Noi

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Appena poggio la testa sul suo morbido cuscino, chiudo gli occhi e cerco di dormire.
Appena però stavo quasi per addormentarmi sento un rumore provenire dalla porta.
Subito alzo il viso per vedere cosa, stava succedendo e in men che non si dica vedo la maniglia della porta abbassarsi.
Subito quindi mi stendo nuovamente sul letto e chiudo gli occhi per far finta di star dormendo.

Appena la porta si apre i rumori cessano, subito mi assale la voglia di poter aprire gli occhi per vedere cosa stava succedendo intorno a me, ma non lo faccio.
Dopo pochi secondi sento il rumore della porta che si chiude e i suoi passi farsi sempre più vicini fin quando poi un lato del letto non si abbassa facendomi capire che si era appena seduto al mio fianco.

Appena si siede al mio fianco il suo fottutissimo odore mi manda in estasi e, proprio quando ero tentata dall'aprire gli occhi Shawn poggia una mano tra i miei capelli ed inizia ad accarezzarli con carezze che diventano sempre più dolci.

A quel contatto subito un brivido si impossessa del mio corpo e cazzo, vorrei poter restare così per sempre!
Io e lui soli e distanti dal mondo e dai problemi.

D'improvviso il ragazzo dalle mani gelide inizia a canticchiare una canzone sotto voce.
<<In my dreams
You're with me
We'll be everything I want us to be
And from there, who knows?
Maybe this will be the night
That we kiss
For the first time
Or is that just me
And my imagination?>>

Appena il ragazzo dalla sciarpa bianca finisce di cantare sottovoce quella splendida canzone subito, senza volerlo, si stampa sul mio volto un dolce sorriso.
Era alquanto buffo pensare che questo ragazzo chiamato Shawn avesse appena cantato una canzone di un ragazzo col suo stesso nome, Shawn Mendes.

Appena il ragazzo della hall si accorge del mio sorriso smette subito di toccarmi i capelli e velocemente si alza dal letto lasciandomi così da sola.
Subito quindi apro gli occhi e mi alzo per poterlo guardare o meglio per potergli guardare le spalle.

Dopo essersi allontanato da me si era avvicinato alla finestra che pochi istanti prima avevo lasciato aperta.

Chissà se quella canzone che aveva cantato la pensava davvero...

Appena ritorno con la testa sulla terra mi schiarisco un po' la gola tossendo leggermente e poi pian piano mi avvicinò al suo corpo.
Quando finalmente mi trovo dietro di lui decido di fare una cosa.
Mi alzo un po' sulle punte e subito poi lo abbraccio da dietro la schiena poggiando dunque la mia testa sulla sua spalla e il mio esile corpo contro la sua schiena.

Restiamo così per infiniti minuti, entrambi non avevamo intenzione di muoverci perché sembra che finalmente tutto combaciasse, il nostro puzzle forse era finalmente completo.
D'improvviso però il ragazzo mi prende le mani e allontanandosi dal mio abbraccio si gira e subito poi mi prende bruscamente per i fianchi e mi sbatte al muro.

In men che non si dica mi ritrovo spiaccicata alla parete con le sue braccia strette intorno ai miei fianchi.
Restiamo così, stretti e in silenzio per infiniti minuti fin quando poi una protuberanza non inizia nuovamente a farsi sentire.
Appena entrambi realizziamo cosa sta succedendo non ci allontaniamo, anzi, improvvisamente il viso di Shawn si fa sempre più vicino al mio.
I nostri nasi si sfiorano proprio come la prima volta e solo quando i nostri respiri si mescolano inizio ad azzerare anche io le distanze.

Proprio quando però le nostre bocche stavano per sfiorarsi qualcuno apre con violenza la porta che Shawn aveva precedentemente socchiuso e con voce allegra dice: <<Su fratellino, vieni giù per cenare>>

Roland.

Appena entrambi sentiamo la sua voce ci allontaniamo portando così tra i nostri corpi ben 50 centimetri di distanza o poco più.
Appena Roland però si accorge di me, mi fa un sorriso imbarazzato e subito esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Cazzo, le nostre bocche erano così vicine questa volta!

Subito dopo aver realizzato quello che stava succedendo tra me e lui, ci scambiamo uno sguardo imbarazzato e avvicinandomi velocemente alla porta, senza guardarlo negli occhi gli dico: <<Oh ehm io v-vado...>>
E subito poi senza, aspettare una sua, risposta, apro la porta ed esco.

Appena chiudo la porta, alle mie spalle mi poggio vicino e solo dopo aver lasciato scappare un enorme sospiro dalle mie labbra, mi allontano e vado giù nella sala per cenare.

Dopo cinque minuti mi ritrovo nella sala per cenare, subito entro e vedendo le mie amiche già sedute ai loro posti le raggiungo.
Appena mi siedo noto che tutti i calciatori della nostra squadra non erano seduti a tavola quindi, rivolgo subito uno sguardo confuso alle mie amiche e dico loro: <<Ragazze, ma Mark e gli altri?>>
Subito Celia mi sorride e con voce un po' triste mi dice: <<Il mister Trevis ha chiamato me e Silvia poco fa, ci ha detto che hanno avuto un contrattempo e che quindi arriveranno più tardi...>>
Di tutta risposta mi limito ad annuire e con la testa ancora a quello che stava per succedere poco fa inizio a mangiare il pollo che si trovava nel piatto davanti a me.

Il pasto fila liscio, le mie amiche non mi fanno domande ed io non accenno a dir loro nulla, ero ancora confusa di mio.

Appena finiamo di mangiare sotto lo sguardo confuso delle mie amiche mi alzo e con lo sguardo inizio a cercare il ragazzo della hall, Shawn.
Per mia sfortuna non lo trovo, forse era già salito o forse, non era mai sceso.

Improvvisamente Silvia mi tocca una, spalla, e curiosa mi chiede: <<Stai cercando quel ragazzo dalla sciarpa biabca?>>
Di tutta risposta annuisco e da lontano, guardando fuori la finestra noto che le stelle erano più luminose del solito.
Subito quindi mi allontano dal tavolo e con voce determinata dico alle mie amiche: <<Questa è la nostra ultima sera qui, vado in camera a prendere gli stivali per la neve ed esco>>
Subito poi senza aspettare una risposta mi avvicino all'uscita e subito poi corro nella mia camera per prendere gli stivali neri.

Appena li prendo li infilo e velocemente esco fuori.
Appena esco alzo subito la testa verso il cielo e noto milioni e milioni di stelle luminose come non mai brillare in tutta la loro bellezza.
Poco dopo abbasso la testa e senza una meta inizio a camminare.
Dopo pochi minuti mi ritrovo su una piccola collinetta di neve recintata da un'alta ringhiera tutta innevata.

Senza aspettare altro mi siedo sulla neve gelida e portandomi le gambe al petto alzo la testa e cominciò a guardare di nuovo le stelle.

D'improvviso, dopo parecchi minuti vedo un ragazzo avvicinarsi alla ringhiera per poi appoggiare le braccia incrociate sopra e subito dopo portare proprio come me la testa verso il cielo.

Come al solito era Shawn che proprio come me sembrava attratto dalle stelle.

Senza aspettare altro mi alzo e lentamente mi avvicino al suo corpo, mi metto come lui con le braccia incrociate sulla ringhiera, però invece di posare lo sguardo su quelle infinite stelle luminose, decido di posarlo su di lui.









Angolo autore
Ah se solo Roland non fosse sbucato dal nulla...

//Viaggio tra le montagne// Shawn Froste, Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora