15. Sleep with me tonight

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Something in your eyes tonight
Told me to stay
It's been so long,
But to see you this way
Makes me want to hold you
Tell you that I'm sorry
Tell you that I need to
Be with you tonight.

«Porca puttana.»

Era quello che ripetevo da un'ora, mentre disfacevo per la settantaquattresima volta la valigia, in cerca di qualcosa da indossare per il mio appuntamento con Taehyung.

Il mio appuntamento con Taehyung.

«Porca puttana!» ripetei a voce più alta, realizzando che di lì a un'ora avrei avuto il mio primo appuntamento e sarebbe stato con Kim Taehyung.

Ancora non ci credevo: cosa ci trovava in me? Lui era così estroverso, solare e perfetto in qualunque cosa facesse. Riusciva a trasformare dei semplici gesti in qualcosa di meraviglioso e migliorava le mie giornate solo sorridendo: Taehyung era luce e brillava, brillava tanto che quasi accecava chi gli stava attorno, ma perdere la vista sarebbe stato un giusto prezzo da pagare, se l'ultima cosa che fosse stato loro concesso di vedere fosse stato lui.
E poi era bello - bellissimo - così bello che mi metteva in soggezione - più di quanto non fossi di solito. Eppure voleva uscire con me, un patetico ragazzino depresso che aveva paura di amare, di essere amato e che soprattutto non aveva idea di chi, di cosa fosse.

No.

No, non è possibile.

Sapevo che era la maledetta ombra alle mie spalle a parlare e sapevo che non dovevo ascoltarla. Sapevo anche che la paura sarebbe sparita non appena lo avrei visto - ché sarei stato troppo occupato a impedire alle mie gambe di cedere -, ma questo non mi impedì di lasciarmi cadere sulle ginocchia, fissando il pavimento, schiacciato dal peso di uno sconforto avvilente.

«Kookie, che hai?» sentii la mano di Hoseok carezzarmi la schiena, ma non staccai lo sguardo dal parquet chiaro della stanza.
«I-io...Hobi, e se non gli piacessi? Se non v-volesse vedermi p-più? O peggio: se...se mi innamorassi ancora di più di lui di quanto già non sia?»

Odiavo parlare delle mie paranoie, dei miei problemi, perché non volevo che il loro peso gravasse sulle spalle di qualcun altro. Ma, evidentemente, il mio amico era più forte delle mie paure, perché mi prese il viso tra le mani e con un grande sorriso mi rispose: «E se invece fossi tu a piacergli ancora di più? E se vi metteste insieme? E se ti baciasse come ha fatto ieri? Ah, a proposito» ridacchiò «scusa se vi ho interrotti.»

Hoseok splendeva più del sole, talmente tanto che vedendolo così sorridente e sicuro delle sue parole, mi sentii un po' meglio e decisi di fidarmi del mio amico. Ricambiai il sorriso, per ringraziarlo.

«Bene.» il rosso si alzò in piedi, andando verso il letto, dove avevo riversato il contenuto della mia valigia. Contemplò per una manciata di secondi la catasta di vestiti che troneggiava sul materasso, mugugnando qualche "mmh" pensieroso. Poi prese un paio di jeans strappati e una t-shirt nera e me li mostrò, sorridendo soddisfatto.

Titubante, allungai una mano per prenderli. In fondo, le ferite erano riemarginate quasi tutte e poi, Taehyung aveva detto che gli piacevano le mie braccia...

«Aspetta!» esclamò Hobi mentre stavo andando in bagno per cambiarmi.
«Metti anche questo: sono certo che a Taehyung non dispiacerà se osi un po'.» mi fece l'occhiolino, porgendomi il suo chiodo. Glielo avevo visto addosso qualche volta, ma ancora mi sembrava strano che appartenesse a una persona come Hoseok, che era praticamente fatto di arcobaleni. "Fa figo": aveva giustificato così il suo improbabile acquisto.

𝐁𝐨𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐒𝐚𝐩𝐨𝐧𝐞 •𝑇𝑎𝑒𝑘𝑜𝑜𝑘•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora