Subito dopo aver posato la borsa sulla tavola salgo di nuovo sopra nella mia camera.
Apro le finestre e faccio entrare il gelido freddo di dicembre nella stanza, mi metto poi una felpa rossa e mi siedo vicino la finestra a fissare quel cielo grigio con qualche sfumatura d'azzurro.
Raccolgo poi il telefono che avevo gettato precedentemente a terra e dopo aver infilato le cuffiette nelle orecchie faccio partire una delle tante canzoni che mi ritrovavo sul telefono.
Appena sento la musica invadere i miei pensieri chiudo gli occhi e mi porto le ginocchia al petto per poi poggiarci sopra la testa ormai leggera come una nuvola.Ascoltare la musica mi aveva sempre portato alla memoria i momenti più belli della mia vita, tra questi: aver incontrato Mark Evans.
A risvegliarmi dai miei pensieri è il telefono che stoppando la canzone e vibrando violentemente mi fa spaventare.
Alzo subito la testa di scatto con la quale vado a sbattere contro la finestra.
<<Cazzo che dolore!>> urlo subito dopo aver sbattuto con violenza la testa.
Subito mi porto una mano sulla testa con la quale cerco di massaggiarmi, mentre con l'altra tolgo le cuffie dal telefono e senza neanche dare uno sguardo al nome lampeggiante sul telefono rispondo con voce scocciata.
<<Oh pronto>>
<<Anna ti sto chiamando da 20 minuti!>>Oh cazzo, la voce di Axel, menomale che non ho beccato il padre a telefono altrimenti sarebbe stata una figura di merda colossale penso sospirando pesantemente dal sollievo.
Subito guardo il telefono per vedere se avevo delle chiamate perse e non noto nulla.
Non avevo chiamate perse, alla faccia del "ti sto chiamando da 20 minuti".
Guardo subito lo schermo del telefono allibita e premendo poi il tasto del vivavoce gli dico: <<Ma quale 20 minuti Axel, non ho chiamate perse sul telefono!>>
Aver sbattuto la testa contro la finestra mi aveva resa più scazzata del solito, sotto sotto era colpa sua se avevo sbattuto la testa quindi un po' di mio mal umore se lo meritava pienamente.Dopo pochi secondi dalla mia risposta per nulla gentile sento Axel sbuffare per poi dirmi con voce alquanto autoritaria.
<<Stupida affacciati, sono 20 cazzo di minuti che mi sto sbracciando e urlando qui sotto il tuo nome!>> si ferma per poco giusto per darmi il tempo di farmi affacciare alla finestra.
Non me lo faccio ripetere due volte, mi alzo e velocemente mi affaccio.
Vedo un Axel un po' furioso guardarmi dal basso.Prima che possa dire qualcosa lo precedo e calando il mio tono di voce, con un po' di imbarazzo misto a tanta riconoscenza gli dico: <<Scusa Axel errore mio!>>
Subito dopo lo vedo sbattersi una mano in faccia per poi sorridermi dolcemente.<<Mi fa piacere che il tuo tono di voce sia cambiato bestiolina incazzata.>> si ferma per poco per poi sbracciarsi e continuare a dirmi: <<Aprimi che salgo da te, ti aiuto a prendere la valigia e andiamo a casa>>
Oh, Axel.
Ha sempre un'aria così autoritaria e arrabbiata però sotto sotto è una delle persone più dolci di questo mondo.
Lo dimostrano le sue piccole attenzioni, dal messaggio appena sono arrivata a casa a questo suo modo fraterno che ha con me.Dopo aver sentito le parole di Axel, mi alzo e mentre scendo le scale guardo l'ora segnata sullo schermo del telefono.
19.20
Oh cazzo, già le sette e venti, suppongo di essermi addormentata in tutto questo tempo o di aver viaggiato avanti nel tempo penso ridendo.
In men che non si dica mi precipito alla porta.
Apro subito la porta al povero Axel e lo invito ad entrare con un flebile sorriso di scuse in volto.<<Scusa Axel, non so come ma ho viaggiato nel tempo e...>> inizio a dire il più veloce possibile, ma vengo subito interrotta dal biondo che entra in casa e ridendo mi spinge scherzosamente verso il divano.
<<Stare a stretto contatto con Mark ti porta a dire stronzate vero?>> mi chiede poco dopo ridendo ancora di gusto.Io subito fingo un broncio e portandomi le braccia al petto, con voce divertita gli dico: <<Ma non è vero io e Mark non diciamo mai stronzate>>
A quel punto Axel inizia a ridere sonoramente e in men che non si dica contagia anche me.
