Ante Rebić's point of view
Buongiorno, le chiavi sono sul tavolo.
Più tardi puoi ringraziarmi del fatto che non ti sei svegliato per strada (amo la cioccolata al caramello, se ti può interessare)
– Tonka.Sorrisi quando lessi il bigliettino, ma la mia felicità non durò a lungo a causa di sapete già cosa – postumi. Forse dovrei davvero smetterla di bere.
Tutto quello che è successo ieri notte è avvolto dalla nebbia, l'unica cosa che mi ricordo è che Ivan e Josipa mi hanno lasciato da solo e ho incontrato Tonka. Il resto è nebbia. Spero di non aver detto qualche stupidaggine a Tonka.
In velocità mi feci una doccia e per colazione/pranzo mi feci delle uova strapazzate. Non misi a fuoco la cucina. Sembra che i miracoli accadano veramente.
Prima di uscire di casa, presi il telefono e il portafoglio, poi mi diressi verso il supermercato più vicino. Si è meritata quella cioccolata.
Entrai nel piccolo supermercato che si trovava appena prima del centro.
Dentro l'aria condizionata era a meno dieci gradi e rabbrividii dalla testa ai piedi. Inizia a cercare la corsia con i dolci quando suonò il telefono.
Decisamente era meglio stare senza.
"Sultana Nediljka?", risi rispondendo al telefono.
"Antiša non chiami mai, eh?", chiese.
"Eh mi dimentico, com'è lassù a Vinjani?", girai nella corsia dei dolci.
Cercai di fare più attenzione possibile in modo che nessuno mi riconoscesse.
"Ti dimenticherai di me e verrai solo al funerale. Qui tutto bene, ma abbiamo un piccolo problema con Lana.", alzai gli occhi al cielo quando sentii il suo nome.
"Quella capra non vuole andarsene dall'appartamento?", chiesi innervosito.
Poi notai la cioccolata al caramello nello scaffale più alto. Prendilo tu adesso.
"Vacci piano con i nomignoli, ma si, non vuole andarsene. Un giorno è quasi venuta alle mani con Kata.", rise e io quasi rovesciai l'intero scaffale con la cioccolata.
La ragazza che lavorava mi guardò malissimo invece che darmi una mano.
"Quella non è normale, mi ha quasi rotto gli occhiali!", esclamò Katarina che probabilmente stava ascoltando la nostra conversazione.
Mi guardai intorno e vidi uno scaffale con delle scope. Ne presi una, forse mi aiuterà a prendere la cioccolata. "Calmati Kata.", disse mamma a Katarina. Ascoltai la loro conversazione mentre cercavo di prendere la scatola con la cioccolata. Ed ecco, tutta la scatola mi cadde in testa.
"Oh va' a quel paese!", urlai raccogliendo la cioccolata da terra.
"Ante cosa stai facendo?", ecco, sfascio mezzo negozio per prendere una stecca di cioccolato al caramello.
"Niente mamma. Ora vado, verrò a Vinjani e risolverò la questione con Lana. Saluta tutti a casa.", dissi velocemente quando vidi il probabile capo del negozio che si stava avvicinando a me.
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Splićanka #1 ~ Ante Rebić (ITA)
Fanfiction«Disse solo "non siamo fatti l'uno per l'altra". E sapeva che si stava sbagliando. Sapeva che era una bugia. Entrambi lo sapevano. Non voleva che entrambi soffrissero. E forse proprio per questo hanno sofferto.» ~ traduzione della storia di @pjacazi...