1 (pt.1) La fuga: Felicity

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Povs. Felicity
Mi sveglio su un lettino bianco da laboratorio, sono sudata ma non per il caldo. Nell' aria c'è uno strano odore, un misto tra sangue e detersivo. Provo ad alzarmi e un improvviso brivido mi percorre la schiena facendomi sobbalzare, una fitta alla testa mi fa capire che non sono del tutto lucida per ragionare e la pesantezza con cui provo a muovermi non suggerisce nulla di buono; non ricordo molto, l' unica certezza che ho è che devo andarmene in fretta da qui. Il suono assordante dell' allarme che segnala una qualche fuga, suppongo, si sta propagando lungo tutto il corridoio ostacolando la mia lucidità più di quanto potessi immaginare ; non aiuta affatto la mia determinazione che mi spinge ad andare avanti, ma almeno copre tutto il baccano che sto facendo barcollando per questo maledettissimo labirinto di corridoi. Guardando meglio, mi accorgo di essere circondata da capsule contenenti... uno strano liquido  blu e, si quelli sono dei corpi morti! Mi alzo alla svelta nonostante il giramento di testa che peggiora ad ogni movimento. Sapendo di essere indisposta per combattere prendo quello che sembra un fucile ed esco in fretta da questa stanza. Le mie condizioni peggiorano, non riesco a ricordare niente, ma stranamente questo non mi disturba, anzi sento una strana leggerezza nella coscienza. Mi trovo in un edificio con pareti bianche abbastanza alte; non so dove andare e l' istinto non comunica niente di buono al mio cervello quindi cerco semplicemente di allontanarmi più possibile da quella stanza.
Solo adesso mi accorgo di indossare un camice bianco molto leggero da cui si scorge leggermente il mio fisico asciutto e poco muscoloso; guardando meglio noto una fasciatura lungo tutto il fianco macchiata di rosso e immagino che mi abbiano operato. Man mano che mi allontano comincio a sentire dei passi e dei boati , e in un attimo mi ritrovo davanti ad un gruppo di guardie armate fino ai denti. Si avvicinano, barcollo sempre di più, sto perdendo i sensi. Ho appena sparato. Ho ucciso delle persone. Corro a perdi fiato, non so nemmeno dove sto andando, sento dei passi all'incirca 5 guardie mi stanno seguendo con l' intento di catturarmi, o peggio uccidermi. Si avvicinano sempre di più, li sento,  sono appena dietro di me, qualcuno sta caricando la sua arma. So che non ce la farò. Continuo a correre, ma peggiora solo le mie condizioni fisiche. Sbatto le ciglia molto velocemente per la paura, i capelli mi coprono la visuale ad ogni passo che faccio. Sento il sangue gocciolare dalla fronte e ne sento  una scia anche lungo il collo;  mi sento le gambe cedere e una mano robusta, ma sottile che mi afferra per un braccio e mi carica sulla spalla. Mi hanno catturata? Penso sia una ragazza dalla mano e dai movimenti, il resto è tutto più offuscato. Sto cominciando già a d immaginarmi morta a terra, di una morte insignificante. Poi delle urla. Sparo di nuovo, continuiamo a correre altri spari. Finché non ci fermiamo davanti a quello che sembra un portone. Perche non ci muoviamo? La carta non funziona? Mille domande mi offuscano la mente, -Dannazione!- questa voce mi riporta alla realtà e istintivamente lanciò la mia unica arma contro la solida porta per sfondarla. Perche l' ho fatto? Magari pensavo di aiutare qualcuno, ma qualcuno chi? I miei rapitori avranno buone intenzioni?Dato che ci stiamo muovendo capisco di essere riuscita nel mio intento. Mi sento barcollare, ho la mente e la vista offuscate, riesco a intravedere circa una ventina di persone; non le riconosco. Girano, girano e non si fermano più. Mille voci mi penetrano nella testa; stanno urlando: un nome. Qualcosa mi bagna il volto, il liquido scende dal mio mento e gocciola sul mio petto facendomi un leggero solletico. Sto ridendo e non riesco a smettere. Panico. Qualcuno mi solleva da terra. Sto perdendo il controllo del mio corpo. Ho battuto la testa; troppo forte per essere una caduta. Dopo questo perdo coscienza per un infinità di tempo, minuti, ore, giorni? Non so; ho perso la cognizione del tempo ; l' unica cosa che sento è una voce dolce di... un bambino che urla -Felicity!, Felicity! - .Mi è familiare, ma non ho idea di chi sia. Continua ad urlare con una nota straziante, sento la testa esplodermi, mille domande mi balenano per la mente: di chi è questa voce? chi è Felicity? sono morta?Mi hanno catturata?; tutto questo cessa quando finalmente mi lascio andare e cado tra le braccia di morfeo...

Le Raduraie: Un nuovo InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora