6. La stessa anima

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Jamie

Svegliarsi alle sette del mattino perché tua sorella minore strillava per la fame, era qualcosa di odioso e destabilizzante. Era bello avere una sorellina di otto mesi in casa, davvero. A parte quando strillava, vomitava, faceva la cacca e ti prendeva per i capelli. Passavo molto tempo con lei, in verità. Mi piaceva giocarci, anche se a volte diventavo un matto a stare dietro alle sue cose strane. Comunque, il fatto che mi avesse svegliato così presto, non era un male. Almeno avevo il tempo di fare colazione e di raggiungere la scuola con calma. La notte prima, Maya non mi aveva risposto al messaggio. Onestamente me lo aspettavo, visto che era un tipa molto difficile. Anzi, mi stupiva il fatto che Justin fosse riuscito a conquistarla.

Finii la mia colazione e mi preparai per la scuola, intento a prendere quei due disagiati dei miei migliori amici. Speravo che quella volta fossero entrambi svegli, non mi andava di attenderli sotto casa come un coglione. Mi fermai davanti quella di Jason, suonando il clacson e accedendo una sigaretta. Il mio amico, per fortuna, scese esattamente due minuti dopo, tremendamente incazzato.

«Io le ragazze non le capisco. Hailey fa la stronza con me, nonostante io per una volta voglio comportarmi bene. Sono indecise al massimo.» sbuffò, prendendo posto davanti. Buongiorno anche a te, Jason. «Ma non parliamo di me. Dove sei stato ieri sera? Ti ho mandato un sacco di messaggi e mi hai letteralmente ignorato.» disse curioso.

Alzai un sopracciglio, guardandolo confuso. «Cosa sei, la mia fidanzata? E comunque, ero con una ragazza. E non una qualsiasi.» dissi beffardo, mettendo in moto.

Jason annuì. «Nome?» domandò curioso.

«Maya Ross, amico. Ero con Maya.» replicai divertito.

Spalancò gli occhi, soffocandosi per via del fumo. «Maya? Dio, te l'ha finalmente data?» chiese sorpreso.

Lo guardai male. Maya non era come le altre, non mi piaceva che usasse questi termini con lei. Mi schiarii la voce, notando che mi guardava confuso. «No, ci sto lavorando.» mentii.

Ridacchiò, scuotendo la testa e scrivendo un messaggio ad Alex, avvisandolo che stavamo per arrivare. Il mio amico, stranamente, era già sotto, con l'espressione curiosa. «Avete delle facce, stamattina. Io mi sento totalmente rilassato e per niente in ansia.» disse allegro, salendo in macchina.

«Abbiamo il compito di fisica.» dissi serio.

Alex mi guardò male, sbuffando. «Grazie mille, Jamie. Adesso sì che sono rilassato.» borbottò contrariato.

Lo guardai dallo specchietto retrovisore, ridendo e parcheggiando davanti alla scuola. Scendemmo, raggiungendo l'ingresso con Alex totalmente cupo, per via della mia notizia. Ridacchiai e gli diedi una spallata, sbuffando. «Rilassati.» dissi divertito.

Jason si fermò, accigliato, guardando il cancello della scuola. «Oh, Oh... qualcuno inizia la giornata malissimo.» disse curioso, ricominciando a camminare. Lo seguii, curioso, notando Maya e Justin davanti ad esso.

Lei aveva capelli sciolti, un crop top nero e una gonna bianca, con delle converse del medesimo colore. Era truccata in modo leggero, ma il suo viso era sempre bello e semplice. Stava gesticolando, con l'espressione dura e nervosa.

«Non puoi dirmi cosa devo fare! Tu per esempio, che facevi lì ieri sera? Non mi dire che mangiavi da solo perché la cosa è molto triste. Stavi aspettando qualcuno.» disse nervosa, lanciando un'occhiata verso Alex e salutandolo con un cenno del capo.

«Non sono affari tuoi. Resta il fatto che tu eri con Jamie.» replicò lui furioso.

«Eeeeehi, che bello vedervi qui! Maya, cara, potresti seguirmi un attimo? Archie ti cerca.» disse Alex tirandola dal braccio.

The ticket of destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora