la valle

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Ormai camminavamo da troppo tempo, senza un meta. Eravamo a gironzolare in un posto che per loro era come le loro tasche, e poi c'ero io: "catapultata" in questa situazione.

Forse era mezzogiorno, tant'è che per protestare mi sedetti su un masso di roccia compatta e lucida, convinta fosse un enorme sasso.

Volevo fargli capire che ero stanca, che ero affamata, che sono una ragazza giovane, ma con la voglia di fare niente.

Quel masso che pensavo fosse una roccia, si rivelò un trabocchetto.

In mezzo a quel percorso che stavamo facendo, spuntarono una diecina di ragazzi armati, con volti coperti dall'aria misteriosa. Ci risiamo.

"Gildor, pensavo ti servisse il nostro aiuto" sentii la voce dell'uomo che era sotto tutti quegli strati di vestiti.

"Felice di vederti anche per me eh"
Fecero per abbracciarsi.
"Allora perché hai attivato l'allarme?"
"Io non ho attivato nessun allarme. Ragazzi siete stati v-"

Il suo sguardo si fermò su di me e ad un tratto mi sentii fissata.

Il sasso era in realtà l'allarme.

"Penso sia colpa mia"
Che figuraccia.

"Non preoccuparti" disse l'uomo.
"Abbiamo seminato loro una trentina di minuti fa nella zona Ovest, vicino alla valle. Non sono in tanti ma sono ben armati"

"Grazie Fast" rispose Gildor ricambiando il suo abbraccio.

Possibile che mi viene da ridere anche per un nome del tutto innocuo?

Quando rifummo soli volevo non esistere. Mi sentivo così accaldata in faccia, che sicuramente ero un peperone.
Solo io ho il premio per le figure di merda o no?

"Break"
Gildor e Dorlas si sedettero sul terreno umido, prendendo dalle tasche un paio di panini.

Mi invitarono a sedermi tra di loro e leggermente in imbarazzo feci ciò.
Gildor era concentrato a distribuire i panini e ad aprirli.

Il suo ciuffo gli cadde sulla fronte e dovetti mandare giù un pezzo piccolo per non strozzarmi e fare altre figuraccie.

Il panini erano alla mortadella e automaticamente ricordai la scena dove incontrai Mia nel corridoio.

Mi manca. Non so se è perché mi trovo bene con lei o perché non ho mai avuto veri amici.
A volte la vita è ingiusta, ma anche nell'ingiustizia si può trovare qualcosa di giusto.

"Quindi? Mi hai sentito?" richiese Dorlas con tono pacato.

"No scusa non ti stavo ascoltando, ero assorta nei miei pensieri"

"Come è che sai tirare le frecce così bene nel bersaglio? Come è Manhattan? È stato traumatico svegliarti in un posto come questo? Gildor mi ha raccontato ogni singola cosa su di te nei minimi dettagli e ne sono rimasto affascinato. Ecco perché volevo sapere la tua versione"

"Emh... vedi"
Gildor gli aveva raccontato di me
Gildor gli aveva raccontato di me.

"È una passione fare tiro con l'arco. Mi piaceva da piccola e mi piace tutt'ora. Mi piace farlo e mi impegno, tutto qua. Del resto non so risponderti alle domande scusami"

"Fa niente" e in un batter d'occhio finimmo i nostri panini contemporaneamente.

Gildor intanto si guardava la mani come se gli facevano orrore, come se avesse fatto delle robaccie mentre con quell'altra arreggieva il panino.

"Da piccolo mio padre mi raccontava delle fiabe dove parlava degli essere umani. Non erano molto belle" riprese Dorlas

"No, infatti. La gente non è molto bella di carattere da dove vengo io"

"Non che qui sia meglio" si girò di scatto Gildor e i suoi occhi color ghiaccio mi pietrificarono.

"Andiamo, o ci perderemo il sole e poi sarà più difficile vedere e nasconderci"

Eravamo a corto di cibo ora. Se volevamo mangiare qualcosa, si doveva cacciare.

"Vi do 10 minuti di tempo per fare quello che volete, poi ci si rincammina. E te Crystal, non ti allonare se ti è possibile"

Annuii e basta. Non volevo più fare figuracce.

Dorlas si mise a gambe incrociate a strappare i pochi fili d'erba che c'erano in quel sentiero mentre Gildor, si era disteso su un tronco e con le braccia calcolava le distanze di qualcosa.

E riecco quei fuochi rossi sospesi in aria.

Portavano giù, in una valle.
Quasi ero tentanta di andarci, ma mi ero promessa di non fare figure perciò feci finta di niente e mi girai verso i miei compagni d'avventura.

"Amore sono io"
Mi rigirai, cercando voce mia madre,ma non c'era nessuno.

"Non riuscirai a vedermi, ma sono orgogliosa di te"

"Mamma dove sei?"

"Non è importante questo. Sei così bella, figlia mia. Sei identica a come eri da piccolina"

"Mamma..."

"So che ora non è un buon momento e i tuoi amici ti hanno detto di stare con loro, ma quando vedi questi fuochi, non devi fare altro che seguirli"

"Loro perché non li vedono?"

"È complicato, tu fa come ti dico io. Fidati di tua madre Crys"

Mi voltai per vedere se mi stessero guardando e in quel momento agii, sia per me, che per mia madre, volevo che fosse fiera di me; ero sulla strada giusta per la valle.

spazio autrice💖
È passato un bel po di tempo dall'ultimo aggiornamento. È iniziata la scuola ed è tutto un po' più difficile. È un capitolo di passaggio(e come ben sapete non so farli da dio ahahah) senza foto (perché non sapevo che mettere😂).

che ne pensate? Avrà fatto la scelta giusta la nostra Crystal a seguire la madre? 😍

Ciao piccoli elfiiii

Fire "L'ultima erede" {Trilogia Degli Elfi #1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora