Subito quindi mi guardo intorno e resto immobile sulla soglia della porta.
La stanza era il doppio di quella che condividevo con le mie due amiche ed era anche molto più ordinata della nostra in verità.Al centro c'era un letto enorme coperto da una coperta grigia e bianca e poi c'erano delle luci appese dietro il letto.
Subito quindi mi faccio coraggio e inizio a guardare il tutto un po' più da vicino, subito mi avvicino al letto e al centro noto una cornice con all'interno una foto.
Spinta dalla curiosità prendo la cornice e osservo la foto.
Due bambini quasi identici si sorridevano mentre si tenevano per mano.
Uno di quei bambini assomigliava al ragazzo della hall e non so per quale strana ragione, ma una lacrima scende dai miei occhi fino a cadere sulla foto.
Subito quindi asciugo velocemente la foto e la poggio poi sul piccolo comodino di legno bianco, subito dopo quel gesto a passi veloci mi dirigo verso il bagno.Appena apro la porta del bagno il suo inconfondibile odore mi travolge, adesso ne ero certa, la stanza era sua e non di suo fratello Roland.
Resto per pochi secondi a guardarmi allo specchio, ero fradicia, tutti i miei vestiti era zuppi per non parlare dei capelli poi...
Poco dopo essermi guardata allo specchio ed essermi mentalmente insultata per le pessime condizioni in cui mi trovavo, chiudo la porta e inizio a sfilarmi da dosso tutti i vestiti che lascio poi cadere a terra.Subito poi apro l'anta della doccia ed entro aprendo l'acqua calda.
La doccia era enorme, tanto grande da far entrare anche due persone e poi le porte erano tutte trasparenti, praticamente se fosse entrato qualcuno mi avrebbe vista nuda...Subito quindi inizio a lavarmi velocemente e proprio come di routine inizio a cantare mentre l'acqua calda scivola velocemente sul mio corpo portando la mia temperatura alle stelle.
Subito il vapore fa oscurare un po' le porte e questo mi rassicura un pochetto, almeno adesso si era creato un effetto vedo non vedo.Proprio quando però decido di chiudere l'acqua un rumore attira la mia attenzione.
Subito quindi esco dalla doccia avvolgendo il mio corpo in un bianco asciugamano, sembra fatto proprio apposta per me, era della mia esatta misura.
Subito poi pettino un po' i capelli bagnati e solo dopo aver asciugato i piedi apro la porta.Nell'esatto momento in cui la porta si apre una grandissima nuvola di vapore si dissolve nella grande camera, appena però sparisce del tutto lo vedo.
Vedo quel ragazzo della hall a pochi metri di distanza da me che non toglie neanche un secondo i suoi grandi occhi dai miei.
Nonostante tra di noi non ci fosse nessun contato mi sento subito in imbarazzo e con le braccia cerco di far scendere un po' l'asciugamano che mi fasciava solo la metà delle cosce.D'improvviso mentre ero indaffarata a coprirmi sento i suoi passi allontanarsi sempre di più fin quando poi non sento il rumore della maniglia che si abbassa.
Subito quindi alzo il viso verso le sue spalle e con una flebile voce gli dico: <<Aspetta>> mi fermo un secondo per aspettare la sua reazione che non tarda ad arrivare.
Difatti subito gira il viso verso di me ed inizia a squadrarmi.Subito quindi ingoio un groppo che si era formato in gola e gli dico: <<Scusami, ma Roland mi ha letteralmente trascinata qui>> mi fermo un secondo per cercare di nascondere il mio imbarazzo e poi continuo dicendogli: <<Potresti per favore dirmi dopo posso trovare il phono?>>
Di tutta risposta le guance del ragazzo si colorano un po' di rosso e poco dopo mi dice: <<Apri quel mobile in alto, dovrebbe essere lì>>
Subito dopo la sua risposta abbasso il volto ormai imbarazzata al massimo, e nel farlo vedo una scritta grigia ricamata sopra l'asciugamano.Shawn.
Appena leggo quel nome resto pochi secondi a fissare quella scritta fin quando poi non mi si illuminano gli occhi, le cinque lettere che avevo trovato erano tutte scritte qui per formare il suo bellissimo nome.
La lettera S che avevo trovato il terzo giorno, la lettera H che avevo trovato il secondo giorno, la lettera A che avevo trovato poche ore fa, la lettera W e la N che avevo trovato il quinto giorno e infine la lettera S che avevo trovato il quarto giorno.
Tutte loro erano scritte qui, era questo il suo fottutissimo nome, Shawn.Subito quindi alzo nuovamente il volto verso di lui e nel farlo noto che si trovava sulla soglia della porta ormai aperta, quindi subito alzo di poco la voce e portandomi i capelli bagnati dietro le orecchi gli dico: <<Posso farti una domanda?>>
Subito il ragazzo dalla sciarpa bianca, cioè volevo dire Shawn si gira e con un sorriso beffardo stampato in volto mi dice: <<Me l'hai appena fatta>>Questo ragazzo sapeva essere veramente odioso e sfacciato, ma forse era proprio questo che mi piaceva, era imprevedibile, poteva essere dolce o cattivo, affettuoso o beffardo, questo l'avresti potuto scoprire soltanto da sola.
Subito dopo aver detto questo esce lentamente dalla stanza e proprio quando sta per chiudere la porta gli pongo la fatidica domanda: <<Ti chiami Shawn?>>
Appena quel ragazzo sente pronunciare il suo nome si gira e solo dopo avermi sorriso in modo dolce chiude la porta lasciandomi così nuovamente da sola in una grande stanza.
Sì, ero sicura, era questo il suo nome.
Finalmente avrei avuto un nome da pronunciare per poterlo chiamare.Subito mi risveglio dai miei pensieri e entrando in bagno mi accorgo di non avere vestiti e intimo da indossare.
Esco quindi nuovamente dal bagno e sul letto noto una mia mutandina e un pigiama enorme che non era assolutamente il mio.
Subito però prendo il tutto e portando il pigiama al naso sento il suo odore, era ovunque e proprio per questo era diventato sicuramente la mia fragranza preferita.Subito dopo averlo odorato e aver constatato che era il suo, tolgo l'asciugamano dal mio corpo e solo dopo essermi asciugata infilo velocemente il tutto.
Resto un po' a guardarmi allo specchio o per meglio dire inizio a fissare quel bellissimo pigiama.
Era azzurro con qualche sfumatura di bianco e all'interno era fatto tutto di pelliccia.
Era bellissimo e caldissimo allo stesso tempo.Subito dopo aver guardato il pigiama prendo il phono dal mobile che mi aveva indicato Shawn e inizio ad asciugare i capelli.
In men che non si dica i miei lunghi capelli castani si asciugano, quindi poso il phono al suo posto, raccolgo i miei vestiti da terra e li infilo nella lavatrice che si trovava vicino alla doccia, la faccio subito partire dopo aver messo il detersivo e poi ritorno di fronte allo specchio per poter pettinare i capelli.Appena finisco di fare tutto esco dal bagno e mi affaccio alla finestra che si trovava poco più in là del grande letto.
Mi appoggio con le braccia sul davanzale della finestra e abbassando di poco la testa vedo Shawn seduto sotto il mio inconfondibile albero intento a godersi il rumore dei tuoni ormai lontani.Il mio albero era probabilmente il rifugio di entrambi, forse quel giorno che decisi di sedermi lì era semplicemente il destino che non vedeva l'ora di finirla di far ingarbugliare i nostri fili rossi.
Era così misterioso quel ragazzo, ed io avevo voglia di entrare nella sua testa, volevo capire a cosa pensava quando mi guardava o semplicemente a cosa pensava quando guardava le stelle, beh forse quando guardava le stelle potevo immaginare ciò che cercasse, la stessa cosa che probabilmente cercavo io...
Subito dopo averlo ammirato in tutta la sua calma mi dirigo verso il suo letto e delicatamente mi siedo sopra, dopo poco mi stendendo poggiando poi la testa sul suo morbido e profumato cuscino.
Angolo autore
Per fili rossi intendo la leggenda giapponese del filo rosso che probabilmente tutti noi possediamo.
Spero conosciate questa leggenda perché a parer mio è davvero affascinate.
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//Viaggio tra le montagne// Shawn Froste, Inazuma Eleven
FanfictionUn gruppo di amici, tutti legati da un'unica passione. Un viaggio che porterà confusione, delusione e promesse come se fosse un freddo gelido e probabilmente farà anche sbocciare fiori... Il destino dipende solamente da noi, ognuno ha già in mente u...