7. Un affascinante cattivo ragazzo

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Maya

A volte mi chiedo perché l'adolescenza debba essere così difficile. È tutto complicato: la scuola, l'amore, l'amicizia, le cotte...
Mi sarebbe piaciuto svegliarmi una mattina e vedere le cose per come stavano davvero, senza i miei stupidi filtri che oscuravano la vera visione della realtà.

Quello che ha detto Jamie mi aveva fatto incazzare. E no, non mi riferivo ai modi in cui l'aveva fatto, sapevamo tutti che Jamie Reyes era quello che era: uno stronzo di prima categoria. Stavo parlando del fatto che mi aveva sbattuto in faccia quello che io sapevo da tempo e cercavo di negare. Mi è sempre piaciuta l'idea che possa esistere qualcuno capace di salvarti dai tuoi problemi, nonostante fossi sempre consapevole che l'unica in grado di poterlo fare sono io. Sono stata abituata fin da piccola ad avere ogni cosa al suo posto, secondo le mie regole e le mie abitudini. La stessa cosa vale per le emozioni, che da quando avevo conosciuto Justin erano andati a farsi benedire. Stavo diventando anche incoerente con me stessa, a dire il vero. Se fino a qualche giorno fa Jamie era l'ultima persona al mondo che avrei voluto conoscere, ultimamente stavo cambiando letteralmente idea. Ma, naturalmente, lui aveva distrutto ogni cosa utilizzando la sua mancata delicatezza senza alcun problema. Era questo il motivo per cui ero chiusa in camera, evitando qualsiasi scongiura da parte di Archie e Hailey che mi pregavano di andare al parco con loro. Non avevo voglia di vedere gente, volevo solo rimanere qui a pensare cosa diavolo mi stesse succedendo e perché, riflettere su tutta l'assurda conversazione avuta qualche ora prima, a mensa. Per quale assurdo motivo avevo deciso di confidarmi con l'ultima persona con la quale avrei voluto farlo? Cosa mi era passato per la testa, il nulla cosmico?

Sentii il trillo di Messenger, così allungai una mano verso il comodino, intenta a prendere il telefono. Jamie mi aveva scritto, di nuovo. Era la seconda volta che lo faceva, il che mi sembrava parecchio strano.

"Non era assolutamente mia intenzione, offenderti. Per farmi perdonare, il milkshake te lo offro io. Ci stai?"

Sospirai, mordicchiando il labbro e ignorando il suo messaggio, posando il telefono sul letto. Se credeva che un semplice messaggio sarebbe bastato a farmi sbollire la rabbia, si stava sbagliando di grosso. Squillò dopo poco, così lo ripresi. "Chi tace acconsente 😉 quando passo a prenderti?"

Feci una lieve risata, scuotendo la testa. "Non demordi mai, eh?"

"Oh, oh... Maya Ross che risponde ai miei messaggi. È un miracolo oppure sei Amy che le ha fregato il telefono?"

Mordicchiai il labbro, sospirando. "Miracolo. A volte riesco ad essere reperibile anche io."

"Wow, non lo avrei mai detto. Allora, lo vuoi o no questo milkshake?"

Sorrisi, gettandomi sul letto. "Averti risposto non significa necessariamente che debba accettare. Mi dispiace, sto studiando."

"Avermi risposto è già un evento imperdibile. D'accordo, non insisto. Al cinema però daranno Spiderman, questo sabato. Non accetto un no come risposta, sei la mia commentatrice di film preferita."

Morsi il labbro. "Ci penserò. A patto che tu venga a prendermi di nuovo in moto."

"Sicuro! La moto è un must, per conquistare una ragazza."

Spalancai gli occhi, sentendo il cuore battere all'impazzata. Perché batteva così, per uno come lui? "Ma tu non vuoi conquistarmi, giusto? Io e te siamo due semplici ragazzi che fanno la guerra, tranne davanti ad un maxischermo del cinema."

"Giusto. Dopotutto, ogni tanto un attimo di tregua ci sta. Allora sabato ci sarai?"

Fissai il messaggio, incerta su cosa rispondere. Poi sorrisi, scuotendo la testa. "Devo studiare, Jamie, e dovresti anche tu. Ci vediamo domani." Risposi, bloccando il cellulare e osservando il tetto con aria assorta.

The ticket of destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora