23- I pezzi mancanti

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"Shiloh hai finito? Perderemo l'aereo, me lo sento..." gridò Brando dalla sala da pranzo, mentre picchiettava incessantemente le dita sulla superficie lucida del tavolo.
"Ho quasi fatto" gridò a sua volta il biondo dal bagno, sputando il dentifricio e sciacquandosi la bocca.

Dopo quella struggente notte d'amore trascorsa con Millard, il moro dopo il loro addio gli aveva fatto recapitare una rosa bianca e un biglietto con poche semplici righe: « Sei e sarai sempre l'amore più grande della mia vita. Il tuo cuore l'hai scambiato con il mio, sarai sempre il mio più grande rimpianto e la forza che mi farà svegliare di mattina. Ad ogni mio respiro ti amerò sempre di più, meriti il meglio.»

Shiloh dapprima era rimasto senza fiato, baciando più volte quel pezzo di carta stropicciata, poi sotto lo sguardo esterrefatto dell'amico aveva letto quelle parole ad alta voce ed era scoppiato in un pianto isterico...
Brando aveva cercato in tutti i modi di farlo ragionare, promettendogli che anche nella sua vita sarebbe finalmente sorto il sole... e dopo aver consumato pacchi interi di fazzoletti e ripetuto per milioni di volte "perché a me?" oppure "lo amo così tanto" e ancora "e se dovesse andare male? Se il destino ci volesse separati?" si era alzato dal pavimento un po' barcollante e aveva raccolto tutto il proprio animo battagliero prenotando per il giorno dopo un viaggio per Londra.

Mentre prendeva posto sul proprio sedile e leggeva l'ultimo messaggio di Russ che gli aveva chiesto di avvertirlo una volta atterrato, ripensò al paradosso che era l'amore che provava per Millard...
ripensò a sua nonna che per tutta la vita gli aveva assicurato che l'amore vero esisteva e di come prima o poi avrebbe stravolto la vita di ognuno...
ripensò a Dora e Ricky e alla bella notizia che gli avevano dato sulla gravidanza dell'amica...
Sembrava che a poco a poco tutto stesse tornando al proprio posto, tutti i tasselli di quell'enorme puzzle che era la vita, stesse per essere completato...

"Shi tutto ok?" Chiese Brando, guardandolo con i suoi occhietti vispi e un po' preoccupati.
"Eh? S-sì...è l'aereo..." mentì il biondo, addolcendo lo sguardo.

Il moro lo squadrò per qualche secondo, poi sembrò credere alla sua versione, tornando a giocherellare con il sedile su cui era seduto.
Shiloh sorrise davanti alla spontaneità e purezza del suo migliore amico, ringraziandolo mentalmente per tutto quello che aveva fatto per lui in quegli anni.

Il viaggio procedette lento e ricco di interrogativi...
il biondo si domandò più volte se finalmente la sua strada e quella di Millard avrebbero potuto collidere, se finalmente avrebbero vissuto il loro amore senza remore.

All'uscita del gate Russ li accolse con un sorriso enorme sulle labbra.

"Shi, quanto tempo" disse contento il maggiore, dandogli un leggero abbraccio e guardandolo ammirato.
Shiloh non riuscì a non notare qualche piccolo cambiamento che il tempo aveva lasciato sul viso dell'uomo... erano anni che non si vedevano dal vivo, ma la sua presenza impeccabile e l'aura di fascino che lo circondavano rimanevano sempre qualcosa di estremamente vivido.

"Ti trovo benissimo... lui è Brando" gli disse facendosi di lato e permettendo al suo amico di stringere la mano del maggiore.
"È un piacere conoscerti. Io sono Russ"
"I-io sono Brando" rispose il minore, ricambiando la stretta un po' titubante.

Rimasero a guardarsi per qualche secondo, specchiandosi l'uno negli occhi dell'altro.
Occhi verdi e occhi cioccolato che si studiavano per la prima volta, sensazioni nuovissime e improvvise a stravolgere entrambi...

"Ehm-ehm... ragazzi... dovremmo andare..." li destò il biondo cercando di essere meno invadente possibile, sorridendo internamente per la reazione che avevano avuto i due.

Russ senza dire una parola li precedette, facendogli strada verso il parcheggio.

"Tu hai lasciato questo grandissimo pezzo di manzo? Tu sei un abominio della natura. Tu dovresti vergognati" gli sibilò Brando in un orecchio evidentemente scombussolato da quell'incontro.

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