Jamie
Sguardi.
La nostra mattinata scolastica cominciava così, con gli sguardi di tutti gli studenti puntati addosso. Come se, il fatto che io e Maya camminavamo mano nella mano, fosse l'unico vero motivo per cui ogni singolo alunno si era presentato alle lezioni. I loro occhi schizzavano da ogni lato, per cogliere ogni sfumatura dei nostri movimenti assolutamente naturali. La mano di Maya, sudata a causa di quella attenzione non richiesta, si stringeva alla mia come se facendolo potesse aiutarla a sentirsi più sicura.
Nel nostro liceo, non era un caso che ogni mattina ci fosse uno scoop di cui parlare. Come quella volta in cui, Queen Robinson, si presentò alle lezioni in pigiama, fregandosene altamente del fatto che chiunque fosse presente tra quei corridoi, l'avrebbe guardata con occhio critico o ammirato. C'era sempre qualcosa di cui parlare, qualcosa che il giorno dopo sarebbe stata dimenticata e sostituita da un'altra genialata di qualsiasi studente. Quella mattina, da come potete notare, noi eravamo la notizia giornaliera. La cosa non mi stupiva affatto. Eravamo stati nella bocca di tutti per settimane. Un po' perché, da semplici sconosciuti, eravamo passati ad una fase amichevole che naturalmente mise stupore a chiunque ci guardasse. Da qual momento in poi, Maya Ross aveva smesso di essere "la biondina con i libri in mano", passando così a diventare "l'amica di Jamie Reyes."Man mano che le settimane volavano, cominciò a girare la voce che tra noi due ci fosse qualcosa. Mi ero preoccupato di chiedere su quale base questa fonte potesse verificarsi certa e la risposta esaustiva di Kevin, mi portò alla conclusione che gli studenti erano molto interessati alla mia vita sentimentale. Soprattutto le ragazze. Ricordo ancora le parole del mio amico, chiare e concise, senza mezzi termini. Non si preoccupò nemmeno di pronunciarle ad alta voce davanti ai miei compagni di squadra, che si accingevano a cambiarsi per l'allenamento. Secondo le fonti di Kevin, uno degli studenti più informati della Red Hills, quella voce si era messa in giro a causa dei nostri sguardi. Occhiate che, a detta sua, lasciavano intendere che ci fosse del tenero tra di noi. I più donnaioli, come Mark, buttò lì la teoria sul fatto che andassimo a letto senza impegno. Teoria che, per quanto volessi negarlo, era stata confermata dal nostro mega litigio a mensa, che aveva lasciato ad occhi sbarrati tutti i presenti. Molti di loro, dopo l'accaduto, speravano di sapere come si fosse evoluta la nostra situazione da dietro le quinte, se avessimo approfondito l'argomento in privato o se io fossi scappato di fronte a quella palese dichiarazione d'amore. Avevano cercato risposte per ore intere, magari scambiandosi qualche sms con uno dei più informati e cercando in ogni modo di arrivare a noi senza dare nell'occhio. Risposte che, per loro sfortuna, non arrivarono il giorno seguente, perché avevamo deciso di saltare la scuola in gruppo.
Anche questo fatto aveva stranito i più pettegoli, al punto che Kevin mi scrisse la sera stessa, chiedendomi come mai non fossimo venuti a scuola, e illustrandomi di come il coach si fosse arrabbiato a causa della nostra assenza. Ragion per cui, chi sperava di avere dei chiarimenti sulla questione "Jamie-Maya", rimase deluso dal fatto che forse avrebbe dovuto aspettare qualche ora in più.Questo è ciò che mi diede la conferma che, per quanto cercassero di non farlo capire, quella visione di me e lei che passeggiavamo mano nella mano per i corridoi, era tutto ciò che stavano aspettando per mettere il loro cuore in pace. Davamo loro soddisfazione? Probabilmente sì. Ma in fin dei conti, tenerlo ancora nascosto non avrebbe avuto alcun senso. Quello che loro stavano vedendo attestava di come, per quanto a molti questa certezza non piacesse per niente, io e Maya stavamo insieme. Ciò implicava che, naturalmente, durante il nostro percorso lungo il corridoio, i mormori sommessi erano così tanti da far venire il mal di testa. C'era chi già scommetteva sulla nostra durata della relazione, chi ci guardava con gli occhi a cuoricino e chi ci malediceva sperando che il sortilegio ci colpisse al più presto. Non avevo preparato Maya a questo e un po' mi dispiaceva. Forse avrei dovuto dirle che, da quel momento in avanti, niente sarebbe stato più come prima. Lei avrebbe smesso di essere "Maya Ross" e sarebbe diventata "La fidanzata di Jamie." Cosa che a me faceva letteralmente girare le palle. Se c'era una cosa che odiavo di quando stringevo nuove relazioni sociali, era il fatto che tutte quelle povere persone venissero associate a me. Eravamo una coppia, sì. Ma completamente indipendenti l'uno dall'altra. Eravamo due cose distinte e separate, che avevano deciso di unirsi solo perché volevano farlo, perché il destino le aveva legate in qualche modo. Ma Maya aveva la sua vita, le sue ambizioni, il suo carattere... e io avevo i miei. Non eravamo un tutt'uno, non nel cerchio che comprendesse la vita di tutti i giorni. Eravamo solo io e lei, che sì eravamo diventati un noi, ma questo non significava dover eclissare la mia fidanzata solo perché non era ricca o popolare. Non era sinonimo di: "sta con Jamie quindi adesso brilla." No, era una questione diversa. Lei brillava da sola, era luce anche quando non era al mio fianco. E avrei fatto di tutto in modo che loro l'avessero compreso. Maya non aveva niente in meno di me, anzi, forse aveva molto di più.
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The ticket of destiny
Roman d'amourCOMPLETA Può un biglietto cambiarti la vita? Maya Ross ha sedici anni. Vive la sua vita tra lo studio, la sorella rompiscatole e una famiglia troppo protettiva. Nel liceo che frequenta, è sempre stata invisibile, oscurata da chi ha la tanto ambita...