Laura era rientrata in stanza da circa un'ora, l'intervento era andato abbastanza bene però, comunque la ragazza, ancora stordita dall'effetto dell'anestesia, risultava profondamente addormentata. Giulia dopo aver avvertito i genitori, le si era seduta accanto prendendole una mano e stringendola, per poi addormentarsi stremata sulla poltrone che le aveva fornito l'ospedale. Adriano e Niccolò, ne avevano approfittato per fare quattro passi e mangiarsi un tramezzino.
- Ci ha fatto prendere un bello spavento! – disse Adriano con un sospiro di sollievo, mentre gettava nel cestino il tovagliolo sporco.
- Già! – sussurrò flebilmente Niccolò, mentre si sedevano su una panchina.
- Non so se andare adesso a casa e farmi una doccia, oppure aspettare che si svegli? – si domandò Adriano con un sono sbadiglio, stiracchiandosi gambe e braccia.
- Non hai dormito molto questa notte eh? – chiese scherzoso Niccolò, ottenendo un segno d'assenso dall'amico, che aveva gli occhi tremendamente rossi per la stanchezza.
- Né io né Giulia, eravamo molto preoccupati! – rispose con un altro sbadiglio. – A proposito di Giulia! – esordì voltandosi verso il moro, che roteò gli occhi al cielo. – Vò visti stamattina! Beh, che vi sete detti ieri in macchina? Dopo che l'hai portata a casa non t'ho più sentito e so che lei è tornata sola qui in ospedale! – disse curioso.
- Adrià nun'è successo niente lo voi capì? Semo solo amici! Lo ha detto anche lei! – Niccolò, cercò accuratamente di non guardare negli occhi l'amico, mentre si incrociava le braccia al petto con fare nervoso.
- Però te piace! – rise l'altro.
- Ah Cassiolì, hai rotto er cazzo! Nammo va! – si alzò di scatto, dirigendosi verso l'entrata ai reparti. Adriano iniziò a ridere sommessamente, mentre si alzava per seguire l'amico.
- Ma perché nun te butti scusa, se te piace? – tornò alla carica l'amico, infastidendolo ancora di più.
- Perché ma fatto capì che no vole! L'ha detto lei de esse solo amici, poi con la storia de la madre non penso che c'ha la testa pe avè na relazione! – bofonchiò, tirando il calcio ad una carta accartocciata ai suoi piedi.
- Ah sì, me lo ha detto Laura. Brutta storia eh? – disse Adriano tornando serio, con voce dispiaciuta.
- Già e sempre pe colpa de li 'mbriachi! – Niccolò tirò forte il calcio alla pallina di carta, tanto da farla rimbalzare contro un palo poco distante. Adriano non capì la sua affermazione e si fermò a guardarlo stranito.
- E mo che c'entrano li 'mbriachi? – chiese confuso.
- Ma come l'incidente de la madre. È morta per colpa de uno che era talmente 'mbriaco da nun fermarse al semaforo! – spiegò ovvio Niccolò. – Laura non ti ha detto nulla? – lo sguardo di Adriano si fece ancora più confuso non capendo minimamente il discorso dell'amico.
- Non è questo che mi ha detto Laura! – disse serio il moro, facendo bloccare Niccolò sui suoi passi. Il cantante si voltò a guardare l'amico.
- Che vuoi dire? – notando quanto cupo e serio fosse il suo sguardo. Il cellulare nella tasca di Adriano iniziò a suonare facendo sobbalzare i due, che erano rimasti a fissarsi in silenzio.
- Ѐ Laura! – disse con sguardo stranito, prima di accettare la telefonata – Pronto? Ah Giulia, sì arrivo immediatamente! – rispose e riagganciò subito. – Laura si è svegliata, ha detto che voleva vedermi. Io salgo su! – spiegò, sorpassando Niccolò, pronto a rientrare, ma l'amico lo bloccò per un gomito.
- Adrià, che volevi dì prima. Che t'ha detto Laura? – chiese serio il cantante. Adriano sospirò e chiuse gli occhi.
- Che la madre di Giulia non è morta per un incidete! – disse quasi in un sussurro, facendo corrucciare il viso di Niccolò.
- Ma che stai dicendo? Lei...- le parole gli morirono in gola.
- Nicco io devo salire da Laura, guarda un po' c'è sta il dottore de ieri! – Adriano gli indicò con il capo Stefano che stava bevendo una bottiglietta d'acqua seduto su di una panchina, poco distante da loro. – Sicuramente saprà qualcosa! – disse, per poi allontanarsi da Niccolò e risalire al quarto piano. Il ragazzo rimase fermo e interdetto a fissare il medico, che di tanto in tanto sorrideva a qualche collega che gli passava vicino. Senza che la sua mente lo elaborasse, i suoi piedi si mossero nella direzione dell'altro, arrivando praticamente a poca distanza. Stefano sentì la presenza di qualcuno alla sia destra e si voltò con il sorriso sulle labbra, che gli morì non appena vide Niccolò.
- E tu che vuoi? – chiese sprezzante,
- Parlare! – rispose con il medesimo tono l'altro.
- Scusa non ho tempo, devo salire a controllare Laura e poi tornarmene a casa! – Stefano si alzò dalla panchina e gli diede le spalle, pronto ad ignorarlo.
- Dobbiamo parlare di Giulia! – Niccolò alzò il tono della voce, per attirare meglio la sua attenzione. Stefano si voltò con un sorriso beffardo sul volto.
- Io e te non abbiamo nulla da dirci su Giulia! – disse semplicemente Stefano tornando a dargli le spalle.
- So di sua madre! – tentò di nuovo Niccolò, nonostante stesse combattendo con la voglia di prenderlo a pugni. Stefano si bloccò all'istante, voltandosi di scatto ed arrivando ad un palmo dal naso del cantante.
- Tu non sai un bel niente! – gli sussurrò a denti stretti con aria minacciosa.
- E invece sì! Giulia mi ha detto tutto dell'incidente! – rispose nella stessa maniera e vide il terrore e lo smarrimento passare attraverso gli occhi di Stefano, che si allontanò di qualche passo dal ragazzo, iniziando a passarsi ripetutamente una mano sul viso pallido e stanco. A Niccolò la reazione non sfuggì e la sensazione che Giulia gli stesse nascondendo una grande verità si fece spazio dentro di lui.
- Non avrei dovuto lasciarla, dannazione! – borbottò Stefano mentre si sedeva affranto sulla panchina e sospirava abbattuto.
- Mi spieghi che cazzi sta succedendo? – chiese Niccolò furioso dell'essere l'unico, a quanto pare, a non sapere la verità.
- La madre di Giulia non ha avuto un incidente. Si è suicidata! -
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Angolo autrice.
Boom! Colpo di scena. Ve lo aspettavate? Commentate gente, se siete curiosi di sapere cosa è successo veramente e questa sera potrei anche accontentarvi :D
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Piccola Stella // Ultimo
Fanfic- Vuoi fare un po' di attenzione quando cammini!? - disse lei con un tono di voce un tantino alto. Il ragazzo non la degnò di uno sguardo, si limitò a bofonchiare un semplice "mi spiace" e se ne andò di tutta fretta, lasciando Giulia completamente e...