6- La mia ispirazione

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La serata procedeva lenta e Shiloh si annoiava a morte.
Russ era completamente immerso nel suo mondo. Sorrideva, faceva foto, spiegava la linea delle auto.
Quel ruolo era cucito alla perfezione su di lui... sarebbe stato sicuramente un ottimo capo per l'azienda.
Ma Shiloh? Cosa ci faceva lì? Aveva attirato gli sguardi di uomini e donne su di sé, alcuni attratti dal suo aspetto, altri curiosi, altri ancora perché a conoscenza delle voci che giravano sulla sua relazione con Russ.
Di comune accordo avevano deciso di non spiattellare ai quattro venti la loro relazione, vuoi per privacy, vuoi per mantenere un certo equilibrio per l'azienda. Shiloh aveva compreso questa decisione, ma in momenti come quello era estenuante non potersi avvicinare al suo uomo più di un qualsiasi altro invitato.

Arrivato il momento dei saluti, Russ concluse con un bellissimo discorso dal quale trapelava tutta la sua dedizione.
Si levò un lungo applauso e i presenti si accalcarono intorno all'uomo per complimentarsi e porgere i propri saluti, catturati totalmente da lui e dalla sua presenza.

Usciti dalla sala per avviarsi alla macchina Shiloh lo baciò appassionatamente.
Voleva trasmettere al moro tutta la soddisfazione che aveva provato nel vederlo così padrone della scena durante quell'evento e che purtroppo aveva dovuto reprimere per evitare gossip inutili, e far sì che tutti si concentrassero solo sui progetti delle auto.

Si presero per mano e si avviarono verso il parcheggio quando videro, seduto su un muretto, Millard in dolce compagnia.

Era per caso uno scherzo del destino? Tra tanti posti in cui il moro avrebbe potuto appartarsi proprio di fronte alla macchina del cugino doveva mettersi?

Shiloh sentì la voglia irrefrenabile di urlare.

La bionda di prima era seduta sulle sue gambe e insieme ridevano di gusto.
Il più piccolo non aveva mai visto l'altro così rilassato. Lo sguardo perennemente corrucciato, era disteso e gli angoli della bocca sollevati aprivano un sorriso mozzafiato che metteva in mostra una fila di denti perfettamente allineati.

Per la seconda volta trovò quella scena sbagliatissima e fastidiosa.

"Mill, Kate" li chiamò Russ, per poi abbracciare entrambi.
"Sei stato fantastico questa sera." proruppe lei infastidendo ancora di più Shiloh.
Tuttavia la cosa che più di tutte lo mandava in bestia era la naturalezza con cui creava contatto fisico con Millard. Cosa aveva lei in più di tutti gli altri? Perché il moro le permetteva tali confidenze? Che fosse innamorato di lei? Probabile... era stupenda e cordiale. Millard di certo non la considerava una mocciosa.
"A differenza mia" si ritrovò a pensare.

Il più piccolo fece un passo avanti circondando la vita di Russ, ma continuando a guardare dritto negli occhi il moro.
Dopo qualche chiacchiera la bionda pose la propria attenzione su Shiloh e gli chiese "allora tu sei il fidanzato di Ru?"
Ma quanta confidenza si prendeva quella ragazza?
"Sì" rispose freddo, ma lei non si lasciò scoraggiare e continuò
"Vivete insieme? Da quello che ho capito la vostra relazione dura da un po'" gli sorrise.
Prima che Shi potesse rispondere Millard intervenne
"Dai Katy, lasciamoli in pace, avranno da fare. Andiamo a prendere la moto che ti riporto a casa" le disse distogliendo lo sguardo dal biondo per posarlo su di lei.
Shiloh non ci vide più.
"Certo che viviamo insieme." Rispose alla domanda il più piccolo.
Millard assottigliò lo sguardo.
Russ lo guardò incredulo.
"Davvero? Da quanto?" chiese lei quasi emozionata.
Russ lo guardava interrogativo allora lui gli si mise di fronte e disse "Avrei voluto dirtelo in un modo più carino" ridacchiò nervoso "ma accetto la tua proposta di vivere insieme. Certo ci saranno delle condizioni inizialmente. È giusto che capiamo se convivere faccia bene a noi e alla nostra relazione. Ma voglio provare a costruire la mia vita con te" concluse sorridendogli.
Russ dopo lo shock iniziale, gli diede un lungo bacio casto sulle labbra e gli sussurrò un milione di volte grazie tutto contento. Kate intanto applaudiva entusiasta.

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