5 Il piano: Astrid

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Mi sveglio sudando. Di nuovo qull'incubo...è da diverse sere che mi tormenta e, visto che sono il capo da soli 2 giorni, non devo far vedere che sono stremata o potenzialmente preoccupata. Mi alzo e mi avvio verso le porte per vedere se i velocisti sono partiti e soprattutto se stanno bene. Mentre cammino ripenso al sogno e il senso di vuoto si allarga sempre di più. "ma è successo veramente? Ho davvero perso una persona così importante per me? È solo frutto della mia immaginazione? Ma soprattutto: come si chiama la bambina!?". Queste sono le domande che mi tartassano giorno e notte. Arrivata a destinazione saluto tutte le ragazze e ripeto loro di stare attente...in compenso loro sbuffano e mi dicono che mi preoccupo troppo...un po' di prudenza non ha mai ammazzato nessuno! Dopo averle di nuovo salutate mi avvio verso la cucina per fare colazione. Mangio, bevo, chiacchiero con Adele, Abigail e Candice e alle fine mi congedo dicendo che devo controllare come procedono i lavori. Quando le intenditrici hanno annunciato la notizia quasi tutte hanno esultato, fatto eccezione per alcune batti mattone. Che ci posso fare! Passo in rassegna tutta la Radura, chiedo come vanno le cose, se i lavori procedono bene, se ci sono problemi, feriti, malati...tutto tranquillo. Continuo per la mia strada e alla fine decido di inoltrarmi nel boschetto, per esplorarlo un po'. In realtà vorrei solo trovarci una persona...e secondo i miei calcoli dovrebbe essere qui, come ogni giorno. Passeggio stando attenta a dove metto i piedi e cercando di scorgere o anche solo udire un minimo rumore. Alla fine, quando stavo per tornare indietro, vedo una figura appoggiata a un albero...la riconosco subito. Mi avvicino di soppiatto e poi mi ci siedo accanto 
"Ciao..." dico di punto in bianco, spaventandolo leggermente. Si trova proprio dentro il bosco e non so quanto tempo ho impiegato per trovarlo, ma ne è valsa la pena.  È seduto a gambe incrociate ed esamina attentamente ogni foglia che si posa dolcemente sul suolo, come svolazza leggiadra e termina la sua vita spensierata. Vorrei essere tanto come quella foglia, senza problemi. Lui non si muove, continua a guardare davanti a se e poi riprende la parola con un semplicissimo
"Ciao Astrid..." dice incerto "ho saputo che sei diventata il capo della radura...complimenti" finisce la frase facendo una smorfia, come se non si fidasse...e chi si fida di me! Ho sempre fatto la parte della cattiva, menefreghista e che non pensa agl'altri ma solo a se stessa...ora viene la parte più bella! Ora viene lo stupore collettivo...arriva il mio momento, l'entrata in scena.
"Aris so che non ti fidi di me..." dico cercando di iniziare un discorso e cominciando, purtroppo, a toccarmi gli orecchini. Maledetto vizio!! smetto di toccarmi gli orecchini e inizio a rigirarmi una ciocca di capelli, mentre con l'altra mano gioco con il mio piercing all'ombellico.
"Mi sembra abbastanza ovvio no!?" mi chiede con aria sufficiente ma mantenendo un tono pacato e tranquillo. Tutto si è fatto silenzioso e l'unico rumore siamo appunto noi che parliamo o quasi discutiamo. C'è un aria magica, quasi inquietante.
"Certo che mi sembra ovvio...ho abbandonato le mie compagne di amnesia e poi non ti ho mai rivolto la parola...e me la sono "spassata" mentre le mie amiche erano "nei guai". Dico elencando tutte i miei atti di questi 4 giorni. Aris si aggiusta meglio a sedere per poi girare il suo sguardo verso di me. I suoi occhi si incatenano ai miei e per un momento ho creduto che fosse riuscito a percepire la mia tristezza. "Che sensazione strana!" penso tra me e me.  
"Ti sembra abbastanza? Intendo sei stata abbastanza cattiva no?" mi chiede continuando a guardarmi negl'occhi. Sono messa abbastanza in soggezione da questo sguardo, ma devo spiegare le mie vere intenzioni. Devo mostrare il mio vero carattere, la persona che si nasconde dietro la maschera.
"Certo che mi sembra abbastanza, ma..." mi guardo intorno senza completare la frase...ho paura che ci sia qualcuno, anche se siamo sperduti in un bosco! Mi sento costantemente osservata, ma forse è solo una mia impressione.
"Ma..." mi invita lui a continuare la frase. In questo momento provo tantissima ansia, cosa assai strana per una abituata a nascondere le proprie emozioni.
"Ma...so che te e Felicity volete liberare Ester..." dico allungando il discorso e guardando soddisfatta la sua faccia. "ho attirato la sua attenzione!". Passano minuti di silenzio nei quali Aris cerca le parole adatte da dire. Non trovandole e dicendo solamente un:
"Come fai a saperlo!?" chiede visibilmente preoccupato, distogliendo lo sguardo e guardando un punto indefinito davanti a se. Adesso ho io il coltello dalla parte del manico.
"Lo so e basta...e meno male che lo so!" detto questo mi giro verso di lui e lo vedo sollevato ma ancora non sicuro di quello che sto per spiegarli. Mi metto più comoda e continuo il mio discorso.
"Nel senso che voi due non siete bravissimi con i piani...certo entrambi avete diverse doti nello scomparire nel nulla senza lasciare tracce ma ci vuole molto più tecnica!" lancio un sasso che si trovava sotto il mio sedere e chiudo gli occhi per quei 3 secondi di pace e silenzio. Poi ci mettiamo entrambi a ridere per quello che ho detto.
"Cosa vorresti dire allora? Vuoi aiutarci!?" chiede Aris sorpreso della mia decisione...anche se era tutto programmato...ma nessuno lo sa.
"Voglio fare esattamente quello che hai appena detto! E non guardarmi così...avevo studiato tutto nei minimi particolari!" mi giro sorridendo verso Aris mentre lui mi guarda con una sorta di ghigno incredulo ma felice.
"Vuoi dirmi che ogni singola tua mossa era stata programmata? Tutte quante!? Anche diventare capo?" chiede con molta incredulità, cercando di capire meglio questa storia...credo anche stia pensando a Felicity...c'è un certo feeling tra i due. "Esattamente. Se non fossi restata calma e tranquilla secondo te le ragazze si sarebbero fidate di me? No, avrebbero dato retta ad Harriet e saremmo morte sicuramente. Mi avrebbero fatto diventare immediatamente un supervisore? No, non si sarebbero mai fidate di me. Sarei potuta diventare il capo senza la loro fiducia? Certo che no. Ma soprattutto: avremmo potuto liberare Ester se c'era Harriet al comando, che ogni sera fa la ronda notturna per controllare che tutto vada per il verso giusto? Certamente no. Che fine avremmo fatto? Avremmo raggiunto Ester e ci saremmo messi a giocare con la polvere. Adesso mi credi Aris?" domando soddisfatta del mio piano. Lui, molto più sicuro, mi guarda incredulo come per dire "come ha fatto a pensare a tutto!? È impossibile!!"
"Non ci posso credere...tu sei un genio!" conclude sorridendo finalmente sollevato dalla piega che ha preso il nostro discorso. "Allora vuoi ascoltare la mia idea!?" chiedo con tantissimo forse troppo entusiasmo, saltellando sul posto, manco stessi facendo ginnastica: il salto in alto. Me lo immagino: "Astrid la ragazza del culo in alto! Un nuovo sport!". Sarebbe figo!
"Ti ascolto!" dice dedicandomi tutta la sua attenzione. Finisco di spiegarglielo e noto che si è fatta sera. Con un semplice ciao ci salutiamo e facciamo finta di non esserci parlati: io vado a fare il giro d'ispezione mentre lui va a raccontare tutto a Felicity.
Che il piano abbia inizio!

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SPAZIO AUTORE
Ciao bella gente, come va? Io personalmente sono felicissima da ieri, soprattutto grazie alle mie migliori amiche che sanno sempre come migliorarmi la giornata. Cooomuuunque passiamo alla storia:
Astrid allora è buona?
Aiuterà veramente Felicity e Aris o è solo un inganno da lei architettato?
Verranno scoperti o no?

Le Raduraie: Un nuovo InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora