13. Io sono l'altro

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Maya

La Red Hills pullulava già di studenti mattinieri e pimpanti, al contrario mio e dei miei due migliori amici che avevamo assunto l'aspetto di uno zombie morso da secoli. Alla fine, eravamo andati a scuola con la madre di Archie, lasciando i tre giocatori di football ancora dormienti sul pavimento, ben stesi nei piumoni che Alex la sera prima aveva adagiato su di esso. Dormire in salotto tutti insieme aveva avuto i suoi vantaggi e non. Per cominciare, dopo aver finito di giocare circa alle due e mezza del mattino, Alex aveva letteralmente spostato il divano contro la parete, lasciando uno spazio libero abbastanza grande da poterci entrare tutti. Hailey credeva che ognuno di noi avesse un piumone ciascuno, invece il ragazzo aveva ideato un vero e proprio letto con dei piumoni di dimensioni mastodontiche. Era stato divertente il fatto di poter condividere lo stesso letto, ma nell'esatto momento in cui avevo preso sonno, era arrivato quello che definisco l'inferno puro. Avevo al mio fianco Archie e Jamie, quindi teoricamente ero al centro tra due ragazzi di altezza notevole, per cui sentirmi protetta era il minimo. Il problema era sorto quando la gamba di Jamie si era praticamente stanziata sul mio stomaco e le sue braccia mi avevano attirato verso di lui tenendomi letteralmente imprigionata in una posizione scomoda. Quando mi ero abituata a quell'intreccio strano, ecco che lui decise di spostarsi, mettendosi in modo trasversale e appoggiando la testa sopra la mia pancia, mentre Archie aveva usufruito del mio petto per avere un cuscino più comodo. Alla fine dei conti, loro avevano dormito beatamente e io ero stata con gli occhi sbarrati per tutta la notte, a causa delle loro posizioni scomode e delle conversazioni che Jamie aveva fatto nel cuore della notte, parlando in modo sconnesso e con una voce molto alta. Mi chiedevo come non avessero fatto gli altri a svegliarsi di colpo, perché io non avevo più preso sonno neanche sotto tortura. Senza aggiungere il fatto che, a causa di quel bacio, era già difficile di mio addormentarmi seduta stante. Ed era questo il motivo per cui quella mattina ero decisamente silenziosa e lenta in ogni cosa che facevo, perché c'era il mio organismo che mi stava urlando in ogni modo di tornare a dormire. Raggiunsi il mio armadietto con passi svogliati, aprendolo e infilandoci letteralmente la testa dentro, per poter prendere i libri che mi servivano per la prossima lezione. Una volta chiusa l'anta, sobbalzai. Justin era appoggiato nell'armadietto accanto al mio, con l'espressione incredibilmente seria e le nocche bianche a causa della stretta potente che stava dando alle cinghie del suo zaino. Alzai un sopracciglio e incrociai le braccia, guardandolo.

«Buongiorno, dimmi.» dissi con voce assonnata, sbadigliando.

Mi guardò male, facendo poi una lieve risata sarcastica. «Spero che tu stia scherzando, Maya.» disse serio, passandosi la lingua tra le labbra.

Aggrottai la fronte, scuotendo la testa. «Ehm... sei tu che sei venuto fin qui, davanti al mio armadietto. Per cui in teoria, sei sempre tu che devi parlarmi, a meno che tu non abbia voglia di farmi prendere infarti inutilmente.» replicai con lo stesso tono.

Annuì, alzando un sopracciglio. «Hai imparato adesso ad essere così spiritosa?» chiese sarcastico, appoggiando la schiena nell'armadietto.

Ruotai gli occhi, facendo una smorfia. «In sostanza, cosa vuoi? Ti serve qualcosa?» risposi fredda, tenendo stretta i libri tra le braccia.

«Stai scherzando? Non ti fai sentire dal giorno della festa, Maya! Semmai sei tu che hai qualcosa da dirmi, visto che sei sparita.» rispose nervoso.

Feci una lieve risatina, mordicchiando il labbro. «In realtà, io non devo dirti proprio niente. Ti sei divertito alla festa mentre palpeggiavi e baciavi senza ritegno quella ragazza davanti ai miei occhi. Non vedo perché io debba scriverti o preoccuparmi per il nostro rapporto, se sei stato tu stesso a distruggerlo.» risposi, per poi alzare il capo a mo' di saluto e cercare di andare via. Mi bloccò dal braccio, portandomi di nuovo davanti a sé.

The ticket of destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora