Lacrime

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Dopo poco distolgo subito lo sguardo e torno a fissare le infinite e luminose stelle lontane anni luce da noi.
Resto così fin quando poi un'idea inizia a ronzarmi in testa.
Io amavo le stelle per diversi motivi, mentre lui perché le amava?

Subito quindi mi giro nuovamente verso Shawn e sospirando gli dico: <<Trovo che le stelle siano stupende>> mi fermo un secondo per aspettare una sua risposta che però non arriva.
Si gira soltanto verso di me per pochi secondi, mi fissa negli occhi e poi distoglie nuovamente lo sguardo ritornando a guardare le numerosissime stelle.

Subito quindi sospiro nuovamente e appoggiando la testa sulle braccia continuo dicendogli: <<Lasciami indovinare tra le stelle cerchi qualcuno che non c'è più vero?>>
E subito dopo mi lascio scappare un altro sospiro lungo e profondo.
Dopo aver sentito le mie parole il ragazzo dalla sciarpa bianca si gira subito verso di me e finalmente inizia a parlare.

<<Come fai a saperlo?>>
Mi chiede improvvisamente con quella sua voce roca e dannatamente bella.
Di tutta risposta mi giro verso di lui e solo dopo aver portato una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro gli dico: <<In verità non so nulla, ho tiratato ad indovinare...>> mi fermo per poco giusto il tempo di girarmi nuovamente a guardare le stelle e poi continuo dicendogli: <<Ho pensato semplicemente che tu come me le guardassi per un motivo che non è assolutamente stupido>>

Subito dopo quelle mie parole vedo Shawn allontanarsi dalla piccola ringhiera per poi appoggiarsi al tronco di un albero enorme poco lontano da me.
Poco dopo sento il suo sguardo caldo sul mio corpo quindi, subito mi giro verso di lui e con gli occhioni lucidi gli dico: <<Tuo fratello Roland ti ha detto che ero qui?>>

Poco dopo la mia domanda vedo i suoi occhi spostarsi subito sulle mie mani e, continuando a fissarle mi dice: <<Mio fratello...>>
Subito poi dopo un momento di insicurezza, alza nuovamente lo sguardo verso il mio viso e continua dicendomi: <<In verità stavo per farti la stessa domanda Anna>>

Di tutta risposta inclino di poco la testa verso destra e con un'espressione e un tono confuso gli dico: <<Mi stavi per chiedere se Roland mi avesse detto di venire qui?>>
Subito il ragazzo della hall per rispondermi annuisce solamente.

Perché mai suo fratello mi avrebbe dovuto dire di venire qui...

Subito quindi mi avvicino un po' a lui e solo quando tra di noi ci sono una ventina di centimetri di distanza gli dico: <<Roland non mi ha detto nulla, sono venuta qui da sola>>
E subito poi mi giro per andare nuovamente al mio posto, ma nel farlo Shawn mi blocca prendendomi per un polso.

Restiamo entrambi immobili fin quando poi Shawn mi costringe a girarmi e subito poi mi tira verso di lui.
Adesso i nostri corpi quasi si toccano a causa della vicinanza.
A interrompere il silenzio di quel momento e proprio Shawn che lasciandomi il polso mi dice: <<Nessuno conosce questo posto ad eccezione di Roland e la mia famiglia>>

Roland e la sua famiglia?
Come immaginavo, Shawn non era il vero fratello di Roland e questo spiegava anche la sua insicurezza nel chiamare Roland fratello e la foto di quei due bambini simili che avevo visto poco fa.

Subito poi il ragazzo vedendomi confusa mi stringe una mano e, portandomi sotto la folta chioma innevata dell'albero mi dice: <<Mia mamma mi diceva sempre che qui lei e papà si erano conosciuti.
Mi ripeteva, sempre una leggenda su questa collinetta innevata...>>
Subito poi il ragazzo della hall allontana i suoi occhi azzurri e grigi dai miei e guardando altrove lo sento sospirare profondamente.

