Rimango in silenzio per tutto il tragitto. Prima capisco che sono un elfo, dopo che devo alloggiare qui,dopo che devo essere studiata e infine che sono la prescelta per un qualcosa??
La gente qui che problemi ha?
Lascio camminare Gildor davanti a me e più volte sento pronunciare qualche parola a bassa voce.
"Sono un coglione"
"Perché lo saresti?"
"Ti hanno vista gli altri elfi"
"E quindi? Non mi conoscono, non sanno il mio nome e non sanno da dove provengo, quindi che problema c'è?""Se lo vengono a sapere diventa un fottuto problema"
Camminiamo per altri minuti, scendiamo scale, percorriamo lunghi corridoi e apriamo porte.
Mi sono stancata.
Ho visitato la parte nuova del castello, che comprende la sala da ballo, la sala d'aspetto (dove ogni elfo si può vestire, farsi una doccia in santa pace e truccarsi, già, sono rimasta senza parole anche io. Gli elfi si truccano??) e la zona di caccia, con bersagli, frecce e archi.
La parte vecchia riguarda la biblioteca. Un immensa biblioteca.
Ci sono libri in ogni scaffale.Il problema è che gli scaffali si dividono in ordine alfabetico e sono per verticale, non in orizzontale come in ogni libreria.
Ma fortunatamente esistono scale che ti aiutano a salire per trovare libri.
"È meglio che andate a riposare, la parte vecchia continuiamo a visitarla domani. Siete molto stanca, ve lo leggo dal volto, perciò andate nella camera 514 e risedete li fino a domattina. Se avete bisogno di me non farete altro che trovarmi nella 517,un corridoio più avanti"
"Grazie Gildor, ma ho bisogno di una cosa prima di andarmene nella mia stanza"
"Ditemi"
Aveva la bocca leggermente socchiusa ed era troppo irresistibile. Un bacio era quello che ci voleva, ma ovviamente non faceva per me. Non sapevo baciare."Mi aiuterai a trovare la strada di casa?"
"Ma voi siete già a casa... Ma se posso essere utile e desiderate tanto tornarci, domani forse potremmo andare nel luogo dal quale ci siamo incontrati"
"Senza farci beccare" aggiunsi io con un filo di voce. Pensai non mi avesse sentito e infatti mi trovai sorpresa quando, prima di voltarsi e andarsene, ripetee la stessa cosa facendomi l'occhiolino.
****
Scesi per l'ultima volta le scale e trovai su tutte le porte i numeri incisi su una foglia verde gigante.Era uno scherzo?
510, 511, 512, 513.
514.
Solo ora mi resi conto di non avere la chiave. Dietro di me passò un elfo vestito di verde con la chioma bionda.Finalmente, una persona non implatinata!
"Scusa, come faccio ad aprire la porta senza la chiave?"
"Quale chiave? Le porte si aprono senza chiavi" e detto ciò se ne andò.
Girai la maniglia e la porta si aprì: aveva ragione e io un'altra volta fui talmente idiota da non provarci.
Notai subito un letto in ordine, un piccolo balcone e un bagno.
Ci entrai dentro e guardai il mio riflesso allo specchio.
Avevo il viso con accenni più pacati rispetto alla realtà, con qualche piccola lentiggine sul naso.
Le orecchie a punta, che mi tastai subito con le mani, mi fecero vedere i miei capelli, racchiusi da una piccola crocchia in testa e i capelli che mi ricadevano sulle spalle.Mi piaqui così tanto, che cercai di ricordare come era fatta la mia acconciatura, così, se in caso sarei ritornata a casa, me la sarei rifatta.
Mi sciaquai il viso con le mani, mi asciugai la pelle con una seta morbida bianca trovata lì accanto e mi tuffai nel letto.
Da sola, senza nessun rumore attorno, chiusi gli occhi, immaginando di nuovo il viso di Gildor.
****
Fui dannatamente svegliata dai rumori della stanza accanto. Era la musica di un'arpa. E fuori dalla finestra era buio. Non avevo nemmeno il mio amatissimo casio per sapere che ore fossero.Mi tolsi il vestito verde, perché sulla sedia mi trovai una camicetta da notte e uno tutto blu.
Mi misi la camicetta da notte e uscì dalla mia stanza.
Il corridoio era inquietante, non c'era nessuno ed era tutto buio; la musica dell'arpa non faceva che peggiorare la situazione.
Volevo vedere Gildor, per chiedergli che ore erano. Mentre attraversavo il corridoio e stavo per arrivare alla sua stanza, l'arpa cessò e mi girai di scatto.
In lontananza, in un corridoio mai visto prima, vidi piccole fiamme rosse sospese in aria che indicavano una strada da percorre.
Indicava la parte vecchia.
Mi stropicciai gli occhi e i fuochi erano ancora lì. Perciò decisi di seguirli.
A man mano che mi avvicinavo le fiamme di fuoco sparivano e ne crescevano altri ancora più lontani.
"Fa che non incontro nessuno, fa che non incontri nessuno" e stranamente così fu.
Con le pantofole verdi da elfo molto comode, salii le scale fino a trovarmi nella parte che Gildor mi avrebbe fatto vedere la mattina.Indicavano una stanza chiusa, con su scritto: "Scrolls of the future".
Il mio inglese era ottimo, perciò lo tradussi in un attimo:"Pergamene del futuro".Presi una pantofola come un'arma, girai la maniglia ed entrai.
Spazio autrice❤️
Ciao ragaaa, l'inizio della scuola si avvicina, ma come state? Spero bene.
Oggi ho fatto un capitolo corto, che ve ne pare?? Crystal ormai pensa solo alle labbra di Gil e la cosa non va bene🤫😆.
Ho cercato di descrivere gli ambienti in maniera più fantasy che potevo, perciò se non avete capito qualcosa scrivetelo nei commenti.
Quale è il posto del castello che vi piace di più? A me piace la libreria da matti😍😍 e la zona di caccia, che nel prossimo capitolo affermerò molto bene... Scusate per il ritardo ma ogni tanto il relax ci vuole. Mi aspetto molti commenti e stelline!! 🥰
Ciao piccoli elfi💋
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Fire "L'ultima erede" {Trilogia Degli Elfi #1}
FantasyCrystal Turner é una semplice ragazza, senza madre, che svolge una vita monotona, a Los Angeles. Ma un giorno cambia tutto... Scopre di essere un'elfa nel bel mezzo di una guerra tra due mondi: liòsàlfàr e dokkalfàr. Fughe e archi saranno ormai p...