24- Nel bene e nel male, sempre con te

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"Millard, devo parlare con te." disse l'uomo dai capelli sale e pepe, guardandolo serio.
"Adesso?" rispose incolore, posando lo straccio con il quale stava lucidando lo specchietto della sua moto.

"Durante il nostro viaggio." rispose il maggiore.

"Quale viaggio?" si intromise la giovane figlia di DiMuzio, facendo il suo ingresso dalla porta del garage.

"Quello che faremo io e Millard a Londra. Prendi il necessario, partiremo tra due ore." confermò voltando le spalle ai due e facendo per uscire dallo stanzino.

"Ma che stai dicendo papà? Oggi pomeriggio dobbiamo andare a vedere l'abito e scegliere il colore degli inviti..." disse la ragazza, seguendo il padre verso la porta.
"Queste sono solo stupidaggini." Inveì infastidito guardandola negli occhi e gelandola sul posto. "Ci sono affari di mezzo Lucylla. Tra poco io e Millard andremo a Londra."

"Allora vengo con voi! Lui è il mio futuro marito..."
"Tu non verrai proprio da nessuna parte. Fine del discorso." troncò velocemente.
"Ma..."
"Fine del discorso." ribadì freddo. "Millard tra un'ora ti voglio pronto." concluse abbandonando definitivamente il garage.

"Ma tu non dici niente?" chiese lei stizzita, rivolgendosi al suo promesso sposo.
"Quello che tuo padre ordina, io eseguo,no? È stato così anche per il matrimonio se non sbaglio." le rispose ironico, lasciandola da sola e gettando la pezza sporca di grasso in un cestino lì vicino.


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"Perché stiamo andando a Londra?" chiese Millard, guardando il paesaggio dall'alto, che al prendere quota dell'aereo diventava sempre più minuscolo.

"Lo vedrai." rispose brevemente, abbassando la mascherina nera sugli occhi e impedendo al più piccolo di chiedere qualsiasi altra cosa.

Durante il viaggio non ci furono parole tra i due, solo un breve pranzo, qualche sguardo fugace e pensieri che si susseguirono veloci e affollarono le menti di entrambi.

"Millard, non so cosa accadrà... so solo che in questi quattro anni ti sei mostrato davvero un uomo in gamba." proruppe all'improvviso Johnny, non riuscendo tuttavia a far incontrare i suoi occhi con quelli di pece dell'altro.

"Perché mi dice questo?" domandò stranito l'altro.
"Tra poco tutte le risposte che cerchi da sempre avranno un senso." gli disse, questa volta incatenando i suoi occhi taglienti con quelli in tempesta di Millard.


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"Non ho mai avuto così tanta ansia in vita mia. Neppure quando Lady Gaga ha annunciato il suo nuovo tour mondiale, neppure quando Zayn ha deciso di lasciare i One Direction, neppure quando..."

"BRANDO PUOI STARE ZITTO PER CINQUE SECONDI?" gridò Shiloh esasperato, continuando a girovagare per casa con il cellulare tenuto in alto, cercando di recuperare qualche tacca.

"Cattivo." Pigolò l'altro, incrociando le braccia come un bambino e facendo musino.

"Chi di voi vuole del succo?" si intromise Russ, prendendo la miscela ai frutti di bosco dal frigorifero.

"Iooo" ululò il minore, alzando la mano improvvisamente contento, riuscendo a strappare un sorrisetto divertito al più grande.

"STA SQUILLANDO USCITE FUORI IMMEDIATAMENTE" gridò Shiloh, facendo sobbalzare i presenti per l'improvviso aumento di due ottavi di voce che aveva usato.

"Ma cosa urli? Tu sei davvero..."

"BRANDO VAI FUORI!" gridò ancora piantando la faccia nella finestra, cercando di non perdere la linea che miracolosamente il suo cellulare aveva recuperato.

Russ con una risatina isterica, prese per la mano l'italiano conducendolo al più presto fuori dalla cucina, scongiurando un possibile omicidio visti gli sguardi iniettati di sangue che i due si stavano rivolgendo.

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