10- Quella domenica sera

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Dopo quel drammatico evento, tutti avevano rafforzato la presa su di lui, non lasciandolo un attimo da solo.
Era diventato opprimente fare qualsiasi cosa per Shiloh... apprezzava il timore nato dal bene dei suoi cari, ma quella situazione lo distruggeva ancora di più.
Era stato incosciente, ma quella continua pressione non faceva altro che aumentare i suoi tumulti interiori.
Per giunta Russ era partito per un viaggio di affari e Millard aveva espressamente chiesto di parlare con lui.
Il piccolo ormai era certo di provare attrazione per il moro... si sentiva in colpa, ma negare i propri sentimenti sarebbe stato inutile e la forza di lottare contro sé stesso ormai l'aveva del tutto abbandonato.

Era sabato pomeriggio e mille domande affollavano la sua mente... sarebbe dovuto andare a parlare con Millard? Avrebbe dovuto dirgli cosa provava? E se lui avesse rifiutato di ascoltare le sue patetiche ragioni considerandolo patetico?

"Shi, ha chiamato Dora, tra poco sarà qui" annunciò la nonna dall'altro lato della stanza.
"Sì, me l'ha detto. Comunque Nonna devo parlarti" riferì il biondo e l'attenzione dell'anziana fu tutta per lui.

"Nonna il professore ha apprezzato molto il mio disegno, e mi ha invitato ad Amberley per mostrarlo a degli intenditori e chissà avere dei crediti per il College" disse tenendo lo sguardo sulle mani che continuavano a torturarsi nervose.
La nonna stette in silenzio per qualche minuto e il minore sospirò avvilito temendo una risposta negativa.
"Shi sarai da solo con il professore?" Chiese la donna.
Shiloh alzò di scatto la testa guardando gli occhietti verdi della nonna.
"N-no c-ci sarà a-anche M-Millard" concluse in un sussurro, abbassando di nuovo gli occhi.
"Il signor Farrell ha premiato entrambi?"
"Sì"
La nonna sorrise dolce.
"Shi, devi fare quello che ti fa stare bene. E se credi che questa occasione sia da afferrare, io sono d'accordo con ogni tua scelta" concluse avvicinandosi e lasciandogli un bacio sulla testa.
Poco dopo il campanello annunciò l'arrivo dell'amica.

"Shiloh Nur Foster" disse la riccia, seria, seduta di fronte al biondo sul letto. "dobbiamo parlare."
"Ti prego Dory non fare quella faccia, mi fai venire da ridere" disse Shiloh trattenendo a stento una risata.
"Senti un po' mocciosetto, mi stai sfidando? Vuoi provare di nuovo il mio solletico?" lo avvertì la mora ridendo sotto i baffi e avvicinandosi minacciosa.
Gli saltò addosso cominciando una lotta che lasciò Shiloh con le lacrime agli occhi e mille gridolini divertiti per sfuggire all'amica.

"Ti prego basta, basta" disse col fiato corto il ragazzo.
"Bravo, arrenditi" rispose lei soddisfatta mimando di rinfoderare una pistola.
"Scema" rise ancora lui.

"Shiloh mi vuoi dire che cosa stai combinando?" Tornò leggermente seria lei riprendendo posto sul letto.
"Penso mi piaccia Millard" disse piano.
Lei annuì stando comunque in silenzio
"Io non ho smesso di amare Russ... cioè non lo so. Io-io non s-so più chi sono, c-cosa voglio..." fece una breve pausa e poi riprese "lo sai Dora, Russ mi ha attratto fin da subito per la sua bellezza... Millard è diverso. Millard lo sento. Lo sento in ogni parte di me. Ti sembrerà una cazzata quella che sto per dirti, ma io sento davvero le farfalle nello stomaco quando lo vedo." La guardò negli occhi.

"Shi, penso di aver notato questa cosa già tempo fa. Da amica dovrei dirti che stai facendo una cazzata. Che potresti perdere Russ... ma da migliore amica ti dico buttati e dai retta ai i tuoi sentimenti."
Gli sorrise lei.
"Non so cosa provo di preciso. Magari è solo un momento...chissà... però Millard è così..."
"Un figo da paura. In un'altra vita, voglio nascere te." rise Dora facendo un finto broncio.
"Ma che dici. Lui mi considera solo un moccioso." disse il biondo improvvisamente rattristo.
"Sei proprio un idiota. Tu non ti rendi conto delle potenzialità che hai. Sei speciale Shiloh e io ti voglio un'infinità di bene"
"Anche io te ne voglio" si sporse verso di lei stringendola stretta con gli occhi leggermente lucidi.

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