Beh in verità io e Mark dicevamo molte stronzate soprattutto quando ci trovavamo soli.Quando le nostre risate cessano vedo Axel prendere la valigia e la piccola borsa poggiata sul tavolo, poi mi fa un cenno con la testa e prima di uscire fuori la porta mi dice: <<Allora Anna io ho preso queste che sono più pesanti, tu ricordati di portarti le cuffie, il telefono, il caricabatterie, le chiavi e un briciolo di cervello>>
Finisce il suo discorso facendomi la linguaccia e uscendo poi dalla mia casa.Da grande diventerà un padre eccezionale, ne sono sicura perché già adesso si comporta come tale soprattutto con me.
Prendo subito le cose che mi aveva gentilmente ricordato, le poso sulla tavola poi corro subito in bagno per guardarmi allo specchio.
Beh che dire, avevo tutti i capelli scombinati e gli occhi ancora da persona mezza addormentata.
Sistemo come posso i capelli, mi bagno la faccia con l'acqua gelida per svegliarmi e poi corro a mettermi le scarpe.
Appena finisco esco fuori con tutto ciò che mi serviva, chiudo poi la porta e raggiungo il povero Axel che per aspettarmi fuori stava diventando un ghiacciolo.<<Eccomi Axel, dammi la borsa, la porto io>> gli dico allegra non appena mi trovo al suo fianco.
<<Tranquilla bestiolina la porto io, tu pensa a camminare che ti vedo ancora mezza addormentata.>> dice subito di rimando Axel prendendomi in giro per le mie pessime ed evidenti condizioni.Lo lascio fare e in tre minuti ci ritroviamo a bussare al cancello della sua enorme casa.
Entriamo subito e appena varco la soglia della porta Julia mi abbraccia fortissimo e mi dice: <<Questa sera dormi nella mia camera vero?>> e subito dopo mi fa un faccino dolce.Che piccola questa bimba.
Subito interviene Axel che ridendo mi passa accanto e dice: <<Si Julia, Anna dorme con te.
Mentre io le porto le valige in camera tua tu accompagnala al bagno.>> e subito dopo sparisce tra le scale.D'improvviso Julia mi stringe subito la mano con la sua piccola manina e mi accompagna al bagno.
<<Ecco Anna, questo è il bagno.
Infilati il pigiama e poi vieni in cucina così mangiamo, va bene?>>
Di rimando le sorrido con dolcezza e prima di chiudermi in bagno mi ricordo di aver messo il mio pigiama nella borsa che Axel mi aveva gentilmente portato in camera di Julia.
Quindi mi giro di nuovo verso Julia e con fare imbarazzato le dico: <<Julia, il mio pigiama è nella borsa nella tua camera, se mi accompagni a prenderlo poi lo indosso e andiamo a mangiare>>Appena finisco di parlare la piccola peste mi prende per mano e velocemente mi porta nella sua camera per poi lasciarmi sola.
Entrata prendo subito il pigiama e uscendo dalla camera vedo Axel in corridoio amareggiare con la sua maglia di pigiama.
Mi avvicino quindi con molta calma al suo fianco e quando sono sicura che non possa vedermi gli urlo contro.
<<Boo>>Vedo subito Axel cadere a terra spaventato per poi buttare altrove la maglia.
Vedendo quellascena scoppio subito a ridere, la mia risata viene poi interrotta da Axel che ancora seduto a terra mi guarda male e mi dice: <<Ma che ti prende, mi hai spaventato a morte, e cadendo mi sono fatto male il culo>> e subito dopo lo vedo mettere il broncio proprio come un bimbo.Vedendolo così indifeso scoppio a ridere di nuovo per poi sedermi al suo fianco e dirgli: <<Ma dai, sei il grande cannoniere della Reimon capace di saltare per oltre due metri per fare il tornado di fuoco, non puoi esserti fatto male cadendo da cinque centimetri>>
E subito dopo mi alzo per raccogliere la sua maglia per poi porgergliela.Lui subito dopo si infila la maglia velocemente, si alza da terra mi fa la linguaccia e poi scende giù in cucina.
Che dire, Julia ed Axel sono molto simili, due bimbi.Subito mi dirigo in bagno, indosso velocemente il pigiama, porto la mia roba in camera e poi vado in cucina.
In men che non si dica mi siedo a tavola accanto a Julia e subito la loro domestica ci mette i piatti colmi di cibo in tavola.
Solo quando iniziamo a mangiare noto che il loro papà non è a tavola con noi.Angolo autore
Che dire Anna ha visto un Axel senza maglia e non ha detto nulla 8-)
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//Viaggio tra le montagne// Shawn Froste, Inazuma Eleven
FanficUn gruppo di amici, tutti legati da un'unica passione. Un viaggio che porterà confusione, delusione e promesse come se fosse un freddo gelido e probabilmente farà anche sbocciare fiori... Il destino dipende solamente da noi, ognuno ha già in mente u...