sembra inutile per entrambi. Lo abbraccio ancora più forte se possibile, cercando di fargli sentire il mio amore immenso per lui, quello che solo una madre sa darti. 

Levi P.O.V.

Sento formarsi un nodo in gola, ma non è solo felicità. Sono... invidioso di lui? Mi mancano Isabel, Furlan, Kenny... mia madre. Decido di far allontanare tutti, così che quel momento di riconciliazione tra madre e figlio possa essere solo loro. Un momento bellissimo, che però io non potrò mai avere. Faccio segno a May di andare in giardino, e lei dopo poco parla come se niente fosse. "Perfetto. Ora possiamo stare tranquilli" e vedendoci confusi, ci dice di aver creato una sorta di scudo per il rumore, così che non ci possano sentire. "Ma, Levi," May mi si avvicina, chiedendo preoccupata "tu stai... piangendo?". Sento il suo stupore nella voce, e quando me ne accorgo dico di essere felice per lui, asciugandomi velocemente le lacrime. "Sapete," esordisco ancora prima che mi possano chiedere il motivo "anche io ho perso delle persone care. Lui ha la possibilità di riabbracciare sua madre, cosa che non molti possono fare". Nel frattempo, May ha fatto strada verso il giardino. Il gruppo resta in silenzio, troppo presi dalle proprie preoccupazioni. So che si staranno chiedendo se gli altri, laggiù, stanno bene. Anch'io ci penso. Anche io sono preoccupato. Spero che il piano di Eren, anche se non so quale sia, stia andando come vuole. Altrimenti... altrimenti per cosa ho combattuto, fin'ora? Lui è la mia speranza. Una sorta di finestra enorme viene aperta e, quando siamo fuori, viene subito richiusa.