Di tutta risposta mi avvicino ancora di più a lui fino a poter sistemarmi tra le sue gambe e solo dopo avergli preso il volto tra le mani e averlo così potuto guardare negli occhi, sottovoce gli dico: <<Ti va di raccontarmi questa leggenda?>>
Di tutta risposta il ragazzo si limita, ad annuire e solo dopo aver posato le mie braccia sulle sue spalle mi dice: <<La mia mamma mi diceva sempre che su questa collina chi si incontrava per caso non si sarebbe mai più perso nonostante tutto>>
Resta pochi secondi in silenzio e poi continua dicendomi: <<Io non credo a nulla, ma a quella leggenda ho sempre creduto perché sui miei genitori aveva realmente avuto effetto...>>

Appena Shawn finisce di raccontare velocemente quella piccola leggenda il mio cuore perde più di un milione di battiti.

Subito però prendo parola e sorridendo, in modo scherzoso gli dico: <<E quante ne hai incontrate qui Shawn?>>
Di tutta risposta il ragazzo mi accarezza dolcemente il viso e con un dolce sorriso mi dice: <<Solo te>>
Subito poi mi prende per i fianchi e mi spinge contro il suo petto.

Restiamo abbracciati per minuti che sembrano ore, il dolce suono del battito del suo cuore era appena diventata la melodia più bella che io avessi mai ascoltato in vita mia.
Improvvisamente però il suoi respiri si fanno sempre più accelerati, poteva significare una sola cosa, stava piangendo.
Subito quindi alzo il mio viso verso il suo e in men che non si dica incontro i suoi occhi lucidi che però si rifiutano di lasciarsi andare.
Il suo respiro era diventato più veloce soltanto perché stava cercando di essere forte.

Forte, ma a quale scopo?

Subito quindi gli lascio un bacio sulla guancia e incatenando i miei occhi nei suoi gli dico: <<Shawn che cosa è successo alla tua famiglia?>>
Appena il dolce ragazzo sente pronunciare la parola famiglia si irrigidisce, era questo il fulcro delle sue lacrime.
Io non volevo impicciarmi, volevo soltanto aiutarlo, fargli capire che essere forti vuol dire anche cadere, cadere per poi rialzarsi.
Essere forti significa piangere tutte le lacrime di questo mondo e dopo poter essere capaci di sorridere.
Da soli però questo non risulta facile, bisogna solo saper trovare una persona disposta a muovere mari e monti per noi.
La mia tempo fa era stata Mark, ora per lui sarei stata io.

Dopo poco Shawn inizia a singhiozzare per poi dirmi: <<Quando ero piccolo io e la mia famiglia stavamo tornando a casa quando improvvisamente una valanga ha travolto la nostra macchina>>
Si ferma un secondo per asciugarsi gli occhi e solo dopo aver raggiunto la calma continua dicendomi: <<Mia mamma mi ha subito fatto uscire, lo stesso però non è riuscita a farlo con mio fratello Aiden che è stato travolto da quella dannatissima valanga con loro>>

Subito dopo aver finito di parlare Shawn poggia la testa sulla mia spalla e inizia a piangere silenziosamente.
Appena realizzo il tutto gli accarezzo dolcemente i capelli per infondergli coraggio, ma non volendo inizio anche io a versare delle lacrime che subito cadono tra i morbidi capelli del ragazzo che si era rivelato fragile come piuma.

Restiamo così per minuti infiniti fin quando poi velocemente allontana i nostri corpi per potersi poggiare nuovamente contro quel tronco.
Subito dopo quel gesto resto ferma, forse voleva stare da solo quindi subito mi giro e sospirando mi poggio di nuovo vicino la ringhiera.
Resto pochi secondi in silenzio a guardare le stelle e poco dopo sospirando, con voce bassa e triste gli dico: <<Guardi le stelle per cercare loro vero?>>








Angolo autore
Non trovate che Shawn non le abbia detto qualcosa di importante?...

//Viaggio tra le montagne// Shawn Froste, Inazuma ElevenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora