15- Buon compleanno

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Non avevano fatto l'amore e nemmeno avevano evoluto il loro rapporto... semplicemente erano tornati alle loro vite.

Era trascorso un mese esatto da quelle dichiarazioni, dai baci, dalla passione, dalle confessioni fatte, semplicemente dallo essersi scoperti, ma ciascuno era stato troppo codardo per decidere davvero di provarci, per decidere di abbandonare la sicurezza della propria quotidianità e gettarsi a capofitto in qualcosa di così grande e oscuro.

Con gli occhi colmi d'amore Millard osservava il suo biondino... non aveva avuto il coraggio di rispondergli di sí, di rispondergli che moriva dalla voglia di fare l'amore con lui, di perdersi e ritrovarsi in lui, di risalire a galla per lui.

Semplicemente se l'era lasciato sfuggire dalle mani, attimo dopo attimo, giorno dopo giorno.

Shiloh intanto aveva imparato a fingere di stare bene anche senza di lui, a fingere di considerarlo solo uno stronzo senza cuore, a fingere di non provare quei sentimenti così intensi, a fingere di amare una vita spaccato a metà, non vissuta per davvero.

"Shiloh tra due giorni è il tuo compleanno" urlò Dora emozionata.
"Non so se ho intenzione di festeggiare il fatto che la mia vita si stia riducendo irrimediabilmente" rise lui accompagnato da Ricky, beccandosi poi uno scappellotto dietro la nuca.
"Ahia! Tieni a posto le zampe, brutta manesca." disse massaggiandosi la parte lesa.
"Potremmo andare al White Moon..." propose lei pensierosa
"Lo sai che la nonna preparerà la torta e sicuramente Russ vorrà darmi gli auguri in modo speciale, quindi no grazie. Rifiuto la gentile offerta" disse sorridendo angelico.

In realtà il solo pensiero di poter incontrare Millard, anche il giorno del suo compleanno, gli provocava una morsa soffocante alla gola.
"Non festeggerai il tuo compleanno chiuso in casa e senza i tuoi amici! Quindi stai sicuro che ti trascinerò con la forza da qualche parte se necessario" affermò battagliera la mora.

Shiloh deglutì titubante.







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"Buongiorno e auguri amore mio" gli sussurrò Russ in un orecchio, dandogli poi un piccolo bacio.
Shiloh sgranò leggermente gli occhi e la bocca alla vista di quella sorpresa.
Una torta enorme ricoperta di panna e tante fragoline faceva la sua bella figura al centro del tavolo egregiamente allestito.
Tanti petali ricoprivano la stoffa della tovaglia ricamata e tutt'intorno palloncini dorati fluttuavano lenti creando una bella atmosfera.

"Tutto questo per dimostrarti quanto tu sia importante nella mia vita. Vieni" disse prendendolo per mano.
Estrasse un pacchetto dalla tasca dei pantaloni e lo porse al più piccolo che con mani leggermente tremanti lo prese.
Era un orologio, un orologio molto costoso tutto intarsiato e rivestito di piccoli diamanti.
"Tu sei il mio diamante e questo è il mio dono per te" gli disse Russ sorridendo dolcemente.
"I-io non so c-cosa dire... grazie" disse guardandolo con gli occhi lucidi abbracciandolo, ma con un magone all'altezza del cuore talmente forte da fargli mancare l'aria.

Aveva provato a non pensarci.
A fingere di stare bene, ma la verità veniva prepotente a galla.
Tra quelle braccia, con quell'orologio così costoso al polso e una stanza allestita in suo onore qualcun altro si sarebbe sentito il più fortunato del mondo, ma non lui.
Ormai quelle braccia non erano più in grado di dargli quel calore e quella forza, non erano più in grado di scuoterlo nel profondo come un tempo, di fargli sentire la necessità di volerne ancora e ancora e ancora.

Russ prese a baciargli il collo lascivamente, infilandogli le mani sotto la giacca del pigiama che indossava.
Dapprima cercò di rispondere alla passione del suo uomo, scacciando tutti i pensieri che gli passavano per la testa in quel momento, ma poi un paio di occhi color carbone gli si conficcarono nella testa come spine e quindi scivolò via da quell'assalto erotico.

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