21- Filo rosso

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Quattro anni dopo...

"Brando, esci dal bagno! Saranno due ore che sei lì dentro, ricorda che le bollette le paghiamo insieme!" gridò Shiloh dalla camera adiacente, esasperato.

"Due minuti ed esco!" cantilenò l'altro e poi continuò "Ricorda tesorino che stasera ci saranno tantissimi pezzi grossi e la mia carriera da modello non si costruisce da sola."

Per tutta risposta spalancò la porta del bagno uscendo da una nube di vapore e profumo, facendo una serie di pose buffissime e fiondandosi subito dopo sul biondo, stampandogli un casto bacio sulle labbra.

"Smettila scemo! Sai che mi fa schifo." lo spinse via, pulendosi la bocca con il dorso della maglietta.
"Ma se sei gay! Schifo cosa?" Lo riprese l'altro fintamente offeso.

"Comunque stai benissimo Bra'. Se non ti notano stasera sono davvero dei deficienti." gli disse sincero e con un dolcissimo sorriso ad adornargli il bel volto.

Aveva lasciato Londra da quattro anni ormai.

Dopo l'abbandono dell'amore più grande della sua vita, aveva deciso di voltare totalmente pagina e ricominciare daccapo.
Si era rimboccato le maniche e aveva accettato la borsa di studio in Italia, trasferendosi a Firenze.

All'inizio era stata davvero dura...lasciare i suoi migliori amici, la casa di sua nonna, Russ, la sua vita e le sue abitudini per abbracciare qualcosa di completamente ignoto... anche imparare una lingua del tutto sconosciuta era stata un'impresa.

Tuttavia, se si fosse guardato alle spalle in quel momento e avesse potuto incontrare il sé appena diciannovenne del passato, gli avrebbe dato una pacca sulla spalla e gli avrebbe assicurato che anche per lui sarebbe sorto il sole.

Appena atterrato in Italia era stato per un brevissimo periodo totalmente solo... per fortuna il destino gli aveva riservato Brando come coinquilino e da allora non si erano più lasciati.
Il moretto, così come lui, si era trasferito da Napoli per studiare all'Accademia... anche se il suo grande sogno era quello di diventare un modello di fama mondiale.

Era bello Brando, bello e di una purezza d'animo impressionante.

L'aveva accolto da subito nella sua pazza vita come un fratello, leccando le ferite che altri gli avevano lasciato sulla pelle, prendendosi cura di lui e ascoltandolo ogni qualvolta ne sentiva il bisogno...magari davanti a una tazza colma di gelato al cioccolato.

Entrambi si erano laureati in Arti Visive l'anno precedente e adesso il biondo si stava specializzando in pittura mentre l'amico in restauro.

Il suo sogno, visto con gli occhi di un ventitreenne, non sembrava poi così lontano.

"Hey bello addormentato, datti una mossa non voglio arrivare in ritardo per colpa tua!" lo rimbottò Brando, destandolo dai suoi pensieri.

"Vado,vado" rispose Shiloh, fiondandosi in bagno.

Quello a cui stavano per partecipare era un evento molto importante nel mondo della moda.
Brando era in fibrillazione da due settimane ripetendo in continuazione di quanto fossero stati fortunati a ricevere l'invito, di quanto quella serata avrebbe potuto cambiargli la vita, di come avrebbero assaporato un pizzico di vita mondana...

Si guardò allo specchio e come sempre la figura che gli tornò indietro era sempre un po' infantile.
I tratti delicati e morbidi non erano mutati per niente in quegli anni, se non per i capelli che aveva deciso di scurire.
I suoi occhi continuavano ad essere azzurri e luminosi, il suo nasino all'insù, il viso morbido e le labbra piene... per non parlare del fisico...oltre all'accentuarsi dei fianchi incarnati era solo cresciuto di qualche centimetro.

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